09 dicembre 2022

Julien Creuzet rappresenterà la Francia alla Biennale di Venezia 2024

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Astro nascente dell’arte francese, di origini caraibiche, Julien Creuzet è stato scelto per rappresentare il Padiglione della Francia alla prossima Biennale d’Arte di Venezia

julien creuzet alla biennale di venezia

Neanche il tempo di chiudere le porte e già si guarda avanti. Ha bruciato tutti – o quasi – sul tempo la Francia, che ha già annunciato l’artista che la rappresenterà, al Padiglione della prossima Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, che si terrà nel 2024: si tratta di Julien Creuzet, giovane scultore in ascesa e astro nascente della scena dell’arte francese che, in verità, produce sempre molti talenti e a getto continuo. Un annuncio arrivato praticamente all’indomani della chiusura della 59ma edizione della manifestazione in Laguna – ultimo giorno il 27 novembre – che, lo ricordiamo, era stata spostata di un anno a causa della pandemia.

E ancora prima della Francia, ha fatto l’Estonia, che si è così aggiudicata il titolo onorario di prima nazione ad annunciare la sua artista: Edith Karlson, classe 1983, di base a Tallinn, anche lei scultrice e autrice, nel 2021, di una mostra acclamata da pubblico e critica all’EKKM – Estonian Contemporary Art Museum, istituzione che cura il Padiglione nazionale.

Nato nel 1986 e di origini franco-caraibiche, Julien Creuzet vive e lavora a Parigi. Nella sua ricerca spesso ibrida la modellazione della materia e la composizione delle parole poetiche, in sculture, installazioni e interventi testuali che affrontano la sua esperienza della diaspora. Ispirato dalle riflessioni sulla creolizzazione e la migrazione degli scrittori e pensatori Aimé Césaire e Édouard Glissant, il lavoro di Creuzet si concentra sull’intersezione travagliata tra la storia della Martinica e le vicende del modernismo e della modernità europea.

Installation view of Julien Creuzet, Too blue, too deep, too dark we sank…, at Camden Art Centre, 2022. Photo by Rob Harris

Già numerose e ospitate da istituzioni di primissimo piano le sue mostre personali: al LUMA di Arles (2022), al Camden Art Center (2022), al Centre Pompidou (2021), al Palais De Tokyo (2019) e alla Fondation Ricard (2018) di Parigi, al CAN Centre d’Art di Neuchâtel (2019). Tra le collettive, ricordiamo quelle al Museum of Contemporary Art of Chicago (2022-2023), al Musée Tinguely di Basilea (2022), alla National Gallery di Praga (2022), a Manifesta 13 a Marsiglia (2020) e alle Biennali di Kampala, Uganda (2018) e di Gwangju, Corea del Sud (2018).

Le sue opere sono conservate nelle collezioni del Centre Pompidou, della Fondazione Villa Datris, della Galeries Lafayette Corporate Foundation, del Carré d’Art-Musée d’art contemporain, di Nîmes e della Kadist Foundation, tra gli altri. Creuzet ha ricevuto il premio Etants Donnés 2022, il BMW Art Journey Award 2021 e il Camden Arts Center Emerging Artist Prize 2019 a Frieze Londra, rappresentato in quella occasione dalla galleria High Art di Parigi. Attualmente è rappresentato dalla galleria Document di Chicago. Nel 2021 è stato anche nominato tra i finalisti del Prix Duchamp, il riconoscimento più importante in Francia per l’arte contemporanea.

Julien Creuzet, The dust these days is our history, locked in our skulls, cavities, never let your hair drag, never eat red beans, never turn around, the night was restless, we knew, not open our eyes fruits, rotten, empty cavities, 2020. Metal, plastic, fabric, dust. 63h x 130 w x 20 d in The piece hangs from the ceiling of the gallery next to various other works in the show. The center piece is yellow, green, teal, and white with a mix of fabric and metal. Photo courtesy of Document

«Il suo lavoro singolare e il suo dono per la letteratura orale si nutrono di creolizzazione riunendo una diversità di materiali, storie, forme e gesti», così ha motivato la scelta di Julien Creuzet il comitato di selezione, presieduto dalla direttrice del Centre Pompidou-Metz, Chiara Parisi, dal ministro francese per l’Europa e gli affari esteri, Catherine Colonna, e dal ministro della cultura, Rima Abdul Malak. «Gli interrogativi sollevati dalle sue opere troveranno, al Padiglione Francia a Venezia, una risonanza particolarmente importante con quelli del nostro tempo. Julien Creuzet è stato scelto anche per gli orizzonti che disegna, andando oltre l’opposizione tra identità e universalità, dimostrando che nel ripiegamento dell’arte gli echi poetici e artistici tracciano sempre risposte tanto gioiose e riparatrici quanto inaspettate».

La scelta di Julien Creuzet è inedita per il Padiglione francese, che non era mai stato affidato a un artista franco-caraibico. Un’ennesima apertura, dunque, dopo quella del 2022, con Zineb Sedira prima artista di origini algerine a rappresentare la Francia. E bisogna dire che la scelta ha premiato, considerando la menzione speciale ricevuta dalla giuria della Biennale e l’accoglienza generalmente positiva del progetto.

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