09 luglio 2021

L’Accademia di Carrara ricorda il suo primo direttore, il maestro Cybei

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L'Accademia di Belle Arti di Carrara fa 250 anni e ricorda la figura e l’arte del suo primo direttore, Giovanni Antonio Cybei, maestro della scultura tra Barocco e Neoclassicismo da riscoprire

Maria Teresa Cybo Malaspina, particolare busto terracotta di Cybei, Accademia BBAA Carrara

Allievo prediletto di Giovanni Baratta, uno degli scultori più in voga del ‘700. Lavorò presso le maggiori corti dell’epoca, con commissioni importantissime a Roma e aTorino, in Portogallo e in Spagna, nel Brandeburgo e a Modena. Ma la storia, alcune volte, dimentica ed è compito di chi la studia ripristinare la memoria di personaggi ed eventi. Così, l’Accademia di Belle Arti di Carrara celebra i suoi 250 anni dalla fondazione, ricordando il suo primo direttore: il grande scultore carrarese Giovanni Antonio Cybei, che operò per le più illustri case regnanti d’Italia e d’Europa e la cui figura, oggi, è tutta da riscoprire. Ad aprire una nuova luce sulla sua vita e sulla sua ricerca artistica è l’ampio progetto espositivo in apertura il 9 luglio, diffuso tra quattro sedi, al CARMI – Museo Carrara e Michelangelo nella Villa Fabbricotti, a Palazzo Binelli e a Palazzo Cucchiari, oltre che all’Accademia di Belle Arti. Promossa e realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, con la collaborazione del Comune di Carrara, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e della Fondazione Giorgio Conti, la mostra è curata da Gerardo de Simone, storico dell’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, e da Luciano Massari, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.

Il comitato scientifico internazionale

Incentrato su Giovanni Antonio Cybei, il progetto espositivo colma anche un vuoto nella storiografia della scultura italiana al passaggio tra Barocco e Neoclassicismo. Nella rarità di mostre sulla scultura del Settecento pre-canoviano, questa su Cybei ambisce anche a fare da modello nel riscoprire e valorizzare artisti, contesti, epoche e culture meno conosciute e pubblicizzate.

Per realizzare il progetto, infatti, è stato coinvolto un comitato scientifico internazionale di autorevoli studiosi di scultura del ‘700: Sergey Androsov, direttore del Dipartimento di Arte occidentale al Museo Ermitage di San Pietroburgo; Andrea Bacchi, Presidente della Fondazione Federico Zeri di Bologna; Liliana Barroero, emerita di Storia della critica d’arte presso l’ateneo di Roma Tre; Marco Ciampolini, direttore del Museo CARMI a Carrara; Francesco Freddolini, massimo studioso di Giovanni Baratta, il maestro di Cybei; Andrea Fusani, massimo esperto di Giovanni Antonio Cybei; Volker Krahn, curatore del Dipartimento di Scultura del Sei e Settecento presso gli Staatliche Museen di Berlino; Daniele Sanguineti, docente di Storia dell’arte moderna presso l’Università di Genova; Cinzia Maria Sicca, ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università di Pisa; Alison Yarrington, docente presso l’Università di Loughborough e presidente del comitato editoriale dello “Sculpture Journal”.

Giovanni Antonio Cybei: una mostra diffusa dall’Accademia alla città di Carrara

Dell’artista sarà illustrato l’intero arco della sua attività, dalla sua formazione presso la bottega Baratta, fino agli ultimi anni della sua vita, in cui Cybei fu nominato direttore della neonata Accademia di Belle Arti di Carrara. Verranno esposte più di 100 opere, provenienti da importanti musei pubblici e collezioni private, tra sculture in marmo, modelli in gesso e terracotta, disegni, stampe, volumi, dipinti e saranno documentate nel modo più adeguato anche opere perdute o inamovibili attraverso fonti visive e scritte.

Ognuna delle quattro sedi sarà dedicata all’approfondimento di un tema specifico. Al CARMI, il percorso sarà incentrato sulla bottega Baratta, con capolavori di Giovanni e del fratello Pietro, e sulle opere sacre e monumentali di Cybei. A Palazzo Binelli un focus sul ritratto, genere in cui la maestria di Cybei fu maggiormente riconosciuta, con busti di insigni aristocratici, politici ed eruditi. Una sala sarà dedicata alla duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina, benemerita fondatrice dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. A Palazzo Cucchiari sarà allestita la sezione sul Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, esponente del dispotismo illuminato. Nella sede dell’Accademia di Belle Arti, infine, un’aula accoglierà testimonianze documentarie, librarie e figurative sulla prima attività dell’Accademia e sul territorio, con le celebri vedute delle cave di marmo di Saverio Salvioni, e due splendide mappe a volo d’uccello del litorale apuano, una delle quali realizzata da Filippo del Medico.

In mostra ci saranno anche pregevoli opere di confronto di scultori e pittori contemporanei, come Jean-Baptiste Boudard, Michelangelo Borghi, Agostino Cornacchini, Domenico Andrea Pelliccia, Francesco Maria Schiaffino, Innocenzo Spinazzi, Pietro Stagi; Corrado Giaquinto, Guido Pignatta, Antonio Consetti, Giuseppe Maria Soli, Domenico De Angelis.

L’itinerario cybeiano si completerà a Carrara con le opere realizzate da Cybei in Duomo, di cui fu cappellano, con i bassorilievi mitologici nell’atrio del palazzo Del Medico Staffetti, e con due importanti nuove attribuzioni, le statue di San Francesco e di San Bernardino da Siena nella chiesa di San Francesco. Inoltre è in preparazione, a cura di Cinzia Maria Sicca, un convegno internazionale su I percorsi globali della scultura. Carrara e il marmo tra Sette e Ottocento, che coinvolgerà autorevoli studiosi italiani e stranieri.

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