04 febbraio 2023

Il direttore del Museo Reina Sofia attaccato dall’ultra destra spagnola

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1700 artisti e curatori hanno firmato una lettera per supportare il direttore del Museo Reina Sofia di Madrid, Manuel Borja-Villel, costretto a dimettersi a causa degli attacchi dell'ultra destra.

Manuel Borja-Villel, direttore del Museo Reina Sofia

Più di 1700 personalità dell’arte e della cultura internazionali, hanno firmato una lettera per supportare Manuel Borja-Villel, direttore del Museo Reina Sofia di Madrid da 15 anni, costretto a dare le dimissioni a causa di una crescente ondata di proteste alimentati da gruppi appartenenti all’estrema destra spagnola. La decisione di non candidarsi per la rielezione a direttore, ponendo anzi una fine anticipata al suo incarico, era stata annunciata dallo stesso Borja-Villel.

In un articolo recentemente pubblicato dal giornale spagnolo ABC, si accusava il Reina Sofia non solo di essere diventato un museo politicizzato ma anche di aver commesso una violazione delle proprie leggi, avendo rinnovato il contratto a Borja-Villel per nomina diretta, senza aver effettuato un concorso. I precedenti rinnovi risalgono al 2013 e al 2018 e saia Borja-Villel che il museo hanno negato tutte le accuse, osservando che i due rinnovi sono stati concessi direttamente dai Governi allora in carica e approvati dagli rispettivi ministri della cultura. Nella lettera, firmata da artisti, curatori, accademici e direttori museali, si afferma che gli attacchi sono dovuti a una guerra culturale superficiale e surrettiziamente scatenata dall’emersione dell’estrema destra nel panorama politico e mediatico spagnolo.

«Questi attacchi fanno parte di una campagna diffamatoria diretta al modello rappresentato dal Museo, una campagna iniziata molto prima che iniziasse il processo di elezione di un nuovo direttore», si legge nella lettera aperta, pubblicata per la prima volta su e-flux. «L’aggressione proviene principalmente dai media reazionari e dal loro seguito, nonché da professionisti del mondo dell’arte, e segue un modello coerente di diffusione di bugie evidenti e infondate con la certezza che, nonostante qualsiasi confutazione, il danno sarà già stato fatto», continuano. «L’assalto che si sta perpetrando contro una delle proposte culturali più solide, edificanti, innovative e acclamate degli ultimi anni non ha argomentazioni e non rende conto del disegno istituzionale che dovrebbe essere attuato».

Tra gli oltre 1.700 firmatari della lettera, anche nomi di alto profilo, tra cui gli artisti Yto Barrada, Luis Camnitzer, Tania Bruguera, Antoni Muntadas e Martha Rosler, gli autori e docenti Hal Foster, David Joselit e Rosalind Krauss, le direttrici e i direttori di museo Frances Morris, della Tate Modern di Londra, Mami Kataoka, del Mori Art Museum di Tokyo, María Willis, del Museos de Arte Banco de la Republica di Bogotá, Vicente Todoli, direttore artistico del Pirelli Hangar Bicocca di Milano, Kathryn Weir, direttrice del MADRE di Napoli, Bernard Blistène, Direttore onorario del Centre Pompidou, il curatore ed ex direttore artistico di documenta 14, Adam Szymczyk.

Nel corso del suo mandato pluriennale, Borja-Villel ha supervisionato più di 200 mostre e ha guidato due riorganizzazioni della collezione dell’istituzione. Ha fondato la Reina Sofia Museum Foundation, che ha ottenuto notevoli donazioni da collezionisti di tutto il mondo, e la Friends of the Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia Foundation, per la raccolta fondi. Anche il numero di visitatori annuali è aumentato costantemente sotto la guida di Borja-Villel, raggiungendo un picco, nel 2019, di quattro milioni e mezzo. Tra i progetti più recenti promossi da Borja-Villel come direttore, il riallestimento delle sale della collezione permanente del Reina Sofia, che ha messo in evidenza, tramite l’esposizione di opere in gran parte inedite, argomenti scottanti – in particolare per la destra – come la crisi del 2008, l’ecologia, la decolonizzazione e, soprattutto, le questioni di genere e le migrazioni.

Dimissionario dal Reina Sofia, il lavoro per Borja-Villel continua. Attualmente è sta curando, insieme a Grada Kilomba, Diane Lima e Hélio Menezes, la 35ma edizione della Biennale di San Paolo. La vicedirettrice artistica del Reina Sofia, Mabel Tapia, e il vicedirettore generale, Julian Gonzalez Cid, guideranno il museo ad interim, in attesa del nuovo bando e della nuova nomina, che dovrebbe essere annunciata in primavera.

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