12 ottobre 2000

Restaurato il più esteso tappeto musivo d’Europa, nella Basilica di Aquileia

 
Il tappeto musivo piu’ ampio d’Europa, nella Basilica di Aquileia, è stato restaurato ed è ora godibile in tutta la sua ricchezza cromatica.

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Aquileia, situata ai limiti meridionali della pianura friulana, prima che inizi l’ampia laguna di Grado, è una delle più interessanti zone archeologiche d’Italia.
Fu un’importante città romana, soprattutto dall’età augustea centro di traffici e scambi tra le regioni danubiane e l’area mediterranea, e assunse un ruolo centrale con la diffusione del Cristianesimo. La città infatti diventò sede dell’autorità vescovile, o patriarcale, che in seguito ebbe un ruolo decisivo nelle vicende storiche del Friuli.
Dopo un periodo di forte decadenza dovuto alle invasioni barbariche, la città conobbe un nuovo periodo di splendore grazie al patriarca Poppone (1019-1042) che fece ricostruire l’attuale basilica sui resti di una precedente.
Nella basilica, grandioso edificio a tre navate, con pianta a croce latina, si trova lo straordinario tappeto musivo policromo del IV secolo, che presenta riquadri con figurazioni simboliche e si estende per 750 metri quadrati di superficie.
Nella Cripta degli Scavi vi sono altri mosaici di straordinaria bellezza, appartenenti ai resti della basilica paleocristiana e a case romane. Sono particolarmente interessanti alcune figurazioni simboliche, come, ad esempio, la scena di lotta tra il gallo e la tartaruga, simboli rispettivamente della luce e delle tenebre.
La Cripta degli affreschi, a cui si accede salendo verso il presbiterio, presenta scene affrescate, risalenti al XII secolo, che si riferiscono ai Santi Ermacora e Fortunato ed altre sempre a carattere sacro.
I lavori di restauro, cominciati lo scorso autunno, hanno interessato i mosaici della navata centrale e della navata di destra della basilica, e sono stati ultimati in questi giorni. I lavori, eseguiti da operatori esperti di Ravenna, sono stati finanziati da Banca Intesa e Banca Popolare FriulAdria, per un investimento di alcune centinaia di milioni di lire.
Le tessere sono state riportate all’ antico splendore, evitandone cosi’, a causa dell’ elevato tasso di umidita’ all’interno dell’ edificio, un ulteriore degrado soprattutto del colore. Il restauro sara’ visibile da un’ apposita passerella in vetro – acciaio che scorre lungo la base del colonnato di destra della basilica; la chiesa è aperta dalle ore 9 fino al tramonto.

Simona Piselli

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