29 luglio 2020

Musica e teatro sull’orlo della crisi: l’appello al Governo e al Mibact

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Entro la fine dell’estate, la metà delle piccole imprese culturali rischia la chiusura: l’appello di forum e associazioni al Governo e al Ministero dei Beni Culturali, per salvare musica, teatro e spettacoli dal vivo

Mentre ormai il processo di riapertura post lockdown procede a pieno ritmo, almeno in Italia, con ristoranti, negozi, strade, alberghi e spiagge sovraffollate, c’è ancora chi arranca. Il settore della cultura, già endemicamente indebolito da una lunga coincidenza di fattori (ne scrivevamo in questo articolo), è ormai ridotto allo stremo, con il 13% dei musei che ha già chiuso definitivamente. Ma se i grandi musei e le grandi gallerie, in un modo o nell’altro, riusciranno comunque a superare la crisi – anche al costo di tanti licenziamenti – oltre la metà del comparto delle piccole, medie e micro imprese e delle associazioni culturali rischia la congestione entro la fine della bella stagione. A lanciare l’allarme sono StaGe! – Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente, FedItArt – Federazione Italiana Artisti, Forum per l’Educazione Musicale, Cafim, Tavolo Permanente Federazione Bandistiche Italiane, firmatari di un appello rivolto al Governo e al Mibact, con specifico riferimento alla filiera della musica, del teatro e dello spettacolo dal vivo indipendente ed emergente.

Le richieste al Mibact, a favore di musica, teatro e spettacoli dal vivo

«Gli artisti e operatori del settore esprimono il loro ringraziamento per le azioni adottate sin qui dal Governo e Mibact ma chiedono a gran voce la necessità indifferibile di ulteriori sostegni per recuperare il fatturato perduto da febbraio a giugno, e che nel caso degli esercenti la vendita di strumenti musicali si protrarrà, come da previsioni di mercato, fino a marzo 2021. Necessitano misure che consentano concretamente e nell’immediato la realizzazione di un maggior numero di live, di spettacoli e di progetti educativo-musicali, così come l’emanazione di nuovi bandi per produttori, editori, associazioni, in modo da consentire la ripartenza di festival, tour, tournée, con benefici in favore di autori, attori ed in generale artisti, operatori e docenti del settore didattico-musicale e teatrale», si legge nella lettera.

Secondo i relatori, «urge un bonus a fondo perduto da erogarsi immediatamente in favore del comparto musicale, teatrale e dello spettacolo dal vivo che copra almeno il 30% della perdita di fatturato dal 23 febbraio al 15 giugno rispetto all’anno precedente. Il rischio è che la metà di queste realtà che rappresentano la filiera del Made in Italy musicale e teatrale, dello spettacolo, dell’associazionismo e della didattica-musicale e teatrale non riaprano già dall’autunno prossimo e tanti altri chiudano a fine anno».

«Ancora, è necessario gli Enti Locali, dotati di un apposito fondo assegnato dal Governo, possano supportare le organizzazioni sia per quanto concerne tutte le messe a punto e a norma igienico, sanitaria e di sicurezza per l’allestimento di un evento che per la ripartenza dei corsi musicali e teatrali, affinché la tutela della salute della Comunità non ricada sull’Organizzazione e sulle associazioni e gli enti educativi. Un intervento, quindi, a sostegno di tutta la Filiera dei Palchi Musicali dei Festival, Rassegne, Kermesse, Eventi e Tour, Club, Discoteche, Balere e Circoli, Sale Prova, Service e Tecnici Impianti Audio e Luci che altrimenti rischiano prospettive disastrose con una perdita di fatturato intorno al 70% rispetto all’anno precedente e, lo si ribadisce, di non riaprire per la prossima stagione», continua la lettera.

Partire dal basso e da una giornata di riaperture condivise

Fondamentale è partire dal basso, aiutando in primo luogo anche le realtà associative di base che, pur essendo presenti sul territorio e svolgendo un preziosissimo lavoro, «incredibilmente sono state dimenticate o, peggio ancora, escluse da tutti i provvedimenti sinora attuati».

Nell’appello si richiede anche «un incontro urgente con la Rai per attivare una piattaforma di lavoro comune che permetta l’accesso ai tantissimi canali Rai di tutte le musiche presenti nel Paese e di tutti gli altri modelli di spettacolo teatrale e dal vivo, oggi non presenti, per permettere di fare lavorare tutta la filiera e senza costi di poter ottenere maggiori diritti per gli artisti e tutta la filiera produttiva. In merito a questo chiediamo un approfondimento ed un chiarimento sull’annunciata “Netflix della Cultura”».

Intanto, si guarda comunque al futuro. Il 3 e 4 ottobre si terranno a Faenza gli StaGe! Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente, in occasione del MEI – Meeting Etichette Indipententi, che celebra i 25 anni di attività a favore della nuova scena indipendente ed emergente. Inoltre, si sta lavorando a una Giornata per la Ripartenza, con eventi diffusi in tutte le Regioni in contemporanea, mentre cresce «L’idea di un’azione ancora più efficace del settore per il caso della mancata adozione di provvedimenti concreti e immediati che rischiano di lasciare tali settori nelle mani di pochi marchi multinazionali».

1 commento

  1. Tutti a mendicare gli spiccioli prestati a strozzinaggio, ma nessuno a scendere in piazza per sbattere fuori la casta che impone una dittatura fondata sul nullla, possibile che tra queste grandi menti d’arte nessuna veda oltre la cortina di menzogne che sono state propagandate al mondo negli ultimi mesi? Cani mantenuti a bastone e ossi. Smettete di latrare, ma ululate, sbranate il vostro aguzzino.

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