04 agosto 2021

Azzorre: arcipelago degli ecosistemi, e della reinvenzione dell’arte

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Alle Azzorre, per scoprire l'arcipelago “Hope Spot”, per la sua capacità di preservare le rare qualità biologiche dei diversi ecosistemi. E reinventarsi anche il modo di "fare" arte contemporanea

W&T21, Excursao7, Gustavo Ciríaco

Escursioni, mostre e talk hanno scandito la programmazione di Walk&Talk, decima edizione dell’Azores Arts Festival, svoltosi dal 15 al 24 luglio nell’isola di São Miguel. Evento che si contraddistingue per l’eterogeneità delle proposte che in modi e forme diverse presentano esperienze culturali e visuali in un’ecosistema unico come quello dell’Arcipelago delle Azzorre. Composto da nove isole, che si trovano nel mezzo dell’Oceano Atlantico settentrionale, dove si incontrano tre placche continentali, l’Arcipelago è stato recentemente definito un “Hope Spot”, un esempio da seguire, per la sua capacità di preservare le rare qualità biologiche dei diversi ecosistemi.

W&T21, Excursao, Gustavo Ciríaco

Nell’isola di São Miguel, Jesse James e Sofia Carolina Botelho danno vita nel 2011 a Walk&Talk, festival nato per intervenire sul e con il territorio, proiettandolo però sulla scena internazionale, grazie alle sinergie con partner come Visit Azores, sensibile al sostegno di innovative e originali proposte culturali. E se le prime due edizioni sono state caratterizzate da interventi di graffitisti e street artist nel capoluogo Ponta Delgada, in quelle successive la programmazione ha proposto performance, concerti e opere di sound e public art in diversi luoghi dell’isola. Grazie al networking e a un articolato programma di residenze artistiche, sono stati ospitati in musei, parchi e molteplici spazi espositivi, nel corso degli anni, circa trecento artisti di diverse provenienze geografiche e disciplinari.
“Con la pandemia abbiamo dovuto inventarci un nuovo format” mi racconta Jesse James all’inaugurazione del festival, allo spazio VAGA, che è l’hub del festival e la sede dell’associazione culturale Anda&Fala che lo organizza. Aggiunge: “abbiamo pensato di creare una serie di escursioni giornaliere, all’aperto, in diversi luoghi dell’isola: skatepark, cave di pietre vulcaniche, piccoli borghi, parchi, in cui il pubblico ha potuto incontrare artisti e creativi, intervenuti con installazioni site specific, performance sonore, proposte culinarie e/o talk. Walk&Talk è stato uno dei primi eventi pubblici che si sono svolti nelle Azzorre nel 2021, con un format fisico che è stato esperienza pilota per l’attuazione di procedure di sicurezza proprie della realtà pandemica in cui viviamo”.

W&T21, Joao Pedro, Nuno Alexandre Finais, Ph. @ MarianaLopes

Ed è stato realmente un format ibrido con proposte multidisciplinari. L’escursione notturna iniziata con l’installazione sonora del performer Flávio Rodrigues è stata realizzata in una cava di lapilli vulcanici, in cui il movimento del corpo dell’artista ha determinato riverberi e dissonanze. Abbiamo poi raggiunto Caldeira Velha, una sorta di jurassic park sul pendio della foresta di Água de Pau, per terminare a Arquipélago – Contemporary Arts Center, per vedere le mostre di Alice dos Reis e Nadia Belerique, artiste in residenza a Walk&Talk.
L’escursione ideata dall’artista e coreografo Gustavo Ciríaco ci ha invece condotto in un territorio modificato dai suoi racconti e visioni, un’opera di land art di grande suggestione poetica e paesaggistica, mentre João Pedro Vale e Nuno Alexandre Ferreira sono intervenuti nel villaggio di Água de Pau con una installazione che ha indagato il rapporto tra il nome del paese (Água de Pau significa Bastone d’acqua), e l’esistenza di una sorgente che era all’origine di quel nome, contaminando mitologie locali e forme antropomorfe.

vaga © Alexander Bogorodskiy

“Non vogliamo estetizzare il territorio quanto creare un programma educativo che continua anche prima e dopo il festival,” aggiunge Sofia Carolina Botelho, “perché crediamo se solo con una proposta organica, che abbraccia pubblici diversi possiamo portare nuove istanze culturali, che arricchiscono la popolazione locale. Abbiamo organizzato la Summer School e il Knowledge Program ma anche escursioni in bicicletta, e una maratona per coinvolgere tutti gli abitanti dell’isola. La sede della nostra associazione si chiama infatti ‘Vaga – espaço de arte e conhecimento’ ed è attiva tutto l’anno”.
Lo spazio è stato progettato da Mezzo Atelier, studio fondato da Giacomo Mezzadri e Joana Oliveira, che hanno trasformato un ex capannone industriale in un dispositivo versatile e polifunzionale, che ospita anche un’altra esperienza significativa: RARA – Design and Crafts Residency of the Azzorre. Ideato da Miguel Flor, il progetto di residenza intende unire le potenzialità di designer emergenti con l’expertise degli artigiani locali, che insieme lavorano alla creazione di nuovi oggetti durante la residenza, che si svolge durante il festival. Sperimentazione che crea sinergie inaspettate, di grande sofisticazione, come hanno mostrato i prototipi realizzati dai designer Eneida Lombe Tavares e João Xará, insieme agli artigiani. Prototipi che sono stati presentati durante l’incontro di chiusura del festival. Incontro in cui gli instancabili Jesse James e Sofia Carolina Botelho hanno parlato di alcune idee su cui stanno lavorando per l’edizione del festival del prossimo anno, anticipazioni che già suscitano interesse e curiosità.

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