19 maggio 2022

Open House Roma 2022 arriva al mare, tra borgate e cantieri

di

Al via Open House Roma 2022 che, per celebrare la decima edizione, arriverà fino al mare di Ostia, aprendo le porte di edifici storici e architetture contemporanee. E anche dei cantieri più interessanti

Pappagallo, ph. OstiaLove

200 edifici, 50 eventi e 40 tour urbani, per celebrare la decima edizione di Open House Roma che, quest’anno, il 21 e 22 maggio 2022, aprirà le porte di edifici storici e architetture contemporanee, tutti da esplorare, arrivando fino al mare. In collaborazione con Ostialove, ci si spingerà infatti fino a Ostia, il X Municipio della Capitale, che racchiude alcune delle più interessanti architetture dei maestri del Moderno. Il programma include diverse visite alla Michelangiolesca Tor San Michele, agli splendidi affreschi ritrovati del Salone Riario ad Ostia antica, al villino di Adalberto Libera e all’eclettico Palazzo del Pappagallo.

«Questa edizione sarà speciale, vogliamo festeggiare un anniversario importante. OHR è nato per raccontare l’architettura a un pubblico eterogeneo attraverso la conoscenza diretta delle opere, il confronto con i progettisti, con le istituzioni e i committenti», ha spiegato Laura Calderoni, direttrice di Open House Roma. «E oggi, dopo 10 anni possiamo affermare con forza quello che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che l’architettura è parte integrante della vita di ciascuno di noi, fonte di conoscenza e custode della memoria, un laboratorio di sperimentazione e generatore di innovazione a cui tutti siamo chiamati a partecipare attivamente: una vera e straordinaria consapevolezza».

Tra le novità di quest’anno, oltre al tour a Ostia, anche i cantieri più interessanti in città, la biblioteca della Città del Sole in zona Tiburtina di Labics e il nuovo Rettorato di Roma Tre di Mario Cucinella, senza dimenticare i luoghi storici e speciali di Roma antica, come la Piramide Cestia, o di Roma moderna, come il Salone delle Fontane Eur di Gaetano Minnucci per L’E42, la palazzina in via Panama, prima opera di Ugo Luccichenti. E ancora, opere ingegneristiche uniche come l’autorimessa Atac, un gioiello dell’ingegneria degli anni ’30, o il padiglione in ferrocemento di Pier Luigi Nervi. Inoltre, numerose le abitazioni private disegnate da progettisti contemporanei: dalla Casa dritta-curva di Filippo Bombace, alla MVN di studio Tamat, fino alla Casa Vetulonia di studio Paros.

«La varietà di occasioni di scoperta, il racconto plurale e collettivo della città è sempre stato uno dei punti di forza del programma di Open House Roma. Per questa speciale edizione abbiamo voluto offrire al pubblico che segue da anni l’iniziativa degli spunti di approfondimento, dei racconti fatti di episodi che pur avendo senso in sé, acquisiscono maggior valore nell’essere raccontati insieme», ha commentato Gaia Maria Lombardo, responsabile del programma, che è diviso in più temi e aree tematiche.

Ci si concentrerà dunque sulle Borgate, fenomeno tipicamente romano, un termine usato solo nella capitale italiana e di cui non esiste possibilità di traduzione. Nate negli anni Trenta per sopperire al deficit di abitazioni, le borgate romane sono oggi parte dell’anima stessa della città e, oggi più che mai, ritornano ad acquisire valore agli occhi dei cittadini per il felice connubio tra spazio pubblico, verde e costruito.

Tra i vari temi, particolarmente rilevante anche quello della “Città in tutti i sensi – Disabilità”, in collaborazione con Sovrintendenza Capitolina e Programma Periferia Capitale della Fondazione Charlemagne, Associazione Museum ODV e Istituto S. Alessio. Con Open House Roma 2022 prenderà avvio un progetto che proseguirà durante il 2022 e 2023, per promuovere l’accessibilità al patrimonio architettonico alle persone con disabilità visiva e uditiva, scoprendo l’architettura e la misura dello spazio attraverso altri sensi.

Da segnare in agenda anche la mostra “ Trapianti. Creativamente città”, negli spazi della Fondazione Gimema, centro di ricerca impegnato nella lotta alle malattie del sangue, che ha sede all’interno dell’Ex Pastificio Pantanella. In questa occasione, cui sette creativi hanno interpretato il concetto di “Trapianto”, attraverso visioni ironiche, utopiche e distopiche che mettono insieme epoche storiche, scenari e architetture. Le opere esposte sono di Robocoop, Alvar Aaltissimo, City Maybe, Gomma.png, Impossibledialogues, Genius disloci, H501.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui