27 gennaio 2010

fino al 8.III.2010 Pierre Soulages Paris, Centre Pompidou

 
Dalle sperimentazioni formali del dopoguerra alla scoperta dell’oltrenero. Parigi riscopre uno dei più grandi artisti francesi viventi. E la sua passione per un colore che insegna a vivere la pittura altrimenti...

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Erano trent’anni che Pierre Soulages (Rodez, 1919; vive a Sète)
mancava dal Centre Pompidou. O, per meglio dire, sono già passati trent’anni
dalla storica retrospettiva che nel 1979 il museo parigino dedicava all’allora
sessantenne pittore francese. Erano altri tempi e, come ricorda il curatore
Alfred Pacquemont – che aveva già curato la mostra del ’79 -, il mondo
dell’arte seguiva da vicino una nuova fase della produzione pittorica di
Soulages: l’outrenoir.
L’artista aveva iniziato a stendere una densa patina di
colore nero su tutta la superficie della tela, per creare quello che Pierre
Encrevé descriveva come una “pittura monopigmentaria a polivalenza cromatica”. Soulages prendeva così in
contropiede le contemporanee ricerche sul monocromo, e il suo stesso rifiuto di
dare un titolo alle opere (il titolo è composto dalle sole dimensioni e data di
realizzazione) corrispondeva alla precisa volontà di oggettivare la pittura.
Osando come solo i grandi riescono a fare, non attingeva
alla generazione dei suoi maestri, né alle ricerche degli artisti americani del
dopoguerra. Come William Rubin ha notato, la sua arte si riallacciava piuttosto
agli artisti della tradizione francese, da Le Nain a Cézanne, dal romanico al Cubismo.
Ma la mostra del Pompidou poco o niente ha a che fare con
quella del ‘79, se si escludono le prime sale, nelle quali sono appese alcune
serie di dipinti che permettono al visitatore di capire il percorso che ha
portato Soulages all’outrenoir. L’artista stesso rifiuta il termine ‘retrospettiva’: “Non
mi piacciono le retrospettive. Obbligano a intenerirsi guardando periodi
lontani. Sono dei modi da vecchietto
”. Preferisce parlare “di una mostra d’insieme che traccia
tutto ciò [che ho fatto] a partire dal 1946
”. La mostra tiene perfettamente fede a quest’impegno,
scandendo un percorso del quale Soulages ha curato ogni minimo dettaglio, dalla
scelta delle opere all’allestimento, dal colore delle pareti alla disposizione
delle luci.
Pierre Soulages - Peinture 202 x 327 cm, 17 janvier 1970 - 1970 - olio su tela - cm 202x327 - coll. privata - photo François Walch
Le prime sale si aprono con opere che testimoniano la
radice formale delle sue ricerche astratte. Si capisce quanto la forma sia una
preoccupazione costante delle sue opere di questo periodo, ma il percorso
delucida soprattutto con chiarezza quanto Soulages abbia esteso le proprie
ricerche al di là dei limiti immaginabili in quegli anni.
A metà percorso, in una sala che cronologicamente
scandisce l’inizio della fase dell’outrenoir, i dipinti neri di Soulages sono
immersi in un ambiente completamente nero, ad eccezione della parete bianca di
fronte alle tele. “Quest’esperienza serve a incitare lo spettatore a
cambiare sguardo. Non bisogna guardare con il nero in mente, ma negli occhi
”, perché solo così “vedrete
delle forme, vedrete dei ritmi, vedrete della luce. La luce è davanti alla
tela, nello spazio della tela. Una volta che avrete capito ciò, vivrete la
pittura altrimenti
”.
E le sale successive sono proprio pensate come un invito a
vivere la pittura altrimenti. Ma il visitatore potrà apprezzare anche la
capacità di moltiplicarsi delle strutture formali della pittura di Soulages. Le
tavole – alcune molto recenti, datate 2008 –-sono assemblate fino a creare dei
polittici dall’effetto monumentale, ritmato e solenne al tempo stesso.
Pierre Soulages - Peinture 324 x 362 cm, 1985 - olio su tela, 4 elementi - cm 81x362 - Centre Pompidou, Parigi
La mostra, e con essa tutto il Centre Pompidou, sono stati
messi a dura prova dallo sciopero dei dipendenti del museo, che hanno
protestato in autunno contro i tagli alla cultura del governo Sarkozy e che
hanno obbligato il Beaubourg a lunghi periodi di chiusura.
La riapertura, a pochi giorni dalle vacanze di Natale,
permette di riscoprire la tavolozza nera di Soulages, prima di uscire con in
mente un altro degli interrogativi che il pittore ha disseminato durante tutta
la sua carriera: “340.000 anni fa, gli uomini sono scesi nei posti più
oscuri per dipingere con del nero anche se c’era del gesso ovunque. Lascaux,
Altamira, Chauvet. Perché sono andati al buio per dipingere con del nero?
”.

christian omodeo
mostra visitata il 2 gennaio 2010


dal 14 ottobre 2009 all’otto marzo 2010
Pierre Soulages
a cura di
Alfred Pacquemont
Centre Georges Pompidou
Place George Pompidou – 75004 Paris
Orario: da mercoledì a lunedì ore 11-21; giovedì ore 11-23
Ingresso: intero € 12; ridotto € 9
Catalogo € 44,90
Info: tel. +33 0144781233; www.centrepompidou.fr

[exibart]


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