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Il Qatar potrebbe diventare il primo Paese a costruire un nuovo padiglione nazionale ai Giardini napoleonici di Castello, una delle sedi principali della Biennale di Venezia, dopo quasi un decennio. L’ultima nazione ammessa a edificare il proprio padiglione è stata la Corea del Sud, nel 1995, mentre l’ultimo eretto è stato quello australiano, ricostruito nel 2015 al posto del precedente, risalente al 1988. Attualmente sono 29 i Padiglioni nei Giardini, alcuni dei quali risalgono a quasi un secolo fa. Il Qatar si unirà dunque all’Egitto come unico altro paese arabo a mostrare artisti e architettura nei Giardini durante le Biennali.
«La Biennale di Venezia è storicamente il termometro della geopolitica», ha commentato il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco. «La lettura del mondo e delle sue trasformazioni – laddove i padiglioni delle tante nazioni presenti a Venezia sono l’affresco di quel preciso destino qual è il futuro – vede in Doha, oggi, la tensione artistica coerente con la ragione propria della Fondazione La Biennale di Venezia».
Il progetto del nuovo padiglione rientra nell’ambito di un accordo, già annunciato a giugno, tra la città di Venezia e Qatar Museums, il potente istituto governativo che supervisiona le istituzioni culturali qatariote e i siti archeologici. L’accordo era stato annunciato il giorno in cui Qatar Airways aveva ripreso il servizio diretto tra Doha, l’hub internazionale per l’Asia, l’Africa e l’Oceania, e l’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Il protocollo di intesa e cooperazione è stato dunque firmato il 24 luglio con l’annuncio di una donazione di 50 milioni da parte del Qatar al Comune di Venezia, «Per soddisfare le pressanti esigenze della città nella gestione di un patrimonio unico ed estremamente complesso, che trascende i confini e rappresenta un tesoro per l’umanità». «La firma del protocollo di cooperazione con il Comune di Venezia avvicina le nostre nazioni, forgiando un’alleanza culturalmente strategica. La cultura è sempre stata un ponte tra le persone», ha dichiarato Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, presidente di Qatar Museums.
«Il padiglione garantirà che le voci arabe siano rappresentate tra le nazioni presenti nei Giardini, come estensione del lavoro di Qatar Museums negli ultimi due decenni per elevare i creativi arabi al dialogo internazionale», spiegano dal Comune di Venezia. Attualmente, a Palazzo Franchetti è visitabile la mostra Your Ghosts are Mine, incentrata su 15 anni di produzione cinematografica nel mondo arabo, una collaborazione tra il Doha Film Institute, Mathaf: Arab Museum of Modern, Art e il futuro Art Mill Museum di arte moderna e contemporanea internazionale. Durante la Biennale Architettura 2023, a Palazzo Franchetti era stata poi presentata una mostra su Kengo Kuma, sponsorizzata da Qatar Museums (ne scrivevamo qui)