05 aprile 2023

Lavori in corso per documenta 16: presentata la commissione di selezione

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Dopo una contestata quindicesima edizione, si inizia a lavorare alla prossima documenta, che aprirà nel 2027: presentato il comitato di selezione che individuerà la nuova direzione artistica

Fridericianum, Kassel, ph. NICOLAS WEFERS

Dopo una quindicesima edizione contestatissima, arrivata fin dentro al Bundestag, iniziano i lavori per la prossima tappa di documenta a Kassel, in Germania, la manifestazione d’arte contemporanea più importante al mondo, insieme alla Biennale di Venezia. È stata infatti annunciata la commissione che si occuperà di selezionare la direzione artistica della sedicesima edizione, che si svolgerà dal 12 giugno al 19 settembre 2027. Nominato dal consiglio di sorveglianza del documenta und Museum Fridericianum, organizzazione no profit che si occupa dell’organizzazione della manifestazione, il comitato è composto da sei esperti internazionali di arte contemporanea: Bracha Lichtenberg Ettinger, Gong Yan, Ranjit Hoskoté, Simon Njami, Kathrin Rhomberg e María Inés Rodríguez, scelti a loro volta dagli ex direttori artistici di documenta, Catherine David (documenta 10, 1997), Roger M. Buergel (documenta 12, 2007), Carolyn Christov-Bakargiev (documenta 13, 2012) e Adam Szymczyk (documenta 14, 2017).

Il compito del comitato di selezione è individuare le personalità più influenti del settore e invitarle a candidarsi per la direzione artistica di documenta 16, quindi selezionare la proposta più convincente tra i progetti presentati. La nomina della direzione artistica è prevista tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

«Stiamo compiendo un passo importante nella direzione di documenta 16», hanno dichiarato il presidente del consiglio di sorveglianza e sindaco di Kassel, Christian Geselle, e il vicepresidente del consiglio di sorveglianza, ministro per la scienza e l’arte dell’Assia, Angela Dorn. «Abbiamo chiamato sei esperti eccellenti, provenienti da tutto il mondo, che, con i loro diversi background artistici, curatoriali e teorico-culturali, rappresentano la modernità, l’internazionalità e la diversità di documenta», hanno continuato, affrontando poi il nodo della edizione conclusasi a settembre 2022 tra le polemiche: «Il nostro obiettivo è affrontare la cattiva condotta in materia di antisemitismo di documenta 15».

Nel gennaio 2022, i curatori di documenta 15, facenti parte del collettivo indonesiano Ruangrupa, e alcuni artisti palestinesi invitati a esporre, erano stati tacciati di antisemitismo dal “Bündnis Gegen Antisemititismus Kassel”, l’Alleanza contro l’Antisemitismo di Kassel, afferente al movimento “Antideutschen”, un gruppo scissionista della sinistra radicale tedesca (ricordiamo che in Germania i posizionamenti politici hanno sfumature diverse rispetto a quelle italiane).

Qualche mese dopo, a maggio, una delle sedi di documenta, luogo dell’intervento del collettivo palestinese The Question of Funding, fu anche vandalizzata con scritte sui muri inneggianti al fascismo e alla violenza. Infine, a inizio luglio, uno striscione del collettivo artistico Taring Padi, anche loro indonesiani, esposto il giorno dell’apertura, a Friedrichsplatz, venne rimosso, a causa della presenza di alcune immagini controverse, come soldati del Mossad, il temuto servizio segreto dello Stato di Israele, con la Stella di David e una figura con il simbolo delle “SS” sul cappello.

A seguito di questi episodi, su richiesta del gruppo parlamentare CDU/CSU, la coalizione di partiti dell’area del centro destra, fu istituita una apposita commissione investigativa indipendente, che portò alle dimissioni dell’allora direttrice di documenta, Sabine Schormann.

Ma adesso è il momento di andare avanti e la curiosità per capire quale strada si intraprenderà è molta. Da parte del consiglio, però, le parole sembrano chiare: «Vogliamo dare alla mostra d’arte contemporanea più importante al mondo il tempo di progettazione e la sicurezza che merita il suo status unico. Con il comitato di selezione presentato, siamo nella posizione ideale», hanno concluso Geselle e Dorn. Cosa si intende per “sicurezza” è tutto da capire. Di certo, nel gruppo degli ex direttori che ha selezionato la commissione, gli unici a mancare – oltre al compianto Okwui Enwezor, che curò Documenta11 – sono proprio i Ruangrupa.

«Vorrei ringraziare in modo particolare gli ex direttori artistici di documenta, che hanno messo a nostra disposizione la loro esperienza e il loro impegno nei confronti dell’organizzazione in tempi difficili», ha dichiarato l’amministratore delegato uscente di documenta e Museum Fridericianum, Ferdinand von Saint André, subentrato pro tempore a Schormann. Ad assumere il ruolo di direttore di documenta, a partire dal primo maggio 2023, sarà quindi Andreas Hoffmann.

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