06 dicembre 2023

Jesse Darling vince il Turner Prize 2023 con le sue sculture instabili

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Nato a Oxford e residente a Berlino, Jesse Darling vince il Turner Prize 2023, il premio d’arte contemporanea più importante al mondo: durante la cerimonia, ha sventolato una bandiera palestinese

Jesse Darling, vincitrice del Turner Prize 2023
Jesse Darling, vincitrice del Turner Prize 2023, ph. Victor Frankowski

Jesse Darling è il vincitore del Turner Prize 2023, il premio d’arte contemporanea più importante del Regno Unito e tra i più considerati a livello internazionale, arrivato alla quarantesima edizione. L’annuncio è stato dato martedì, durante una cerimonia a Eastbourne, nel sud-est dell’Inghilterra. Nato a Oxford nel 1981 e residente a Berlino, Darling riceverà il premio di 25mila sterline. Nelle motivazioni del premio, la giuria elogiava «Il suo uso di materiali e oggetti comuni come cemento, barriere saldate, nastri segnaletici, cartellette da ufficio e tende a rete, per trasmettere un mondo familiare ma al tempo stesso delirante. Invocando il collasso sociale, la sua presentazione sconvolge le nozioni percepite di lavoro, classe, britannicità e potere».

La giuria, presieduta dal direttore della Tate Britain, Alex Farquharson, era composta da Martin Clark, direttore del Camden Art Centre, Melanie Keen, direttrice della Wellcome Collection, Helen Nisbet, direttrice artistica di Cromwell Place e Art Night, Cédric Fauq, curatore capo del CAPC Musée d’Art Contemporain de Bordeaux. Oltre a Darling, nella shortlist dei finalisti erano stati selezionati anche Ghislaine Leung, Rory Pilgrim e Barbara Walker. I quattro candidati hanno esposto i propri lavori alla Towner Eastbourne, una galleria d’arte contemporanea dedicata a esposizioni temporanee, nel Sussex. La mostra sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024.

Istituto nel 1984, il Turner Prize viene assegnato annualmente a un artista nato o attivo in Gran Bretagna, con il vincitore che riceve un premio di 25mila sterline e un posto nell’Olimpo dell’arte contemporanea. Nel 2007, la Tate Liverpool è stata la prima sede espositiva fuori Londra a ospitare il premio, nell’ambito delle manifestazioni della Capitale Europea della Cultura. L’anno scorso è stato vinto da Veronica Ryan che, a 66 anni, è stata l’artista più anziana a ricevere il premio e che ha realizzato la prima opera d’arte pubblica permanente del Regno Unito in memoria della “Generazione Windrush”, che comprende quelle persone immigrate dai Caraibi al Regno Unito, che si fa iniziare simbolicamente a partire dal 1948. Questa è la quarantesima volta che il Turner Prize viene assegnato, tra i vincitori delle scorse edizioni, artisti come Damien Hirst, Anish Kapoor, Gilbert & George, Wolfgang Tillmans, Rachel Whiteread, Lubaina Himid.

Scultura, installazione, immagine in movimento e performance sono i linguaggi principalmente usati  da Darling, attraverso i quali l’artista affronta spesso il tema della caducità dei corpi. In varie occasioni, Darling riutilizza oggetti di uso quotidiano ma anche insoliti – da filo spinato ad attrezzature mediche, da bandiere logore a binari della ferrovia – per evocare parti antropomorfe, come gambe e braccia, conferendo alle opere una componente di instabilità, in modo che possano alterarsi o addirittura crollare da un momento all’altro. Alcune di queste opere erano apparse in due mostre personali, No Medals, No Ribbons al Modern Art Oxford e Enclosures al Camden Art Centre, che sono valse Darling la nomination al Turner Prize 2023. L’anno scorso ha anche pubblicato una raccolta di poesie, Virgins.

Durante il suo discorso alla cerimonia del Turner Prize 2023, Darling ha colto l’occasione per ricordare al pubblico britannico che, a partire da quello di Margaret Thatcher, i governi successivi hanno rimosso l’educazione artistica dal programma scolastico nazionale, determinando così una maggiore elitarismo all’interno del settore. Prima di lasciare il palco, Darling ha sventolato una bandiera palestinese.

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