08 febbraio 2024

Karla De Lara, alla scoperta dell’artista messicana, madrina dell’iperrealismo pop

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Apprezzatissima in patria e negli Stati Uniti, l’artista messicana Karla De Lara rilegge l’eredità del muralismo attraverso una prospettiva pop e iperreale: entriamo nel suo mondo

L’artista Karla De Lara viene considerata dalla critica la madre dell’iperrealismo pop per sue composizioni, per i suoi colori e per il suo genio innovativo.  Vive e lavora nella città del Messico occidentale chiamata Guadalajara, culla della tequila, dei mariachi e del grandissimo centro di esposizioni Expo che, per i 30 anni dalla sua costruzione, ha commissionato all’artista il più grande murales dell’America latina, con 375mq di superfice.

È da qui che parte il viaggio artistico alla conoscenza di un talento che ha brevettato una tecnica pittorica che la rende inconfondibile, che è ambasciatrice all’estero dell’estro e della vitalità gentile del popolo messicano e che, quest’anno, la vede tra le dieci persone più influenti di Jalisco a fianco di Sergio Perez, pilota di Formula 1, Saul Alvarez campione di box, Guillermo del Toro, regista, Katya Echazarreta, astronauta, Javier Hernàndez “El Chicharito“, ex calciatore di Manchester United e Real Madrid, Juan Diego Alvarez, il più giovane scalatore dell’Everest, Ximena Navarrete, Miss mondo, Donovan Carrillo, olimpionico, e Loredana Ochoa, campionessa di golf. Ha al suo attivo 400 esposizioni individuali in 40 Paesi del mondo, famosi e blasonati i suoi collezionisti come Madonna, Ben Stiller, Maluma e molti altri nel campo dello spettacolo dello sport e della cultura.

Nel dicembre 2022 ha partecipato alla celebrazione presieduta da Jill Biden, moglie del presidente degli Stati Uniti, per il bicentenario dei trattati tra Messico e Usa, tenutesi nella Casa Bianca. L’artista ha creato per l’occasione un’opera, ora in mostra perenne nell’autorevole dimora, e contemporaneamente si è inaugurata una grande mostra monografica a Washington nel prestigioso Istituto di Cultura messicano dal titolo Two Centuries, two countries: one celebration. Il riconoscimento più importante in patria, a ora, lo ha avuto con Visiones, il primo dipinto dopo 46 anni a far parte della collezione del Museo Nazionale di Storia Castillo di Chapultepec. L’opera dai tratti pop, colorata e figurativa è un omaggio al muralismo messicano di Jorge Gonzales Camarena e maestro Gabriel Flores Garcia.

Il muralismo messicano da Diego Rivera in poi, ha segnato la storia di questa forma espressiva. L’artista Karla de Lara ha abbracciato l’idea del realismo sociale, proponendo per il maestoso murales dell’Expo di Guadalajara, monumenti e personaggi iconici per la città, come La Minerva o frammenti dell’opera di Orozco, riflettendo l’identità della città e mostrando la bellezza legata alla cultura e alle tradizioni. La tecnica da lei proposta e brevettata, parte dall’amore per l’acquerello e per la sua resa. Utilizza smalti, acrilici e una particolare lucidatura per mantenere la trasparenza dell’acquarello rendendolo però più durevole e meno delicato.

Il grande murales non è la prima opera pubblica, il 13 dicembre 2023 si è inaugurata un’altra monumentale opera per Karla De Lara nel distretto Tonalà, sempre nella regione del Jalisco dal titolo Corazón de Tonala. Questa maestosa scultura in bronzo, alla cera perduta, raffigura mani femminili che sorreggono e proteggono un grande cuore rosso, metafora dell’impegno di nonne, madri e giovani donne, che avvolgono in un gesto materno il cuore pulsante della città. L’opera cattura l’essenza della maternità, la connessione con la terra e la trasmissione di tradizioni attraverso generazioni, appare non solo come una scultura commemorativa ma una narrazione vivente sulla comunità, ponendosi al centro della piazza principale in armonia tra i tre poteri, ecclesiastico, politico ed economico.

Progetti, sogni e magia partono dall’atelier in Messico, dove Karla De Lara realizza le sue opere con una decina di aiutanti. Il suo quartier generale è un vivace e operativo microcosmo dove si costruiscono cornici, si tagliano supporti, si imballano opere per destinazioni lontane. È presente infatti, in gallerie, fiere e musei in tutto il pianeta, ma un’unica porta separa questo brusio concitato: è quella dove Karla dipinge, circondata da boccette di colori, da libri, riviste che la ritraggono, statuette di sua creazione, appunti, bozzetti, riflessioni.

Troviamo tele in bianco e nero di un realismo impressionante, in cui solo le macro-dimensioni, ci riportano alla realtà e le pennellate svelano che non si tratta di fotografia, ma di sapiente tecnica pittorica. Troviamo opere colorate e pregne di dettagli dal tratto squisitamente pop e ci si incanta davanti a una scultura di bronzo raffigurante due ali dal titolo La Sombra de tus alas. Ali simboli di libertà, di quella libertà creativa che contraddistingue il valore delle opere di Karla De Lara e che la farà volare in mondi artistici inesplorati, grazie al suo talento, alla sua dedizione e alla curiosità di sperimentare, rendendo il suo lavoro attuale e innovativo.

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