06 luglio 2001

ExibInterviste, giovani designer: Umamy

 
Gruppo di Designers Israeliani, presenti all’ultimo Salone Internazionale del Mobile di Milano nel Salone Satellite.
Risponde alle domande Dori Oryan...

di

Prego presenti Umamy.
Umamy sono: “Sei persone che si fanno domande banali”.
Utilizziamo un approccio ingenuo per produrre oggetti sofisticati. Niente è dato per scontato e gli oggetti creati sono prodotti per la vita quotidiana, dove funzione ed estetica coesistono. Fuori dalla polvere del medio-oriente, Israele, provando a bucare l’illusione della realtà.

Cosa significa: “Umamy”?
Umamy è un quinto senso di gusto studiato recentemente, oltre all’aspro, dolce, amaro e salato.
E’ un nuovo gusto e così siamo noi.

Da quanti anni il gruppo Umamy lavora assieme? UMAMY. 2D_light
Noi come studio di Design lavoriamo insieme da due anni e mezzo.

Qual è il vostro background?
Noi ci siamo laureati tutti nella stessa Università: “Holon Academic Institute of Technology”.
Dori Oryan – Industrial designer – Design Interattivo
Sarit Atzitz – Industrial designer Senior designer in “ZAG”.
Yohanan Siskendovich – Industrial designer – Design informatico
Sergio Mahler – Industrial designer – High tech
Maya ;ahler Lev – Interior designer
Eran Apelbaum – Industrial design – freelance

Chi sono i vostri Guru?
Noi non seguiamo Guru, ma apprezziamo i buoni lavori di design…

UMAMY. I_lean Parlate dei vostri progetti.
Ti parlerò dell’essenza della collezione 2001, il cui titolo è:
“Che cose sono?” – Ogni oggetto è stato ri-esaminato da differenti punti di vista, sensazioni, aspetto, dimensione, radici culturali, proporzioni…
Tra tutte le voci prese in esame una sola veniva scelta come vera essenza dell’oggetto in questione per poi essere esaltata per materializzare il prodotto finale.

Molti dei vostri oggetti hanno due facce, è per renderli più eclettici o cosa?
Dare ad un oggetto più di un significato è per noi un “Must”. Noi crediamo che gli oggetti hanno più di un solo scopo funzionale ed estetico.
Gli oggetti vivono con noi e noi gli diamo vita facendogli compiere le azioni per cui sono stati creati, noi siamo responsabili per ciò che fanno, noi a volte siamo scontenti di loro e altre volte siamo felici di possederli arrivando a dargli dei soprannomi. Tutto ciò diventa più complesso con l’era dei computer. Così gli oggetti acquistano vita, la loro personalità dovrebbe essere più complessa e come le persone, mostrano solo il loro lato esteriore……bla, bla, bla…(non posso diventare troppo serio).

E’ importante per voi lo spirito dell’umorismo.
Beh, non è questo lo scopo e il significato della vita?

Cos’è più importante nell’Industrial Design: il gioco, la tecnologia, la vendibilità?
Penso che tu abbia dimenticato “funzione” ed “estetica”. Ad ogni modo, nel primo anno di attività
noi non facemmo delle valutazioni economiche dei nostri prodotti così senza limitazioni puntammo al migliore aspetto possibile. Noi proviamo ad integrare ogni settore insieme per formare un unico perfetto oggetto.


UMAMY.bananaVoi siete stati al Salone Satellite a Milano, cosa vi aspettate da quella esperienza?
Farci conoscere. A parte vendere i nostri prodotti noi cerchiamo compagnie che apprezzino il nostro modo di fare e che lavori con noi.

Cosa può offrire oggi Israele ad un gruppo di giovani designers?
Niente. Ma noi non abbiamo mai chiesto…
La cultura mediorientale ha radici antiche, come e anche di più di quella europea, cosa pensiate differenzi voi da un designer europeo?
Lasciamo fuori la politica per un minuto. Penso che quello che noi cerchiamo nelle nostre regioni sia pionierismo, che è stato usato per cercare di rendere verde il deserto ed ora è rivolto all’innovazione, la tecnologia e con questa innovazione il design.

Articoli correlati:
Exibinterviste ai giovani designer:
SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE
http://www.exibart.com/IDNotizia2737.htm

ZAAF DESIGN
Link correlati
www.umamy.com
info@umamy.com


Matteo Mariani


[exibart]

2 Commenti

  1. Per chi si occupa e si appassiona di design tutto ciò si configura come materiale insostituibile. Complimenti per l’iniziativa.

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