19 settembre 2024

Magazzino Italian Art, un nuovo team alla direzione del museo di Cold Spring

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Una nuova direzione per Magazzino: Adam Sheffer, Paola Mura, Monica Eisner e Nicola Lucchi guideranno il museo statunitense dedicato all’arte italiana, tra mostre e programmi di ricerca e educazione

Robert Olnick Pavilion, Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photo by Marco Anelli. Courtesy Magazzino Italian Art

Un nuovo team alla direzione di Magazzino Italian Art: il museo dedicato all’arte italiana del dopoguerra e contemporanea, situato a Cold Spring, New York, ha affidato le sue prossime sfide a un gruppo di professionisti di esperienza nel panorama artistico internazionale. Adam Sheffer, Paola Mura, Monica Eisner e Nicola Lucchi guideranno Magazzino in questa fase immediatamente successiva all’apertura del Robert Olnick Pavilion, una tappa fondamentale per la crescita dell’istituzione.

Una leadership eterogenea e d’esperienza

Adam Sheffer, nuovo direttore di Magazzino, porta con sé oltre 35 anni di esperienza in gallerie di prestigio come Cheim&Read, Pace e Lisson Gallery, oltre a essere stato presidente dell’ADAA – Art Dealers Association of America. «Ho seguito Magazzino fin dai suoi inizi e sono entusiasta di entrare a far parte di un’istituzione che rappresenta un unicum nel panorama culturale internazionale», ha dichiarato Sheffer.

Paola Mura, che assume il ruolo di direttrice artistica, ha un percorso ricco di progetti di livello, dal riallestimento dei Musei Civici di Cagliari alla curatela di esposizioni come Arte Povera from the Olnick Spanu Collection. «Il Robert Olnick Pavilion è una straordinaria opportunità per connettere la nostra collezione permanente con nuove voci dell’arte italiana contemporanea», ha commentato Mura.

Adam Sheffer, Paola Mura, Monica Eisner. Photo © Marco Anelli

«La singolare missione di Magazzino è in costante ampliamento per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più vasto, dai vicini della Hudson Valley a una comunità internazionale di studiosi e amanti dell’arte», così Monica Eisner ha introdotto il suo incarico di direttrice operativa, inserito in una fase di crescita per Magazzino, che continua a espandere il proprio pubblico. Eisner ha lavorato al Metropolitan Museum of Art di New York, supervisionando le operazioni del Dipartimento di Arti Antiche del Vicino Oriente.

Infine, Nicola Lucchi, già direttore esecutivo del CIMA – Center for Italian Modern Art, diventa il responsabile della Didattica e del Centro di Ricerca Germano Celant. «Magazzino è pronto a consolidare la sua reputazione non solo come museo, ma anche come punto di riferimento per la ricerca accademica», ha sottolineato Lucchi, il cui obiettivo sarà quello di valorizzare ulteriormente le strutture del Robert Olnick Pavilion.

Nicola Lucchi Photo © Mark Glenn

Magazzino: un museo che guarda al futuro

Fondato da Nancy Olnick e Giorgio Spanu nel 2017, Magazzino Italian Art si distingue come il più attivo e importante museo statunitense dedicato esclusivamente all’arte italiana del secondo dopoguerra, puntando su ricerca, mostre temporanee e programmi educativi sempre più accessibili. Il primo edificio, progettato dall’architetto Miguel Quismondo, ha ospitato mostre e progetti dedicati, in particolare, all’Arte Povera, movimento sostenuto da figure come Margherita Stein e Germano Celant, critico e storico dell’arte che ha dato il nome al movimento.

Cinema in Piazza at Magazzino Italian Art. Photo by Alexa Hoyer. Courtesy Magazzino Italian Art

L’apertura del Robert Olnick Pavilion nel 2023 ha segnato un punto di svolta per Magazzino, che ha visto aumentare la sua offerta espositiva e didattica. Il nuovo edificio, ideato dagli architetti Alberto Campo Baeza e dallo stesso Quismondo, offre spazi polifunzionali per conferenze, eventi pubblici e un caffè ispirato alla tradizione italiana, il Café Silvia. Con la nuova guida al timone, il museo vuole confermarsi non solo come luogo di esposizione ma anche come polo di conoscenza e formazione, portando avanti la sua missione di diffusione e promozione dell’arte italiana del XX e XXI secolo.

«Sette anni fa abbiamo aperto Magazzino con un unico edificio dedicato alla presentazione della nostra collezione di Arte Povera», hanno commentato Nancy Olnick e Giorgio Spanu, fondatori di Magazzino, ripercorrendo le tappe del loro lavoro. «Ora il Museo è diventato un’importante istituzione per l’arte italiana del dopoguerra e contemporanea. Siamo entusiasti di nominare il nuovo gruppo dirigente che farà progredire Magazzino in tutti i settori, dai programmi curatoriali ed educativi alla sensibilizzazione della comunità locale e alla raccolta di fondi, mentre il Museo continua a crescere ed evolversi».

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