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Cosa non è inferno? L’installazione politica di Antonello Ghezzi che invade le strade di Beirut
Arte contemporanea
di redazione
«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà: se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiano stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere che e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio». Un’armonia leggera di parole per delineare un pensiero che scava nelle profondità, al di là dei tempi e degli spazi. Solo Italo Calvino – e pochi altri – era in grado costruire complesse strutture di significati in questo modo così completo, stabile, limpido, poetico. E sono proprie le sue parole, prese da Le città invisibili del 1972, a riecheggiare tra le strade di Beirut, città che, per Antonello Ghezzi, dà una risposta – o molte – alla domanda “Cosa non è inferno?”. In occasione del centenario della nascita dell’immenso scrittore, il duo formato da Nadia Antonello e Paolo Ghezzi ha recentemente presentato un nuovo intervento nella capitale libanese, un progetto diffuso che ne attraversa le strade e poi approda negli spazi espositivi della Galerie Tanit, storica galleria fondata nel 1972 a Monaco da Naila Kettaneh-Kunigk e Stefan Kunigk.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/antonello-ghezzi-beirut-1.png)
Cosa non è inferno? Si legge in arabo, inglese, francese e italiano, su una serie di cartelloni pubblicitari, eretti tra i grattacieli di Beirut. È la stessa città, come contesto metropolitano denso di stratificazioni culturali e storiche, ad ampliare l’eco della domanda, che suona come un’espressione senza tempo ma che, nella cronaca più attuale, assume una risonanza ancora più urgente e drammatica. Nelle Città invisibili, il protagonista Marco Polo conversa con l’imperatore Kublai Khan, mentre i confini tra l’inferno e il quotidiano si confondono. Ed è questa la sfumatura suggerita dalle domande impresse sui cartelloni e intercalate, come una parentesi, in un coro di voci e suoni metropolitani, tra automobili, muezzin e campane.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/Antonello-Ghezzi_Cosa-non-e-inferno-1_2023_Mixed-technique-on-paper_50x70-cm-scaled.jpg)
«Per noi è stato particolarmente toccante portare le parole di Calvino in una città a cui siamo affezionati, una città densa di caos, suoni e umanità che potrebbe essere inclusa tra le Città invisibili», ci ha raccontato il duo. «Ma non è una città invisibile, tutt’altro, una città dove fervono tante culture, speranze, sogni potenti che rispondono già da soli alla domanda che abbiamo posto nelle tre lingue più parlate nella città -arabo, francese e inglese- e nella lingua originale nella quale è stata scritta. Siamo partiti pochi giorni dopo i fatti del 7 ottobre e abbiamo avuto paura che fosse pericoloso andare in Libano ma alla fine siamo partiti. Una volta lì abbiamo vissuto con i libanesi le preoccupazioni e lo sconforto di questo smisurato massacro dei civili a Gaza e abbiamo creduto che, anche in questo momento buio, l’arte e la letteratura, siano non certo risolutive ma di conforto per non perdere le speranze e per immaginare un futuro senza conflitti».
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/Nuvoletta-su-marmo_2023_Antonello-Ghezzi_10x16x2-cm-paint-on-marble_ph-credit-AG-scaled.jpg)
Il progetto prosegue nella Galerie Tanit. Qui le riflessioni di Antonello Ghezzi si manifestano come opere impregnate di quella grazia tipica della letteratura Calvino. Tra vivaci tecniche miste su carta e piccole pitture su frammenti di marmo bianco di Carrara, l’invito, ancora una volta, è al pensiero, alla ricerca, alla curiosità, conservando la leggerezza dello spirito.
Il progetto di Antonello Ghezzi a Beirut, la fotogallery
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07463.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07466.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07481.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07487.jpg)
![Antonello Ghezzi, Cosa non è inferno?, Beirut, 2023](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07498.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07485.jpg)
![Antonello Ghezzi, Cosa non è inferno?, Beirut, 2023](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07514.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07524.jpg)
![Antonello Ghezzi, Cosa non è inferno?, Beirut, 2023](https://www.exibart.com/repository/media/2023/11/DSC07496.jpg)