21 marzo 2023

A Palazzo dei Priori di Fermo suona la campana di Vedovamazzei

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Il duo artistico Vedovamazzei è protagonista a Fermo con un’opera d’arte inedita, in dialogo con la collezione museale della Pinacoteca Civica a Palazzo dei Priori

Early Work (Scipione Borghese by Bernini at 7 years old and at 9 years old) bronzo, Vedovamazzei, courtesy ph. Cristiano Coini

Mentre continua a godersi la mostra di Vittorio Sgarbi sui Pittori della Realtà e i suoi effetti in termini di flussi museali e turistici (i cui dati, dicono i promotori, sono più che positivi), la città di Fermo inaugura un’altra esposizione, in parallelo, all’interno della stessa sede di Palazzo dei Priori, nelle sale adiacenti dove ha sede la Pinacoteca Civica. Proprio lì, dove dimorava da tempo un’antica campana, che è finita col suscitare la curiosità della coppia di artisti Vedomazzei. Da qui nasce il progetto “Bell”, ideato e curato da Matilde Galletti, con il quale la città di Fermo si è aggiudicata il premio PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC – Ministero della Cultura.

BELL, Fermo, da sin. Duo Vedovamazzei, ass. Micol Lanzidei, curatrice Matilde Galletti, sindaco Paolo Calcinaro

Dando vita alla nuova esposizione marchigiana, in programma dal 26 febbraio al 3 giugno 2023, con alcuni lavori storici del duo Vedovamazzei e la nuova opera del progetto che resterà poi in modo permanente nella collezione museale. La scultura “Bell”, che dà il titolo alla mostra, è stata ideata dagli artisti in stretto dialogo con la Pinacoteca Civica di Fermo e la sua collezione d’arte, basandosi sia sulla realtà materiale del luogo (site specific), sia sull’intero contesto (context specific), rappresentato da una collezione di arte del passato già esistente, la comunità da cui viene ospitata e il momento storico attuale. Questa commistione si basa sulla stretta relazione tra storia passata e presente affinché si valorizzino a vicenda.

BELL, Vedovamazzei, Fermo, mostra Palazzo Priori

Il progetto, dicevamo, prende spunto da una campana del XVIII secolo di Palazzo dei Priori e oggi parte della collezione della Pinacoteca Civica. Poeticamente, gli artisti hanno immaginato di lavorare sul suono del paese che richiama a un momento collettivo: la campana che invita i cittadini a momenti di riunione, allerta al pericolo, suona a festa e dunque la campana che raccoglie materialmente e figurativamente la comunità cittadina. Un oggetto che, nell’immaginario degli artisti, è rappresentativo della comunità in un determinato momento storico, che caratterizzava un’epoca in cui la tecnologia era semplice e rudimentale.

BELL, Vedovamazzei, Fermo, mostra Palazzo Priori

Gli artisti hanno quindi scelto di rappresentare quello che per loro è il simbolo della nostra contemporaneità più contingente, un oggetto che, soprattutto in questi ultimi, delicatissimi due anni, è stato sempre presente nella quotidianità di chiunque. Si tratta di una scatola di cartone aperta e capovolta, consumata e abbandonata dopo aver recato il suo dono. Il contenuto, noto e atteso da chi lo ha ordinato, è stato l’unica certezza in un frangente di labilità e incertezze. Una scatola, una delle tante che durante i duri periodi di lockdown, di isolamento e desolazione infinita, ci hanno fatto sentire una comunità, ci hanno raccolto come le campane di una volta ci raccoglievano e facevano sentire uniti.

BELL, Vedovamazzei, Fermo, mostra Palazzo Priori

La scultura “Bell” è in bronzo (stesso materiale della campana) e dipinta a mano. Riprende, nelle proporzioni, il volume della stanza della Pinacoteca dove è collocata, ribaltando il rapporto contenitore – contenuto. Riproducendo, negli spazi dedicati allo scotch con cui questo ideale pacco era chiuso, le iscrizioni presenti sulla campana fonte di ispirazione per questo lavoro.

BELL, Vedovamazzei, Fermo, mostra Palazzo Priori

Ma la scatola di Vedovamazzei – vincitrice del Pac2021 – non è da sola nelle sale della Pinacoteca Comunale, che ospitano altri lavori storici del duo in dialogo con il repertorio iconografico della collezione permanente, per scoprire il loro percorso artistico. Come l’opera “Masks”, uno dei primi lavori del duo che ragiona sul concetto di identità, divertimento e spirito fanciullesco, o la scultura “Birds” sul tema dell’affermazione dell’identità di un luogo. Le opere selezionate vogliono stimolare uno scambio dialettico tra opere del passato, della collezione permanente, e quelle del presente che sono state realizzate dagli artisti invitati. In una mescolanza che lascia risuonare il valore dell’arte, nei secoli e dei secoli, e che vale la pena ascoltare.

FERMO, Vedovamazzei, My weakness n.0, 2020

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