10 maggio 2023

Immersi nella natura di OCA Oasy Contemporary Art, sull’appenino pistoiese

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OCA - Oasy Contemporary Art è il nuovo spazio d’arte immerso nell’oasi naturalistica di San Marcello Piteglio, a Pistoia: a giugno la mostra fotografica di Massimo Vitali e un'installazione di David Svensson

Oasi Dynamo © Mattia Marasco

Sull’appennino pistoiese, completamente immersa nella natura, all’interno dell’Oasi Dynamo, nasce Oasy Contemporary Art (OCA). Sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller, OCA racchiude appieno, partendo dal nome che porta, entrambe le sue anime: quella di area naturalistica e quella di spazio per l’arte contemporanea. L’ oasi verde è raggiungibile solamente percorrendo un sentiero costeggiato da castagni, proponendo un nuovo modo di approcciarsi alla natura, secondo cui proteggerla non vuol dire proibirne la fruizione, ma viverla secondo la cultura del rispetto e della conoscenza.

Oasi Dynamo © Andrea Alfieri

In quella che sino a poco tempo fa era un’immensa stalla per le mucche, è stato allestito lo spazio espositivo, dove inaugurerà la mostra del fotografo Massimo Vitali, intitolata “La Grande Oasi”. Un racconto che ha coinvolto sette paesi limitrofi e i suoi abitanti, con l’obiettivo di realizzare un “ritratto collettivo” sul modo di abitare il luogo, raccontandone il legame con il passato e registrando al contempo i cambiamenti in atto, che lo proiettano verso il futuro.

Massimo Vitali, Ponte Sospeso

La mostra di Vitali sarà l’incipit su cui poggerà il progetto triennale dedicato alla fotografia, a cura di Giovanna Calvenzi, a cui seguiranno Joan Fontcuberta e Thomas Struth, chiamati, anche loro, a riflettere e confrontarsi sul tema del rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

Seguendo, invece, la linea della collina su cui sorge OCA, sventola contro vento l’istallazione dell’artista svedese David Svensson. Realizzata da centinaia di bandiere, simboli iconografici d’identità nazionale, “Home of the World” provoca un effetto straniante e costringe ad un ripensamento sui confini politici. Lungo il percorso pensato dall’artista le bandiere vengono de-costruite e ricomposte in modo totalmente casuale, lasciando che queste perdano i loro tratti distintivi e si contaminino tra loro.

David Svensson, Home of the world, 2023

Personalità diverse, come i linguaggi adoperati scandagliano il tema della convivenza tra uomo e natura, restituendo interpretazioni personali e specifiche riguardo OCA e la sua missione. Inaugurando entrambi i progetti ad agosto 2023, la direzione artistica consolida ancor di più il rapporto tra la sala espositiva e l’area naturalistica che l’avvolge.

A ogni stagione coincideranno una nuova mostra nello spazio-museo e una nuova installazione nel verde che poi resterà nell’oasi, ha anticipato Montibeller, strutturando nel tempo un parco dell’arte. Saranno chiamati a confrontarsi sulle tematiche lanciati da OCA filosofi, architetti, artisti e poeti, tra cui personalità di spicco come gli architetti Michele De Lucchi, Stefano Boeri, Kengo Kuma e Matteo Thun, l’artista Edoardo Tresoldi, la poetessa Mariangela Gualtieri. Infine, verranno realizzate per la cura di Diletta Cancellato delle installazioni che vogliono riconnettere il tessile e la natura, sfidando designer, stilisti e artisti a trovare nuove soluzioni che possano coesistere e nutrire gli ecosistemi.

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