17 ottobre 2023

Tarik Kiswanson vince il prestigioso Prix Marcel Duchamp 2023

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Artista svedese, nato da genitori palestinesi, Tarik Kiswanson ha vinto la 23ma edizione del Prix Marcel Duchamp, tra i premi d’arte contemporanea più ambiti al mondo: le sue opere in mostra al Centre Pompidou di Parigi

Tarik Kiswanson - The Window, 2020 - Courtesy the artist and Carré d’Art – Musée d’art contemporain ©Vinciane Lebrun

Tarik Kiswanson (1986) è il vincitore del Prix Marcel Duchamp 2023, ad annunciarlo, Xavier Rey, direttore del Museo Nazionale d’Arte Moderna Centro Georges Pompidou, accompagnato da Claude Bonnin, presidente dell’ADIAF – Associazione per la diffusione internazionale dell’arte francese, presso la sede parigina della casa d’aste internazionale Artcurial. Il Premio Marcel Duchamp ha un valore di 90mila euro, di cui 35mila euro in palio per il vincitore che beneficerà anche di una residenza negli Stati Uniti presso Villa Albertine.

Tarik Kiswanson
Tarik Kiswanson

Tarik Kiswanson, chi è il vincitore del Prix Duchamp 2023

Il lavoro di Tarik Kiswanson (1986), tocca temi come lo sradicamento e la rigenerazione, attraverso scultura, disegno, scrittura, performance e video. Artista svedese, nato da genitori palestinesi andati in esilio negli anni ’80, in questa nuova installazione per il Prix Duchamp presenta sculture monumentali. Si va da bozzoli bianchi, clin d’œil alla trasformazione in natura e all’idea rifugio, a un insieme di mobili, per una sorta di archivio amministrativo, in cui si erige un vecchio armadio vuoto. Infine, è presentato il film The Fall (2020), dove la caduta di uno scolaro dalla sedia, dilatata nel tempo, evoca l’instabilità.

Tarik Kiswanson – Surge, 2022 – Courtesy the artist carlier I gebauer and Sfeir Semler Gallery ©Vinciane-Lebrun

«Come immigrato di seconda generazione, penso di fare un lavoro impegnato, ma non penso ad un evento in particolare. Cerco di prendere delle distanze per osservare come si muovono le cose, poi mi avvicino di nuovo per esaminare ciò che ci connette a un livello umano più profondo», ha dichiarato Tarik Kiswanson, in dialogo con Angela Lampe, curatrice della mostra del Premio Duchamp, in corso al Centre Pompidou fino all’8 gennaio 2024. Il Carré d’Art – Musée d’Art Contemporain de Nîmes ha presentato le sue opere nel 2021. Tarik Kiswanson è rappresentato dalla galleria Carlier.

Tarik Kiswanson – Passing, 2019 – Courtesy the artist and carlier I gebauer and Kadist Foundation ©Trevor Good

Gli altri finalisti

Gli altri finalisti del prestigioso Premio d’Arte Contemporanea sono Bertille Bak (1983), filmmaker e artista visiva francese, il cui lavoro si piazza tra documentario e finzione, e che si ispira al patrimonio minerario del Nord della Francia e alle culture popolari. Ricordiamo una sua grande mostra al Museo d’Arte Moderna della Città di Parigi nel 2012 e al Louvre Lens nel 2023. È rappresentata dalla galleria Xippas.

Bertille Bak – Mineur Mineur – 2022 – Courtesy the artist and galerie Xippas – Gallery Apart – Rome – La Criée centre d’art contemporain – Rennes ©Aurélien Mole

L’artista franco-marocchina Bouchra Khalili (1975), invece, crea delle installazioni con video, fotografie e serigrafie, mettendo in discussione le relazioni complesse tra individui e società, e dove le minoranze possono esprimersi e proporre strategie di resistenza. Il suo lavoro è stato esposto al Palais de Tokyo di Parigi nel 2015 e al Moma di New York nel 2016. È rappresentata dalla galleria Mor Charpentier di Parigi e dalla galleria ADN di Barcellona.

Bouchra Khalili – Mapping Journey Project – MoMA ©Jonathan Muzikar

La pratica artistica di Massinissa Selmani (1980) si ispira ad avvenimenti politici e sociali riportati dalla stampa, che trasferisce per lo più grazie al disegno, che rimane l’aspetto principale della sua pratica. La raffigurazione, pur restando sobria, è ricca di dettagli, gli ambienti, tersi di significati, lasciano spazi vuoti aperti alla riflessione e a nuovi significati. Nella sua creazione non manca il carattere ironico di certe situazioni assurde. Selmani è rappresentato dalla galleria Anne-Sarah Benichou (Parigi), Selma Feriani (Tunisi, Londra) e dalla Jane Lombard (New York). Il suo lavoro è stato premiato con una menzione speciale dalla giuria alla 56ma Biennale di Venezia nel 2015. È stato inoltre vincitore dell’Art Collector Prize e del Premio Sam nel 2016.

Massinissa Selmani – Une Profondeur de ciel et de chemins #3 2022 – Courtesy Selma Feriani Gallery-London-Tunis ©ADAGP

L’importanza del Prix Marcel Duchamp

Finestra aperta sulla creazione contemporanea in Francia e punto di riferimento nel campo delle arti visive, il Prix Marcel Duchamp ha selezionato fino a oggi più di 90 artisti e ne ha premiati 22. Un riconoscimento internazionale che nasce nel 2000 per volere dell’ADIAF a sostegno della diversità della scena artistica francese, per promuoverla anche a livello internazionale. Dal 2016, i quattro artisti nominati espongono insieme, al Centre Pompidou di Parigi, offrendo così ai visitatori un’istantanea della creazione artistica attuale. Tante narrazioni mancanti nelle nostre storie vengono così raccontate, attraverso video, fotografia, scultura, scrittura e disegno, dagli artisti selezionati quest’anno che, grazie al loro talento, contribuiscono al successo nel mondo del già noto premio d’Arte Contemporanea Marcel Duchamp.

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