14 luglio 2023

Chi ha vinto il Premio italiano di Architettura 2023 di Triennale Milano e MAXXI

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Annunciati i vincitori della quarta edizione del Premio italiano di Architettura, promosso da Triennale Milano e MAXXI e dedicato a opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia: ecco chi sono

ELASTICOFarm, S-LAB, photo Anna Positano, Gaia Cambiaggi, Studio Campo

Annunciati i vincitori della quarta edizione del Premio italiano di Architettura, promosso da Triennale Milano e da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Il Premio per il miglior edificio è stato attribuito agli architetti Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci, Franceschino Serra per il Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara, in ex-aequo con lo studio ELASTICOFarm per il progetto S-LAB. Studio Ossidiana ha ricevuto il Premio under 35, mentre ad Aimaro Oreglia d’Isola va il Premio alla carriera. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì, 13 luglio, presso la sede di Triennale. Innovazione, qualità del progetto e ruolo sociale dell’architettura sono i termini chiave del Premio, dedicato alla promozione di opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia. I progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura sono riuniti in una mostra in Triennale Milano che resterà aperta dal 14 luglio al 24 settembre 2023.

foto © Gianluca Di Ioia
foto © Gianluca Di Ioia
foto © Gianluca Di Ioia
foto © Gianluca Di Ioia

La composizione della giuria

Le candidature per il Premio al miglior edificio sono state affidate a un gruppo di esperti, nominati da Triennale e MAXXI. Per il Premio under 35, oltre alle segnalazioni degli advisor, era prevista la possibilità di autocandidarsi. Per il Premio alla carriera l’assegnazione è stata fatta direttamente dalla giuria. La giuria internazionale della quarta edizione Premio italiano di Architettura – composta da Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano; Nina Bassoli, Curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale; Lorenza Baroncelli, Direttore MAXXI Architettura; Pippo Ciorra, Senior curator MAXXI Architettura, Matteo Scagnol di MoDusArchitects, vincitore del Premio miglior edificio nel 2022, Valentina Merz e Lara Monacelli Bani di Atelier Remoto, vincitore di NXT_MAXXI L’Aquila nel 2022, il cui voto è considerato unitario, Iñaqui Carnicero, architetto fondatore di Rica Studio, Giancarlo Mazzanti, architetto e fondatore dello studio El Equipo Mazzanti – ha deliberato i vincitori su una shortlist di dieci progetti finalisti individuati su 30 candidature proposte dal gruppo di advisor. Per il Premio under 35, la giuria ha individuato cinque progetti finalisti su 17 candidature.

Premio italiano di Architettura 2023: i progetti vincitori

Il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni è stato assegnato ex-aequo a Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci, Franceschino Serra per il progetto del Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara (Sini, Oristano, 2021) e a ELASTICOFarm per il progetto per il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) S-LAB. (Torino, 2020).

Il Complesso parrocchiale di Santa Chiara «Si colloca nell’area centrale del piccolo abitato di Sini, nella Sardegna interna, con rigore formale e consapevolezza contestuale, cogliendo l’occasione per ricucire una serie di elementi spaziali, espressivi e relazionali del tessuto centrale», si legge nelle motivazioni. «Interpretando elementi tipici dell’edilizia spontanea locale e di un’architettura sobria della koiné mediterranea, il progetto agisce in un contesto difficile per rinnovare i nessi di senso con le comunità».

Atzeni, Manias, Mocci, Serra, chiesa Santa Chiara a Sini, © Stefano Ferrando Studio Vetro Blu
Atzeni, Manias, Mocci, Serra, chiesa Santa Chiara a Sini, © Stefano Ferrando Studio Vetro Blu

Nel progetto S-LAB, lagGiuria ha ravvisato «Uno degli esempi più rappresentativi del lavoro di ricerca linguistico-tecnologica dello studio. Conferisce un forte carattere a una tipologia edilizia teoricamente ‘generica’ trasformandola in occasione di ricerca. L’edificio, infatti, trasforma la tecnologia tradizionale per gli edifici produttivi, la prefabbricazione pesante in cemento armato, in un’occasione di sperimentazione a tutto campo nella sua relazione con il contesto, e nelle sue declinazioni ambientali, atmosferiche, percettive e paesaggistiche».

ELASTICOFarm, S-LAB, photo Anna Positano, Gaia Cambiaggi, Studio Campo

La menzione d’onore è stata conferita a Labics per l’intervento di completamento delle aree Museali di Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 2022), evidenziando come «Il progetto di restauro, valorizzazione e ampliamento del Palazzo sia un esempio virtuoso di intervento architettonico come strumento di rilettura e attualizzazione funzionale e culturale di un edificio storico di enorme valore».

Studio Ossidiana è il vincitore del Premio under 35 per il progetto Art Pavillion M. (Almere, Paesi Bassi, 2022) e ha ricevuto il premio di 10mila euro da utilizzare per progetti/formazione. Il progetto è stato selezionato dalla giuria poiché «Coniuga in un unico gesto sintetico le principali caratteristiche del lavoro dello studio, avviato con grande chiarezza seppur da pochi anni, tra ricerca formale e indagine sensibile sui temi ambientali e di relazione interspecie dell’architettura e del paesaggio». La giuria ha deciso di assegnare inoltre una menzione a Paraphernalia di (ab)Normal e a More with Less di orizzontale.

Art Pavilion M. Studio Ossidiana, Photos by Riccardo de Vecchi
Art Pavilion M. Studio Ossidiana, Photos by Riccardo de Vecchi

Il Premio alla carriera è stato conferito a Aimaro Oreglia d’Isola, approvato all’unanimità dalla giuria con la seguente motivazione: «La carriera di Aimaro Oreglia d’Isola ha nutrito il dibattito architettonico intorno ai temi del rapporto tra modernità e tradizione, naturale e artificiale, territorio e paesaggio, per tutta la seconda metà del Novecento, traghettandoli fino ad oggi, dove ci appaiono più che mai attuali. L’originalità dello studio si impone fin dai primi anni di attività, per arrivare ben presto a scatenare un intenso dibattito a livello internazionale sul senso dell’architettura moderna rispetto alla storia e alle culture locali. Unitamente all’intensa attività accademica e al valore del disegno che costituisce a sua volta un ulteriore percorso di ricerca parallelo, il pensiero e la pratica di Aimaro Oreglia d’Isola hanno dato e continuano a dare un contributo decisivo all’architettura, intesa come palinsesto culturale e come paesaggio».

Borsa Valori, Torino, 1952-56 (Foto Archivio Gabetti e Isola)
Restauro e riallestimento del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli – Aree Occidentali, 2019-2022 (Foto Ivan Lombardo, Archivio Isolarchitetti)

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