07 ottobre 2022

Una galleria top per David Lynch: Pace Gallery dà il benvenuto al regista

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Pace Gallery, multinazionale dell’arte contemporanea, ha annunciato che, da oggi in poi, rappresenterà ufficialmente il mitico David Lynch: già in programma una mostra a New York

Portrait of David Lynch, ph. by Josh Telles

Che David Lynch volesse riscoprirsi artista visivo, inteso nel senso più “tradizionale” del termine, non solo come visionario creatore di raffinate immagini in movimento, era già chiaro da un po’ di tempo, con l’avvicendarsi sempre più serrato e di diverse sue mostre, apprezzate e ampiamente pubblicizzate, in gallerie e musei. Per non parlare del recente progetto sulla moda del momento, con una serie di sette opere NFT. E oggi è arrivata la consacrazione definitiva, che per il settore ha il peso di un Oscar (che ha effettivamente ricevuto nel 2020, alla Carriera). Pace Gallery, multinazionale plenipotenziaria dell’arte contemporanea, ha infatti annunciato che rappresenterà ufficialmente David Lynch. Non che le occasioni fossero mancate anche in passato, con mostre alla Fondation Cartier di Parigi, al Bonnefantenmuseum di Maastricht e al Garage Center for Contemporary Culture di Mosca, tra le varie. Ma, d’ora in poi, chi volesse acquistare le sue opere, tra disegni, pitture e sculture, oppure organizzare progetti espositivi, adesso saprà a chi rivolgersi.

Pace Gallery, comunque, non perde tempo: in programma già una mostra di lavori recenti e inediti di David Lynch, che saranno in esposizione dal 4 novembre 2022 presso la sede – tra le tante, sparse in tutto il mondo – al 540 West 25th Street, New York. Intitolata “Big Bongo Night”, la prima personale lynchiana da Pace presenterà sculture, dipinti e un’opera su carta a tecnica mista. In concomitanza con la mostra, Sperone Westwater, altra storica galleria di New York che al grande regista già dedicò un’ampia mostra nel 2019, presenterà “I Like to See My Sheep”, una monografica dedicata specificamente alle opere su carta.

Conosciuto per i suoi film disturbanti e spiazzanti, spesso composti da più livelli narrativi e caratterizzati da un taglio visivo e luminoso immediatamente identificabile, da Eraserhead, del 1977 a Blue Velvet, del 1986, fino a Mulholland Drive, del 2001, e Inland Empire, del 2006, nonché le serie televisive Twin Peaks (1990-1991, 2017), non tutti sanno che Lynch iniziò il suo percorso proprio con l’arte. Durante i suoi studi alla Pennsylvania Academy of Fine Arts, realizzò il suo primo dipinto in movimento “Six Men Getting Sick (Six Times)”, una proiezione animata di opere bidimensionali.

David Lynch, White Table Top Lamp, 2022 © David Lynch

Per la sua prima mostra da Pace Gallery, David Lynch presenterà alcune opere dalle tipiche atmosfere inquietanti, che accenderanno una luce sulla sua abilità di narratore, in grado di far scaturire storie assurde a partire da piccoli particolari, come questa “innocua” lampada da tavolo qui sopra. Surrealismo e Art Brut, con un tocco alla Francis Bacon e giusto un pizzico di Astrazione, questa sembra essere la cifra stilistica espressa nelle opere. E, su tali premesse, quella sensazione più che enigmatica, da interruzione improvvisa e strisciante della quotidianità, che si respira in tutte le sue opere, tanto nei film quanto nelle previsioni meteo trasmesse sul suo canale Youtube. E anche nelle dichiarazioni lasciate alla stampa: «Sono davvero felice di essere alla Pace Gallery. Marc Glimcher (Presidente e CEO di Pace Gallery, ndr) è venuto a casa mia e abbiamo fatto una bella chiacchierata e preso un caffè dannatamente buono. Gli ho detto che avrei cercato di fare un buon lavoro per la sua galleria. Penso che abbia sorriso e abbia detto: “Sarà fottutamente meglio!!!”». Sembra l’incipit di un nuovo film e, invece, è solo la realtà.

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