09 maggio 2024

Documenta 2027: il futuro direttore non dovrà sottoscrivere un codice di condotta

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Dopo le accese polemiche dell’ultima edizione, tacciata di antisemitismo, documenta di Kassel si prepara all’appuntamento del 2027 e specifica che il futuro direttore non sarà obbligato a sottoscrivere un codice di condotta

Fridericianum, Kassel, ph. NICOLAS WEFERS

Dopo un lungo periodo di turbolenze, Documenta si prepara alla prossima edizione a Kassel, in Germania, o, almeno, così sembra. Sul sito della più importante manifestazione d’arte contemporanea al mondo – insieme alla Biennale di Venezia, certamente – è indicata la data di apertura della prossima edizione, dal 12 giugno al 19 settembre 2027, regolarmente a distanza di cinque anni dall’ultima del 2022, contestatissima a causa delle posizioni filopalestinesi del collettivo indonesiano ruangrupa, che fu scelto per curare il progetto. Ma la notizia è che il futuro direttore artistico, che per il momento non è stato ancora scelto, non sarà obbligato a sottoscrivere il codice di condotta che, però, figurava tra le raccomandazioni formulate lo scorso anno da un gruppo di esperti nominato dal consiglio di sorveglianza di Documenta.

Sono passati ormai due anni dall’inaugurazione di quella Documenta, la quindicesima, che portò le polemiche a un livello insolito per l’arte contemporanea, arrivando a obbligare la direttrice Sabine Schormann a dimettersi, a seguito delle accuse di antisemitismo, arrivate fino al parlamento tedesco.

Tutto era iniziato a gennaio 2022, quando il collettivo indonesiano Ruangrupa, che curava la manifestazione, e alcuni artisti partecipanti, furono tacciati di antisemitismo dal Bündnis Gegen Antisemititismus Kassel, l’Alleanza contro l’Antisemitismo di Kassel, afferente al movimento Antideutschen, un gruppo scissionista della sinistra radicale tedesca. In seguito, su richiesta del gruppo parlamentare CDU/CSU, la coalizione di partiti dell’area del centro destra, fu istituita una apposita commissione investigativa indipendente, per ricostruire le decisioni curatoriali e organizzative e attribuire le responsabilità. Diversi mesi dopo le dimissioni della direttrice, nel novembre 2023, fu nominato un comitato con il compito di selezionare la nuova direzione artistica ma la sua vita fu breve. I membri infatti decisero di dimettersi, a causa del clima poco tranquillo e delle ingerenze esterne.

Dopo le dimissioni del comitato, il Museum Fridericianum di Kassel, organizzatore di Documenta e una delle sedi principali della mostra, ha proposto al consiglio di sorveglianza di rivedere completamente il processo di selezione per la direzione artistica di documenta 16. In un comunicato stampa, l’organizzazione ha affermato che la mostra nel suo insieme e il Museo Fridericianum adotteranno un proprio codice di condotta ma il futuro direttore artistico non sarà tenuto a sottoscriverlo. Tuttavia, il direttore artistico dovrà spiegare, in un discorso pubblico, il suo programma curatoriale, mostrando «Rispetto per la dignità umana e come questo sarà garantito nella mostra che dovrà curare».

Inoltre, il consiglio di sorveglianza rimarrà composto dagli attuali 12 membri, con la città di Kassel e lo Stato dell’Assia continueranno a essere rappresentati. Nel consiglio d’amministrazione siederanno anche due membri del governo federale. Sarà poi istituito un comitato scientifico, composto da sei persone con background nel campo delle arti, della cultura e delle scienze.

Il ministro aggiunto per la scienza e la ricerca, l’arte e la cultura dell’Assia e neoeletto vicepresidente del consiglio di vigilanza, Timon Gremmels, ha sottolineato che «Uno dei compiti più complessi dell’attuale politica culturale è trovare un equilibrio praticabile tra la tutela della libertà artistica e preservazione della dignità umana. Anche in tempi di crescenti conflitti che si stanno verificando nel mondo dell’arte, entrambi questi nobili valori devono essere rispettati in egual misura». «Oggi abbiamo creato le condizioni perché ciò possa accadere alla prossima documenta», ha spiegato Gremmels, dicendosi «Fiducioso che, con la divisione dei ruoli chiaramente definita tra Management e Direzione Artistica, incidenti come quelli di documenta 15 non si ripeteranno».

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