25 ottobre 2020

E ci risiamo: teatri, cinema, fiere e anche palestre richiusi

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Nuovo DPCM, nuove restrizioni. Nell'Italia distrutta ci vanno di nuovo di mezzo le attività culturali. E stavolta ci auguriamo che la protesta monti davvero

Giuseppe Conte

Ormai siamo abituati al peggio, se peggio di così possa andare. Siamo un Paese in ginocchio ma evidentemente al nostro Governo piace (per il nostro bene, certamente) promulgare l’agonia.
E così, in una conferenza stampa piatta, senza colpi di scena, il Premier Conte mascherato (chi ancora ha la forza di seguire questi show?!) si fa portavoce dell’ennesima coltellata all’economia italiana. Da domani cinema, teatri e palestre chiuse.
Per ora resta la vita nei bar e nei ristoranti, che possono tenere aperto addirittura fino alle 18, ma con possibilità di asporto!

E come ben sappiamo in diverse città italiane durante la notte (tempo della giornata in cui è risaputo che ogni servizio è normalmente aperto e affollato, no?) c’è già attivo il “coprifuoco”.
Forse dal Governo non riescono a capire che, chiudendo il mondo dalle 18 alle 6 del mattino le nostre città non solo vengono spopolate, massacrate, uccise nella loro vitalità e noi con loro, privati del sacrosanto diritto di disporre e godere del “tempo libero”, ma anche – di fatto – consegnate alla criminalità.
L’ennesimo colpo alle nostre povere città che, aggiungo, sono già state svuotate dai turisti e che – anche grazie a questo problemi – subiscono ammanchi gravissimi nelle casse comunali.
Che altro dire? Che dopo tutti gli sforzi fatti per mantenere distanziamenti, adeguare standard di sicurezza con prenotazioni e ingressi contingentati e controlli vari ed eventuali si reputa un teatro o un cinema più pericoloso di un supermercato o di un vagone della metropolitana.
Dice bene il Professor Alberto Zangrillo: “Ha vinto chi voleva terrorizzare”.

L’appello dei teatri e dei lavoratori dello spettacolo

In queste ore è già uscita una prima petizione, sul sito www.culturaitaliae.it inviata all’Attenzione del Ministro Franceschini (che si è sentito in dovere di non dissentire da quanto contenuto nel nuovo DPCM ma di rilanciare un comunicato in cui – in soldoni – dichiara che “la salute è la cosa più importante”). Grazie.
Per ora le firme sono già a quota 21mila, e tra i punti del documento si legge:

  • I lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire Teatri e Cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute. Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia.
  • Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza.

Per il resto basterebbe iniziare a far parlare i numeri: nella giornata di ieri pare che i morti (“per” covid o/e “con” covid? Questo non si sa e mai si sa, anche grazie all’orrenda informazione italiana) siano stati 190 in tutto il Paese. Fate la percentuale con gli abitanti d’Italia: è a dir poco stupefacente!
Si ribatte: “Eh ma non ci sono posti letto e non c’è personale sanitario”. E ribattiamo: “E questo Signor Governo che cosa ha fatto da marzo 2020 ad aggi, visto che la seconda ondata era già stata ben programmata nello scenario d’autunno?”. Aggiornamenti in corso, di sicuro, e purtroppo.

1 commento

  1. La CULTURA comprendente arte e scienza è sempre stata colpita da tutti i governi che si sono susseguiti in questi ultimi 30 anni!!!
    Ora, c’è un problema estremamente serio dovuto ad un virus che ha colpito tutto il pianeta, è inutile negarlo. Certo è che eticamente la salute deve o dovrebbe essere in posizione primaria rispetto agli interessi economici.
    Comunque, il problema economico è rilevante e non poco, come riportato nell’articolo è più pericoloso andare in un supermercato che a teatro!! Non c’è dubbio: al supermercato trovi tanti imbecilli che portano la mascherina sotto il naso ( forse questi respirano con l’ano) comprese alcune, poche, forze dell’ordine, altri acquirenti entrano senza disinfettarsi le mani e nessuno dei dirigenti del supermercato interviene……non interviene perché contemporaneamente deve fare il cassiere ed il garzone……
    A mio avviso gli interventi del governo sono pagliativi che servono molto poco, basti vedere l’espandersi della malattie nel mondo ed in Italia a tutti i livelli!
    In Italia bisogna intervenire in modo serio: CHIUDERE TUTTO E CHI NON LE RISPETTA VENGA MULTATO E CARCERATO. Solo sistemi molto forti servono ma questo non solo in Italia ma sul pianeta, cosa difficile ma esistono due istituzioni internazionali che dovrebbero dirigere questa operazione ONU e OMS.
    Aspetti economici: questi sono gravi e potranno divenire gravissimi e non solo per l’Italia, che è gracile.
    Una soluzione difficilmente sostenibile, ma che ritengo essere l’unica, è il produrre denaro come fanno alcuni paesi, in modo da non far fallire e ridurre alla fame i lavoratori, lavoratori nel senso più ampio.
    Per quanto riguarda l’Itala bisognerebbe avere personaggi politici di livello culturale, dirigenziale di livello. In questo momento ci troviamo in un flop politico totale a cominciare dal Colle.

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