24 ottobre 2023

Kunst Meran Merano Arte, Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi nominati curatori delle mostre

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Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi sono stati nominati curatori responsabili delle mostre d'arte contemporanea di Kunst Meran Merano Arte: il loro programma triennale sarà incentrato su una prospettiva anticoloniale

Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi, i nuovi curatori di Kunst Meran Merano Arte
Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi, i nuovi curatori di Kunst Meran Merano Arte

Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi sono i nuovi curatori responsabili delle mostre d’arte contemporanea di Kunst Meran Merano Arte. Nominato dal Consiglio Direttivo e dalla Direzione dello spazio gestito dall’associazione culturale Merano Arte, il duo curatoriale succede a Judith Waldmann. L’incarico è partito ufficialmente l’1 settembre 2023 e avrà durata triennale.

Una convergenza anticoloniale per Kunst Meran Merano Arte

Sulla convergenza tra ricerca teorica e pratica curatoriale è incentrato il programma presentato da Cippitelli e Frangi, riunito intorno al titolo L’invenzione dell’Europa. Una narrativa tricontinentale, in riferimento alla fortunata formula The Invention of Africa coniata e diffusa dal filosofo congolese Yves Valentin Mudimbe. In particolare, il percorso pensato per Kunst Meran Merano Arte affronterà la complessità del nostro tempo, a partire da una «Postura etica anticoloniale ed intersezionale».

«Siamo interessati a lavorare in maniera concreta, in funzione dello spazio espositivo fisico, inteso come luogo abitabile ovvero a partire dalla sua posizionalità temporale, geografica e sociale», spiegano Cippitelli e Frangi. «Come in tutte le nostre esperienze progettuali, vorremmo interrogare il territorio, localizzare direttrici di intervento e trovare le forme con cui far risuonare idee e ricerche con i pubblici, che non sono mai un’entità astratta ed omogenea, ma piuttosto diverse comunità di individui con aspettative, necessità, curiosità, capacità e preconcetti. L’obiettivo della nostra progettualità per Kunst Meran Merano Arte è comporre un network di artisti (scalabile a livello locale, nazionale e internazionale) capace di incarnare un approccio transmediale e in grado di articolare linguaggio audiovisivo, sonico, performativo e installativo a sostegno di riflessioni etiche».

La programmazione tripartita

Il primo anno di programmazione (2024/2025) si concentrerà sulla relazione tra Europa e Africa, sia Mediterranea che Continentale, rivolgendo l’attenzione ad artisti sia europei che africani che della diaspora africana in Europa, con una particolare attenzione a coloro che operano in Italia e Austria. Gli anni successivi, il programma si svilupperà seguendo due transizioni oceaniche cruciali per l’Europa, quella atlantica e quella indiana: il 2025/2026 sarà dedicato al rapporto tra Europa ed Abya Yala e il 2026/2027 al rapporto tra Europa ed Asia.

«Complessivamente, il livello delle candidature è risultato estremamente alto. Siamo stati impressionati dalla capacità di Cippitelli e Frangi di affrontare con una profonda comprensione, sia dal punto di vista estetico che intellettuale, tematiche sociali e politiche di grande rilevanza», ha dichiarato la direttrice Martina Oberprantacher. «Il loro approccio curatoriale non è mai casuale, ma si basa su una ricerca approfondita e un impegno accurato nei confronti del mondo artistico e sociale, con una particolare attenzione per la mediazione. La loro stretta collaborazione con gli artisti e l’attenzione particolare rivolta all’accompagnamento curatoriale della produzione offre a Kunst Meran Merano Arte l’opportunità di approfondire la comprensione della creazione artistica, condividerla e discuterla con il pubblico. Mi propongo personalmente di favorire una maggiore interconnessione tra produzione, esposizione e mediazione dell’arte, eliminando la percezione di separazione tra di esse».

Le biografie di Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi

Lucrezia Cippitelli (Roma, 1974), Ph.D, ricercatrice e curatrice, co-direttrice di Arthub. Recentemente è stata direttore artistico di Ateliers Picha (Repubblica Democratica del Congo, 2019-2022), il programma educativo a lungo termine e site-specific di Picha (l’organizzazione guidata da artisti che gestisce la Biennale di Lubumbashi) e curatrice della 7a Biennale di Lubumbashi.

