02 maggio 2019

Ricostruire Notre-Dame? Sì ma senza fretta. E parte la lettera al Presidente Macron

 

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Sono più di 1000, tra architetti, storici dell’arte, restauratori ed esperti di patrimonio culturale, firmatari di una lettera indirizzata al Presidente delle Francia, Emmanuel Macron, nella quale si invita il Governo a riconsiderare le tempistiche per il progetto di ricostruzione di Notre-Dame, sostenendo che i lavori dovrebbero procedere con ponderazione e «senza fretta». Secondo le prime dichiarazioni di Macron, infatti, i cantieri sarebbero stati consegnati già prima dei Giochi Olimpici del 2024, grande appuntamento al quale Parigi vorrebbe presentarsi in tutto il suo splendore. 
Di parere diverso sono invece i 1170 esperti che hanno sottoscritto la lettera aperta, pubblicata da Le Figaro. Tra questi, nomi eccellenti del settore, come l’ex direttore del Metropolitan Museum, Philippe de Montebello, il presidente dell’associazione francese degli architetti, Rémi Desalbres, l’amministratore generale del museo del Louvre, Wanda Diebolt, e gli italiani Francesco Aceto, professore di Storia dell’arte medievale all’Università Federico II di Napoli, e Flaminia Bardati, professoressa di Storia dell’architettura all’Università La Sapienza di Roma. «L’esecutivo non può ignorare gli esperti, la Francia ne forma tra i migliori al mondo», si legge nella lettera. 
Proposte di ricostruzione più o meno fantasiose erano già circolate all’indomani del disastroso incendio, facendo seguito all’idea di organizzare un concorso internazionale di architettura, lanciata dal primo ministro francese, Edouard Philippe. Tra le varie, ricordiamo quella presentata dai parigini di Studio NAB di trasformare il tetto della cattedrale in una sorta di serra/giardino, con la guglia utilizzata per ospitare una serie di alveari, oppure quella “effetto lampadina” di Studio Fuksas, con la struttura ricoperta di splendente cristallo Baccarat. Passato il fervore creativo dei primi giorni, sarà necessario prendersi il giusto tempo per riflettere e poi, a mente fredda, fissare una scadenza ambiziosa per un restauro che, per forza di cose, dovrà essere esemplare. L’invito, insomma, è a «Non cancellare la complessità di pensiero per una dimostrazione di efficienza», che tuttalpiù sarebbe stata necessaria prima dell’irreparabile. 
Nel 2017 era stato lanciato un appello per cercare di raccogliere 1 milione di euro al fine di ripristinare i contrafforti e le guglie fatiscenti della cattedrale gotica. L’incendio non è comunque dovuto alle condizioni dell’edificio e, secondo le indagini tuttora in corso, le fiamme sarebbero scaturite accidentalmente proprio dai cantieri di restauro. 
Per il momento, è stato raccolto oltre 1 miliardo di euro per il progetto di ricostruzione, una cifra proveniente perlopiù da donazioni di miliardari francesi, come Francois-Henri Pinault e Bernard Arnault. Solidarietà anche dal mondo dell’arte contemporanea, con la galleria di Larry Gagosian che ha già annunciato una mostra per sponsorizzare i lavori.

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