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Filippo Riniolo vince la prima edizione dei Madonnari Contemporanei con la Madonna di Gaza
Arte contemporanea
di redazione
L’arte contemporanea spesso esplora il tema del sacro non tanto attraverso la devozione tradizionale, ma come riflessione critica sulla spiritualità e sulle dinamiche del potere religioso. Gli artisti rielaborano simboli e figure religiose per interrogare questioni sociali, identitarie e politiche, sfidando le convenzioni e ampliando il dialogo tra fede e attualità. È il caso dell’opera realizzata da Filippo Riniolo e vincitrice del concorso Madonnari Contemporanei, nell’ambito della prima edizione della residenza d’artista di ArteNativo a Palazzolo Acreide, in Sicilia: nel suo lavoro, ha reinterpretato il soggetto iconico della Madonna con una sensibilità profondamente radicata nel nostro tempo.
La giuria ha definito l’acquerello di Riniolo come un «Vero e proprio ritratto della Madonna contemporanea: donna-madre-addolorata e, soprattutto, attuale». Il dipinto, realizzato in monocromo con interventi in foglia oro, rappresenta una madre palestinese che piange i suoi due figli. Le mani della madre, strette a quelle dei corpi esanimi, evocano il dolore eterno della perdita, e la foglia oro, nella sua lucentezza divina, trasforma questa madre in una figura sacra, identificandola con la Madre di Dio.
Questa rilettura della Madonna si fa portavoce delle madri di Gaza, in un momento in cui il conflitto e l’ingiustizia travolgono la loro vita quotidiana. La giuria ha sottolineato come Riniolo abbia saputo compiere «Un atto di verità», rendendo universale il volto di Maria attraverso il dolore collettivo di queste donne, vittime di un genocidio ancora troppo spesso ignorato. «L’arte ci ricorda dove posare lo sguardo», afferma ancora la giuria.
Riniolo, artista milanese classe 1986, ha sempre affrontato temi di forte impatto sociale, dalla memoria storica, all’identità collettiva e individuale. La sua pratica si distingue per l’uso di vari materiali e per la capacità di infondere un senso di spiritualità laica alle opere. In questa occasione, l’artista si è mosso con la delicatezza, usando l’acquerello – una tecnica fragile – e la foglia oro, per mettere in scena una riflessione impattante. «L’oro assume un significato politico, non tanto per il suo valore materiale, quanto per il suo rimando alla divinità. È uno schiaffo contro l’indifferenza, un atto di denuncia contro l’ingiustizia», ha dichiarato Riniolo.
Il Comitato per i Festeggiamenti di Maria SS. Addolorata, rappresentato da Mariantonietta Trombadore, ha voluto sottolineare l’importanza della manifestazione come momento di grande bellezza e innovazione, esprimendo l’auspicio che questo concorso possa segnare l’inizio di una nuova tradizione. La stessa associazione ArteNativo, insieme a KokòStudio, ha già annunciato l’organizzazione di una mostra personale dedicata a Riniolo, che si terrà nel 2025 negli spazi di Via Gaetano Italia, a Palazzolo Acreide. Nicolò Paolo Scrofani, titolare di KokòStudio, ha espresso entusiasmo per la futura collaborazione: «Sarà un piacere ospitare Filippo nuovamente a Palazzolo. Abbiamo già in mente un progetto che coinvolgerà tutta la comunità».