09 marzo 2024

Furto da un milione di euro al Vittoriale: ecco come hanno agito i ladri

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Diffusi in mattinata i primi dettagli sul furto di opere di Umberto Mastroianni, per un valore di un milione di euro, al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera: i ladri sarebbero dei professionisti

Uno dei Bracciali di Mastroianni rubati al Vittoriale

Un colpo da veri professionisti, quello messo a segno nella notte tra il 6 e il 7 marzo al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, in provincia di Brescia. Obiettivo dei ladri, ben 49 opere di Umberto Mastroianni, dal valore complessivo stimato di circa un milione di euro, esposte in una mostra temporanea che avrebbe dovuto chiudere proprio l’8 marzo.

Gli ultimi aggiornamenti sono stati diffusi questa mattina durante una conferenza stampa, con interventi di Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani, Paola Molinengo Costa, presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni e nipote dell’artista, Lorenzo Zichichi, Il Cigno GG Edizioni Roma e presidente del Centro Studi, dell’opera di Umberto Mastroianni.

Secondo gli inquirenti, i malviventi avrebbero usato una schiuma poliuretanica espansa per silenziare la sirena dell’allarme, entrando nell’area del complesso del Vittoriale forzando una porta che collega il bosco con la casa-museo fatta edificare da Gabriele d’Annunzio. Da lì avrebbero raggiunto il Museo d’Annunzio Segreto, dove è raccolta la collezione di oggetti personali del poeta. Quindi, forando un muro, sono riusciti a penetrare nella sala dove erano custodite le opere d’arte in oro – 30 gioielli e 20 sculture – esposte per la mostra Come un oro caldo e fluido, dedicata a Umberto Mastroianni, scultore e pittore, oltre che zio dell’attore Marcello Mastroianni e partigiano, nato nel 1910 e scomparso nel 1998, le cui opere sono conservate anche in musei quali la Tate Gallery di Londra e il Guggenheim Museum di New York. Tra le opere, anelli, bracciali, ciondoli, spille, lastre e sculture realizzati dall’autore tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione a cera persa o a colata in oro. Raccolto il bottino, i malviventi hanno fatto il percorso a ritroso, riuscendo a dileguarsi inosservati.

I ladri sarebbero entrati in azione già nella serata di martedì: una delle guardie del complesso, intorno alle 21:30, avrebbe notato una sirena dell’allarme ricoperta di schiuma ma, credendo fosse un’operazione collegata ai lavori che si stavano eseguendo nell’area, non si sarebbe allertato.

I Carabinieri della Scientifica hanno trovato diverse impronte lasciate dai ladri ma confuse con quelle di altre persone, in particolare con quelle dei responsabili della struttura, che hanno scoperto il furto all’apertura del museo. Al vaglio anche le riprese delle telecamere: i responsabili potrebbero infatti aver fatto sopralluoghi, venendo immortalati dal sistema di videosorveglianza. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Brescia, di Salò e dai miliari del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Monza.

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