14 ottobre 2022

Prospettive 2022, arte diffusa in Emilia Romagna #5: intervista ad Alessandro Sambini

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Un concerto per note vocali: il nostro report dalla terza edizione di Prospettive prosegue con un'intervista ad Alessandro Sambini, artista in residenza a Calderara di Reno

Sopralluogo presso l’azienda Bonfiglioli Group. Ph Giorgia Tronconi

Nato a Rovigo nel 1982, vive e lavora a Milano. Dopo aver conseguito la laurea in Design e Arti presso la Libera Università di Bolzano e un Master in Research Architecture presso il dipartimento di Visual Cultures del Goldsmiths College di Londra, si trasferisce a Milano. Qui inizia a lavorare con la fotografia, il video e altri supporti multimediali e a interrogarsi sulle esigenze e le modalità che regolano la produzione di nuove immagini, la loro circolazione e diffusione e i diversi ambiti di relazione tra l’immagine stessa e il suo pubblico. Dal 2018 è professore a contratto di Fotografia presso il MA in Arti Visive e Studi Curatoriali e professore a contratto di Comunicazione Visiva presso il MA in Fotografia della NABA (Milano). L’artista, selezionato per la terza edizione di Prospettive (qui le altre puntate del nostro report) – rete di residenze d’artista attiva dal 2020 in diversi comuni dell’Emilia-Romagna, realizzata con il supporto della Regione e la curatela di Adiacenze – sta ultimando la permanenza presso il Comune di Calderara di Reno dove ha avuto modo di conoscere da vicino il lavoro dell’azienda Bonfiglioli Group.

 

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Come hai deciso di raccontare il territorio del Comune di Calderara di Reno e i Calderaresi che lo popolano?

«Ho deciso di lavorare sull’idea di relazione proposta dal progetto Prospettive. Desideravo che tra l’azienda Bonfiglioli e il Comune di Calderara si instaurasse un legame robusto. Ho quindi cercato di immaginarmi in che modo le due realtà potessero intersecarsi. Ho trovato un punto d’incontro con un progetto fatto in passato dal titolo Tara, Are We Still Alive?, (2018) che nasceva dopo un breve viaggio in bicicletta tra Milano e Busto Arsizio. Il progetto consisteva in un centro relax fasullo installato a Milano in via Boltraffio (zona Isola). Fasullo in quanto non c’era nulla all’interno. Ogni volta che qualcuno, attratto dai servizi in teoria offerti, suonava il finto campanello, un ordine (reale) Amazon veniva recapitato a casa mia). Una specie di esca bonaria.

Tara nasceva dall’esplorazione di un luogo liminale. Un luogo svuotato del quale mi interessava carpire e rivelare una forma di vita. La domanda era proprio quella: siamo ancora vivi? Se “si”, come? Ciechi? Zombie? Sordi? Che vitalità esprimiamo oggi? Come incediamo? Agili? Direttivi? Mordaci? Anche Les Vocaux de Calderara – Vol.1 parla di questo: che vitalità si annidava lì attorno e attraverso? Arrivato a Calderara ero divorato dal gran silenzio che mi circondava.

Per questo ho organizzato una raccolta di note vocali da WhatsApp (non registrate ad hoc, ma già presenti nelle chat degli abitanti di Calderara o in quelle dei dipendenti Bonfiglioli) che poi ho inciso su un vinile e che ascolteremo la sera del 15 ottobre alla Casa Della Cultura Italo Calvino a Calderara di Reno alle 17.30 (concerto per note vocali!) dopo una breve messa in scena che illustra la storia del progetto.

Raccoglierle era un modo di registrare uno degli stati d’essere di quel territorio; farle risuonare, in ordine e davanti ad un pubblico, servirà a dar eco ai miei pensieri».

Alessandro Sambini, Tara, Are We Still Alive?, performance pubblica segreta, 2018. Courtesy Galleria Michela Rizzo

Nell’ambito ARTE, TERRITORIO E IMPRESA di questa edizione di Prospettive, quali sono i valori che hai colto e che ti hanno maggiormente affascinato entrando in contatto con l’azienda emiliana Bonfiglioli?

«Quello che ho notato è una naturale propensione alla fascinazione. Un’attitudine all’innovazione, industriale o culturale che sia. Una genuina curiosità e apertura alla formalizzazione di un futuro anteriore».

Il prossimo 15 ottobre presenterai al pubblico il lavoro finale della tua partecipazione alla terza edizione di Prospettive presso la Casa della Cultura “Italo Calvino”. Quali riflessioni vuoi lasciare al Comune e ai calderaresi con il progetto di restituzione?

«Cari Calderaresi, è con grande affetto che mi rivolgo a voi. Spero che la serata del concerto possa essere stata utile per ritrovarvi e per farvi una o due chiacchiere. Spero inoltre che ci sia l’anno prossimo un’ulteriore concerto, magari per un secondo volume. Vi mando un caro saluto! Alessandro».

Sopralluogo presso l’azienda Bonfiglioli Group. Ph Giorgia Tronconi

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