30 maggio 2020

Galleria Poggiali: i progetti nelle sedi di Firenze, Milano e Pietrasanta

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Riaprono le sedi di Firenze e Milano della Galleria Poggiali con Fabio Viale e Olaf Breuning, mentre fremono i preparativi per la grande personale di Viale nei luoghi simbolo di Pietrasanta. L’intervista ai galleristi, Lorenzo e Marco Poggiali

Fabio Viale, Acqua alta High tide, 2020. Installation view at Galleria Poggiali, Florence. Courtesy Galleria Poggiali

La Galleria Poggiali è tornata ad accogliere il pubblico nelle sedi di Firenze e Milano: nel capolouogo toscano, negli spazi della galleria, vicinissimi alla basilica di Santa Maria Novella, è in corso la personale di Fabio Viale “Acqua altra Hight tide” (fino all’11 ottobre), a cura di Sergio Risaliti, mentre a Milano, nella sede di Foro Bonaparte 52, a pochi passi dal Castello Sforzesco, è visitabile su appuntamento la personale di Olaf Breuning, “We Are All In the Same Boat. The weight of colour“ (fino al 24 luglio), a cura di Lorenzo Bruni.

La Galleria Poggiali sta, inoltre, lavorando alla grande personale di Fabio Viale “Truly” che, dal 27 giugno al 4 ottobre, sarà ospitata in vari luoghi simbolo della cittadina toscana.

I galleristi Lorenzo e Marco Poggiali ci hanno raccontato l’attività della galleria e i prossimi progetti.

Fabio Viale, Acqua alta High tide, 2020. Installation view at Galleria Poggiali, Florence. Courtesy Galleria Poggiali

L’intervista a Lorenzo e Marco Poggiali

La Galleria Poggiali è una delle gallerie storiche per il contemporaneo in Italia, possiamo ripercorrere brevemente la sua storia?

LP: «La Galleria Poggiali nasce nel settembre 2016 come evoluzione della Galleria Poggiali e Forconi, la cui apertura risaliva invece al 1984 a Firenze. Si è sempre occupata di seguire artisti italiani storicizzati, come Enzo Cucchi, Gilberto Zorio, Luigi Ontani, accostandoli alla giovane generazione di artisti che hanno interpretato il ritorno alla pittura sul finire degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta come Luca Pignatelli e Giovanni Frangi. Le mostre della Galleria sono sempre state accompagnate da cataloghi realizzati spesso in collaborazioni con case editrici internazionali, e da progetti appositamente realizzati in stretta collaborazione con gli artisti.
Di recente la Galleria Poggiali ha indagato espressioni provenienti da altri paesi e nuovi ambienti culturali come l’egiziano Youssef Nabil, che ha in corso la personale a Palazzo Grassi a Venezia, o gli statunitensi Zhivago Duncan e Olaf Breuning.
Nell’ambito degli artisti di generazioni storicizzati ha negli ultimi anni esposto progetti appositi di Eliseo Mattiacci e Claudio Parmiggiani, mentre tra le nuove generazioni lavora dal 2015 con lo scultore Fabio Viale. Nel 2009 è stata inoltre aperta la sede di Pietrasanta, suddivisa tra Ex Fonderia e Project room, mentre nel 2018 quella di Milano in Foro Buonaparte.
La Galleria collabora da sempre con istituzioni museali per la realizzazione di mostre monografiche».

Fabio Viale, Acqua alta High tide, 2020. Installation view at Galleria Poggiali, Florence. Courtesy Galleria Poggiali
Come selezionate gli artisti con cui lavorate?

MP: «La scelta degli artisti segue l’associazione tra generazioni di artisti storicizzati e artisti più giovani che abbiano dimostrato la capacità di incidere sulla scena contemporanea. Entrambe le selezioni sono l’esito di questo intreccio tra ammirazione dei galleristi, suggerimenti dei curatori e indicazioni di artisti che già collaborano con la galleria. Lo scouting che la galleria ha fatto per il mondo negli ultimi tre anni si è progressivamente intensificato per proporre progetti sempre più interessanti e d’impatto».

La Galleria Poggiali ha tre sedi, a Firenze, Milano e Pietrasanta. Quale è l’identità specifica di ciascuna?

LP: «Quella di Firenze è la sede storica e in quanto tale è anche quella pragmaticamente più ampia. È costituita di fatto da due spazi distinti, entrambi molto grandi. Queste caratteristiche, senza una scissione identitaria estremamente vincolante, fanno sì che gli artisti storicizzati e di generazioni risalenti trovino più naturale collocazione a Firenze.
La sede di Pietrasanta, sempre per una naturale vocazione del territorio e per il fatto di avere sede (una delle due di Pietrasanta) nella ex Fonderia d’Arte più vecchia e conosciuta di tutta l’area, prevalentemente ospita progetti legati alla scultura, senza di fatto precludersi interventi di altra natura, come la pittura o la fotografia.
La sede milanese è sicuramente quella più sperimentale».

