23 luglio 2023

Closer to the Metal: le tele di Dana Lok in mostra da Clima Gallery

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Ultima settimana per visitare, a Milano, la personale dell'artista americana. Alla base della sua ricerca, il rapporto imprescindibile tra l'astratto e il reale

Dana Lok clima
Dana Lok, Inch-Bit Knit, 2023 Oil on canvas 26x29 in | 66x73,5 cm. Courtesy: the Artist and Clima, Milan. Photo: Flavio Pescatori

Lettere, linee, cubi, piramidi, rombi, ovali e figure imprecisate si avvicendano instancabili su tele campite da tinte accese e contrastanti. Le opere di Dana Lok (1988), selezionate per la mostra Closer to the Metal ed esposte ancora per una settimana da Clima Gallery, sono frutto di una profonda indagine compiuta dall’artista sulla relazione tra il concreto e la pura astrazione, come queste due dimensioni del sensibile, apparentemente distinte, in realtà siano complementari e, sempre secondo l’artista, accomunate da un reciproco rapporto di causa-effetto. Fino al 29 luglio, la pittrice americana espone sette nuove tele per la sua terza personale nella galleria meneghina di via Stradella 5. Come scrive la stessa artista nel testo critico che ci accompagna lungo gli spazi espositivi, «i dipinti iniziano cercando di mettere a fuoco una disposizione sfocata di forme logiche. La stranezza e la novità dell’immagine entra inevitabilmente quando non riesca a ottenere chiarezza».

È proprio il concetto espresso dall’opera All of the facts (2023), una delle prime che incontriamo lungo il percorso espositivo: una spirale composta con le lettere della frase all of the facts about this room are wrapped around a pit. You can’t fit all of the facts about the room inside the room unless you put the facts inside each other attira numerosi solidi, bianchi o neri, di svariate dimensioni verso il suo centro. In Split (2023), l’inquieto rosso si fa spazio tra due superfici composte da geometrie policrome dipinte minuziosamente dalla pittrice su due angoli opposti della tela. Unico tentativo di unione tra le due “placche” è un filo azzurro e verde tenuto da due mani, presenti ognuna su un lato della composizione, che invano tentano di ricucire lo squarcio creato dal rosso. Caratterizzate da una atmosfera più onirica e solenne sono invece le due tele gemelle Accidental Alphabet I e II: entrambe del 2023, raccontano microscopici spazi cosmici in cui tagli di luce svelano realtà sconosciute tra loro. La cosa che colpisce dei dipinti della Lok è la loro straordinaria precisione: viste da lontano, le  immagini, sembrano create da una macchina, ed è solo avvicinandosi alle tele che si riconosce la cifra umana, il tocco dell’artista.

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Dana Lok, Closer to the Metal, Exhibition view at Clima, Milan. Courtesy: the Artist and Clima, Milan. Photo: Flavio Pescatori
Dana Lok, Closer to the Metal, Exhibition view at Clima, Milan. Courtesy: the Artist and Clima, Milan. Photo: Flavio Pescatori

Dana Lok nasce a Berwyn in Pennsylvania; dopo gli studi alla BFA, Carnegie Mellon University a Pittsburgh, nel 2015 si trasferisce a New York per studiare alla Columbia University. Nel 2016 inizia a frequentare i corsi della Skowhegan School of Painting and Sculpture a Skowhegan, anno in cui rientra nello Sharpe-Walentas Studio Program a Brooklyn, quartiere newyorkese dove tutt’oggi vive e lavora. L’artista ha partecipato a numerose mostre collettive dal 2011 ad oggi ed è la protagonista di un cospicuo numero di personali, tre delle quali tenutesi proprio nella galleria milanese.

In gergo l’espressione Closer to the Metal, letteralmente “più vicino al metallo”, sta ad indicare i comandi simbolici che toccano quasi le ossa della macchina, l’enigma di come le cose senza peso – opinioni, concetti – occupano la materia, la plasmano, la spingono, si riposano sopra di essa e allo stesso tempo si compongono di essa. Il concetto di noosfera in azione. Scrive nel testo critico che accompagna la mostra: «Ho iniziato queste opere guidata dall’immagine che tremola nella mente quando considero l’idea che il nostro mondo è costruito dalle basi, da zero. La mia sensazione che la natura sia organizzata in livelli deve risalire all’idea che il modo in cui le cose grandi e complesse  si comportano dipende dal modo in cui le cose piccole e semplici agiscono. È una dipendenza che ricorda un po’ una cosa seduta sopra un’altra».

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Dana Lok, Closer to the Metal, Exhibition view at Clima, Milan. Courtesy: the Artist and Clima, Milan. Photo: Flavio Pescatori

Le opere di Dana Lok ci inducono a riflettere sulla complessità del mondo che ci circonda. L’artista ci suggerisce che le colossali e intricate strutture che osserviamo da lontano sono in realtà il risultato di elementi piccoli e semplici che si combinano in modo armonioso, per creare una complessa rete di interazioni. In altre parole, la natura sembra organizzarsi in livelli, e ogni livello è composto da elementi più semplici e fondamentali che costituiscono la base per la creazione di strutture più elaborate. Questa visione del mondo ci invita a considerare la bellezza e la complessità delle cose che ci circondano, e a riconoscere l’importanza di ogni elemento che contribuisce al loro insieme.

Dana Lok, Closer to the Metal, Exhibition view at Clima, Milan. Courtesy: the Artist and Clima, Milan. Photo: Flavio Pescatori

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