Ha curato la Biennale Interactiva (Merida, Messico, 2005 e 2007) e la seconda Biennale di Bucaramanga Desde aqui (Colombia, 2015). La sua ricerca e la sua pratica curatoriale si concentrano sull’educazione radicale, la cultura DIY, la site-specificity e il collettivismo, con particolare attenzione alle epistemologie del Sud globale. Ha diretto l’avvio di un Media Lab a L’Avana (Alamar Express Lab, con Omni Zonafranca, Cuba, e Inventati, Italia, 2005-2007); un laboratorio per la produzione artistica site-specific a Khartoum (Khartoum Art Lab, Sudan, 2010-2012); un Master in Arti Visive presso la Alle School of Arts and Design – Addis Ababa University (2011-2016).

È professore di Estetica all’Accademia di Brera, Milano, e ha recentemente curato la mostra Sammy Baloji. K(C)ongo, Frammenti di dialoghi intrecciati. Classificazioni sovversive (Le Gallerie degli Uffizi, Firenze 2022) e Georges Senga, Comment un petit chasseur païen devient prêtre catholique (Museo delle Civiltà, Roma, 2022). Recentemente è stata coautrice del libro Colonialità e Culture Visuali in Italia, Mimesis 2021.

Simone Frangi (Como, 1982) è ricercatore, curatore e critico d’arte. Ha conseguito un Dottorato di ricerca in Filosofia – Estetica e Teoria dell’Arte in co-tutela internazionale presso Université de Bourgogne – Dijon e Università Degli Studi di Palermo e un Perfezionamento Filosofico in Teoria Critica della Società presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. Dal 2013 al 2017 è stato direttore artistico di Viafarini, a Milano. Dal 2013 co-dirige con Barbara Boninsegna Live Works – Free School of Performance presso Centrale Fies di Dro. Con la stessa istituzione ha co-fondato la Agitu Ideo Gudeta Fellowship, sviluppata in dialogo con Mackda Ghebremariam Tesfau’ (Razzismo Brutta Storia) e Justin Randolph Thompson (Black History Month Florence).

Dal 2014 co-dirige con Alessandro Castiglioni A Natural Oasis? un programma di training curatoriale nomade nel Mediterraneo, attualmente alla quarta edizione. Dal 2013 è professore di Teoria dell’arte e Cultura Visuale presso l’ESAD – Accademia di Belle Arti e Design di Grenoble, dove ha fondato con Katia Schneller l’Unità di Ricerca “Hospitalité Artistique et Activisme Visuel: pour une Europe diaporique et post-occidentale”. Sempre con Katia Schneller ha fondato il Festival des Gestes de la Recherche (alla quarta edizione nel 2023), attualmente ospitato da Le Magasin – Centre National d’Art Contemporain di Grenoble.

Nel 2015 è stato uno dei cinque curatori della X edizione del Premio Furla per l’Arte Contemporanea e nel 2016 uno dei dieci curatori della XVI Quadriennale di Roma. Nel 2018 è stato guest curator a Museion, Bolzano (IT) con il progetto Somatechnics. Transparent travelers and obscure no-bodies. Nel 2021 è stato uno dei senior curators di School of Waters – MEDITERRANEA19, nel 2022 co-curatore della XXVI edizione del Premio Nazionale Arti Visive Gallarate al MA*GA e nominator del MAXXI BVLGARI PRIZE 2022. Nel 2021 è stato uno dei tutor del programma VERSO della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, IT) ed è attualmente nel comitato scientifico del progetto europeo DE.a.RE – Deconstruct and Rebuild (2022-2024).

Tra le recenti pubblicazioni: Colonialità e Culture Visuali in Italia, co-curato con Lucrezia Cippitelli (Mimesis, 2021) e School of Waters. The Book, co-curato con Alessandro Castiglioni (Archive, 2021).

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