17 novembre 2020

The Seven Deaths of Maria Callas di Marina Abramovic arriva sul grande schermo

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Il prossimo autunno, la performance di Marina Abramović dedicata a Maria Callas sarà proiettata sulla tela digitale più grande del mondo

Marina Abramovic presenterà in anteprima mondiale nell’autunno 2021, una versione filmica di The Seven Deaths of Maria Callas. Il grande progetto performativo e cinematografico, ispirato appunto al soprano Maria Callas, sarà proiettato su una serie di enormi schermi situati nel suggestivo scenario del centro di Londra.

La spettacolare proiezione si inserisce in un programma di arte pubblica concepito appositamente per l’edificio Now, una nuova struttura collocata all’ingresso della stazione di Tottenham Court Road.

The Seven Deaths of Maria Callas

L’ideatore del progetto è Marco Brambilla, artista e regista milanese naturalizzato canadese. Outernet, la società che ha progettato gli schermi 8K sui quali verrà proiettato The Seven Deaths of Maria Callas, ha salutato l’iniziativa come «il più grande spazio espositivo digitale del mondo». Si tratta infatti di schermi digital screen di dimensioni singolari che vantano un’estensione di circa 2 mila metri quadrati.

L'edificio Now situato all’ingresso della stazione di Tottenham Court Road
Allestimento del Now situato all’ingresso della stazione di Tottenham Court Road

Lo spazio del Now includerà anche bar, ristoranti e uffici, concepiti sempre da Outernet.
La stessa Marina Abramović si è dichiarata entusiasta del progetto, affermando che «il programma Outernet Arts e il curatore Marco Brambilla mi stanno dando l’enorme opportunità di utilizzare gli schermi più grandi del mondo per proiettare la mia opera. Sono elettrizzata per questa collaborazione e per la possibilità di presentare al grande pubblico il mio lavoro The Seven Deaths of Maria Callas, in un modo così unico.»

La proiezione si svolgerà in contemporanea al lancio della nuova mostra dell’artista serba, programmata per il prossimo autunno presso la Royal Academy of Arts.
In un’intervista per The Guardian, Marco Brambilla ha rintracciato similitudini per spettacolarità di performance con la Hyundai Commission, organizzata assieme alla Tate Modern e recentemente assegnata a Kara Walker.

Marco Brambilla

Marco Brambilla ha in programma di mostrare sui medesimi schermi anche la sua scultura ”generativa” ispirata a Object to be destroyed di Man Ray. L’installazione, infatti, assumerà la forma di un metronomo alto cinque piani, anticipando che allo lo spettatore non sembrerà di guardare uno schermo «ma di guardare in profondità in un portale e in una realtà parallela.»

Ecco, intanto, il trailer della premiere all’Opera di Monaco di Baviera svoltasi lo scorso settembre.

4 Commenti

  1. Non capisco perché si utilizzi il nome della Divina Callas per uno spettacolo che non centra nulla con lei, serpenti una donna brutta e sangue roba da horror di serie zeta.. La Callas era bellissima, elegante e ci teneva a rappresentare l’armonia del mondo classico e sublimava la tragedia
    La signora Marina faccia il suo spettacolo moderno ma senza dover ricorrere al nome della Callas come specchietto per le allodole
    Boccio lo spettacolo dove si dovrebbero rappresentare 7 delle eroine da lei interpretate, ma la Callas non cantò mai il ruolo di Desdemona nell’Otello

  2. Maria Callas avrebbe disapprovato senza esitazione uno spettacolo del genere, lei che era un’amante del bello ,dell’armonia e della perfezione.

  3. .. Quanti soldi, energia.. Investiti inutilmente.. Bellezza sporcata..
    In nome di cosa… Questa persona sembra ossessionata dalla morte e dal dolore.. Bisogna che faccia qualcosa… Sembra che anziché suicidarsi, stia facendo pagare al mondo.. La sua inadeguatezza a vivere…

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