11 dicembre 2009

fino al 24.I.2010 Wild Thing London, Royal Academy

 
Uno è figlio di un ebreo polacco immigrato in America, l’altro di un curato di campagna, il terzo è un espatriato francese. S’incontrano nella Londra del primo Novecento. E cambiano il volto della scultura inglese...

di

Corre l’anno 1908 quando Jacob
Epstein

scandalizza Londra con i suoi nudi scolpiti sulla facciata della British
Medical Association. Ma la pubblicità, anche se negativa, è pur sempre
pubblicità (ne sa qualcosa Damien Hirst) e lo scandalo gli porta, nel 1912, la commissione
per la monumentale tomba di Oscar Wilde al cimitero Père Lachaise di Parigi.
Quando arriva a Londra da New York
nel 1905, Epstein è ancora uno strano mix di classicismo rinascimentale e
fluido naturalismo rodiniano. Ed è a questo punto che incontra Eric Gill. I due non potrebbero essere più
diversi. Figlio di un curato di Brighton che studia per diventare architetto,
Gill è affascinato dall’arte indiana e scolpisce opere sessualmente esplicite,
ispirate ai bassorilievi dei templi indù (prima che la sua ossessione per il
cattolicesimo lo porti a convertirsi, a fondare una setta e a rompere ogni
rapporto con Epstein).
Gill convince Epstein ad
abbandonare il modello artistico occidentale e a cercare ispirazione nell’arte
assiro-babilonese, visibile al British Museum. Eric Gill - A Roland for an Oliver/Joie de Vivre - 1910 - bassorilievo con colore applicato - cm 94 - The University of Hull Art Collection, Kingston upon Hull - photo Mike ParkEpstein lo ascolta e il
risultato è la figura alata (demone o angelo?) della tomba di Oscar Wilde.
Ossessionati da temi come
virilità, fertilità e procreazione, Epstein e Gill condividono il desiderio
iconoclasta di ritornare alla purezza espressiva della scultura preistorica,
liberando la scultura britannica dall’ignoranza in cui l’accademismo vittoriano
l’ha precipitata.
Tale desiderio è condiviso anche
da Gaudier-Brzeska.
Nato ad Orléans, approda a Londra nel 1911, in fuga da Parigi e dal servizio
militare, con la sua compagna, l’eccentrica scrittrice polacca Sophie Brzeska,
di vent’anni più vecchia, di cui adotta il cognome. Gaudier sbarca il lunario
creando poster, ceramiche e sculture per l’Omega workshops di Roger Fry. Ma, quando visita Epstein nel
suo studio (dove vede la tomba di Oscar Wilde), decide che la sua strada è la
scultura. Ovviamente d’avanguardia.
Con Wild Thing: Epstein,
Gaudier-Brzeska, Gill
la Royal Academy esplora il breve momento che ha cambiato la storia
dell’arte inglese. Perché l’arte moderna non nasce con Henry Moore e Barbara Hepworth, ma col nuovo linguaggio, a metà
fra naturalismo e astrazione, di questi tre artisti.
Tre artisti, tre sale.
Provocatorio e incredibilmente esplicito nei suoi bassorilievi come nelle sue
iscrizioni, Gill produce sculture dalle linee allungate e fluide di sapore
quasi bizantino. Una donna vestita solo di una collana dorata emerge dalla
pietra bianca: è A Roland for an Oliver/Joie de Vivre (1910). Jacob Epstein - Torso in Metal from the 'The Rock Drill' - 1913-14 - bronzo - cm 70,5x58,4x44,5 - Tate, LondonSorride enigmatica,
mostrando orgogliosa i genitali. E nella puritanissima epoca edoardiana si
grida allo scandalo.
Ma questo è solo l’inizio. Nello
stesso anno in cui Duchamp crea il suo primo ready made, Epstein incorpora un
trapano pneumatico nella scultura in gesso di un androide asessuato che sembra
uscito da Guerre Stellari. La critica non apprezza e definisce Rock Drill rivoltante e inappropriata. E,
alla vigilia della carneficina della Prima Guerra Mondiale, persino Epstein è
d’accordo. E smantella la scultura (quella in mostra è una ricostruzione del
1974), lasciando ai posteri una versione “epurata” in bronzo (1913-14).
Precoce e dotato di un incredibile
talento, Gaudier-Brzeska trova la sua visione personale nel Vorticismo di Wyndham
Lewis
ed Ezra
Pound
. Ma né
Lewis né gli altri hanno il suo stesso coraggio: arruolatosi nell’esercito nel
1914, Gaudier muore in battaglia nel 1915 a soli ventitre anni. E guardando la
gioiosa energia di Red stone dancer possiamo solo fantasticare su quello che avrebbe potuto
essere di lui se fosse vissuto.

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mostra visitata l’11 novembre 2009


dal 24
ottobre 2009 al 24 gennaio 2010
Wild
Thing: Epstein, Gaudier-Brzeska, Gill
a cura di Richard Cork e Adrian
Locke
Royal Academy of
Arts – Burlington House
Piccadilly – W1J 0BD London
Orario: da sabato a giovedì ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17.30); venerdì ore
10-22 (ultimo ingresso ore 21.30)
Ingresso: intero £ 9; ridotto £ 8/7
Catalogo £ 19,95
Info: tel. +44 02073008000; www.royalacademy.org.uk

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