Olaf Breuning, We are all in the same boat. The weight of color, 2020. Installation view at Galleria Poggiali, Milano. Courtesy Galleria Poggiali
Che tipo di mostre proponete a Milano?

MP: «Milano ha un’identità di carattere più internazionale che rispecchia lo slancio della città stessa che unita alla conformazione architettonica – un cubo bianco con soffitti molto alti e vetrine ariose – si presta a interventi istallativi asciutti, una sorta di piece unique. In questo periodo la scelta della vetrina si è mostrata essenziale per ovviare ai problemi di chiusura generale, l’osservatore dalla strada, passeggiando, riesce a vedere la mostra 24 h su 24h».

A Pietrasanta la vostra galleria è aperta per lo più nel periodo estivo, mentre a giugno di queet’anno avete in programma un importante progetto, ci potete dare una breve anteprima di come sarà?

LP: «La Galleria di Pietrasanta è aperta soprattutto da maggio a settembre e durante il periodo di Pasqua e Natale, ma anche il resto dell’anno durante i fine settimana. A giugno 2020 supporteremo la grande mostra dell’estate della città di Pietrasanta, la personale “Truly” di Fabio Viale che avrà luogo nei luoghi simbolo di Pietrasanta: Piazza del Duomo e Chiesa di Sant’Agostino con il Chiostro annesso, oltre che nelle nostre due sedi».

Fabio Viale, Souvenir David, 2020. Photo credit e Courtesy Fabio Viale Studio, Torino
La Galleria Poggiali è una presenza stabile in molte fiere e realizza importanti progetti sia in Italia che all’estero. Che opinione avete sulla situazione attuale: viste le limitazioni agli spostamenti delle persone e alla movimentazione delle opere, pensate sia necessario pensare a metodi di fruizione alternativa, come l’online?

MP: «Ogni giorno anche tra di noi affrontiamo questo tema, crediamo fortemente nei rapporti personali sia con i collezionisti che con gli artisti, rapporti fatti di compresenza e momenti conviviali. Adesso queste restrizioni hanno necessariamente implementato il nostro impegno virtuale relativo al mondo online ma non vediamo l’ora di assistere a un ritorno alla normalità, da parziale a via via totale, tant’è vero che crediamo fortemente nell’apertura della mostra di Fabio Viale il 27 giugno a Pietrasanta, probabilmente una delle poche grande mostra che si aprirà in questo periodo. Un vero e proprio segno di impegno e rilancio».

Quali sono le necessità più urgenti per le gallerie in questo momento?

MP: «Le necessità più urgenti sono quelle di ogni azienda: sostegno economico e velocizzazione delle pratiche per defiscalizzare, in questo caso proprio del nostro mondo, gli investimenti in arte contemporanea».

Olaf Breuning, We Are All In the Same Boat, 2018, C-Print, 6 Ed. + 2 AP: 122 x 155 cm (48 x 61 in.), courtest the artist and Galleria Poggiali
Quali sono i progetti o le speranze per il prossimo futuro?

LP: «L’impegno al momento è focalizzato sia sulle due mostre allestite nelle sedi di Milano e Firenze: la personale di Olaf BreuningWe Are All In the Same Boats” e quella di Fabio VialeAcqua alta” che abbiamo da poco potuto riaprire dopo il lockdown. Grande impegno ricade poi sulla grande mostra di Fabio Viale che si aprirà 27 giugno voluta dal Comune di Pietrasanta in tutti i luoghi simbolo della città, adesso è questo il progetto su cui siamo focalizzati poiché si tratta anche dell’impegno più immediato. Allo stesso tempo ci stiamo occupando di realizzare il catalogo della mostra “Dove gli opposti stanno” di Luca Pignatelli a cura di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, con il contributo fondamentale di Gaspare Luigi Marcone.
Le speranze sono quelle di poter portare a termine i progetti per l’autunno 2020 e quello che i nostri artisti come Youssef Nabil a Palazzo Grassi a Venezia o Claudio Parmiggiani al MAXXI di Roma trovino ampia e completa soddisfazione e adeguati successo e visibilità».

Fabio Viale, Trinità, 2019, marmo bianco e pigmenti | white marble and pigments, misure variabili, courtesy Galleria Poggiali

 

 

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