10 marzo 2022

Il Padiglione dell’Ucraina a Venezia si farà: l’impegno di artisti e curatori

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L'artista, i curatori e tutto il team del Padiglione dell'Ucraina stanno lavorando senza sosta e sotto le bombe, per portare a termine il progetto per la 59ma Biennale d'Arte di Venezia

Lizaveta German, Borys Filonenko, Pavlo Makov, and Maria Lanko, 2022. Courtesy of Katya Pavlevych

Pavlo Makov, Lizaveta German, Maria Lanko e Borys Filonenko, rispettivamente artista e curatori del Padiglione dell’Ucraina, ce la stanno mettendo tutta per portare il loro progetto alla 59ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, che aprirà al pubblico il 23 aprile 2022. Il team è riuscito ad avviare le operazioni di trasporto di alcuni parti dell’installazione, che si trovava a Kiev. E ciò che non si riuscirà a evacuare verrà ricostruito direttamente in Laguna, hanno spiegato.

Fino al 5 marzo, Makov si trovava a Kharkiv con la sua famiglia, trascorrendo la maggior parte dei giorni e delle notti allo Yermilov Arts Center, un centro di arte contemporanea aperto nel 2012 e trasformato in rifugio antiaereo. Nei giorni successivi, Makov è stato costretto a lasciare la città, sempre più sotto il fuoco dei bombardamenti e adesso si trova in viaggio tra varie città, così come i pezzi della sua installazione.

A Venezia, l’artista presenterà The Fountain of Exhaustion, la Fontana dell’Esaurimento, una scultura cinetica composta da una serie di imbuti e flussi d’acqua, avviata nel 1995 e tuttora in corso che, alla luce degli ultimi, drammatici eventi, si è caricata di ulteriori significati. Ispirata idealmente all’intersezione tra i fiumi Lopan e Kharkiv, con i suoi imbuti che convogliano e separano l’acqua l’opera esprime una riflessione sullo sfruttamento delle risorse naturali ma anche la difficile situazione dei Paesi più piccoli dell’ex URSS, che mancano di capitale politico, sociale, finanziario e infrastrutturale per ricomporre i detriti urbani dell’era sovietica.

La Fontana dell’Esaurimento mette in primo piano il rapporto tra geografia e umanità ma anche tra risorse di vario genere e politica. Vederla a Venezia, nel Padiglione dell’Ucraina sarà emozionante ma anche destabilizzante, considerando ciò che è successo e che potrebbe succedere. «In un modo o nell’altro, dobbiamo essere a Venezia. Siamo determinati a rappresentare l’Ucraina a Venezia e faremo tutto il possibile per realizzarlo», ha sottolineato ad Artsy Katya Pavlevych, responsabile delle comunicazioni del padiglione ucraino, a nome di tutto il team.

Insomma, nonostante le bombe l’arte continua a lavorare. Secondo quanto riportato da Pavlevych, Borys Filonenko ora si trova a Leopoli per lavorare alle ultime correzioni del catalogo e mantenere un contatto a distanza con la grafica e designer Tania Borzunova, che si trova a Kharkiv. Liza German è incinta di nove mesi e il parto è imminente ma si trova tuttora a Kiev, per mantenere i rapporti con la stampa e organizzare l’allestimento del padiglione, oltre che a fortificare il suo appartamento in caso di attacco aereo, ha spiegato Pavlevych.

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