25 aprile 2020

Riapertura dei musei il 18 maggio? Storia della data non confermata

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La notizia, lanciata dal Corriere della Sera, fa capo alle riaperture della fase 2. Che dovrebbe riguardare anche biblioteche e archivi

la sede del Mibact, in via del collegio romano
la sede del Mibact, in via del collegio romano

Nei giorni scorsi vi avevamo raccontato delle riaperture dei musei in Germania, Svizzera e Austria, e delle difficoltà che sembra avere l’Italia sull’argomento. Giusto perché, ormai da mesi, chi più ha carne al fuoco più ne metta, stamattina dalle pagine del Corriere della Sera arriva una novità decisamente importante sul fronte del settore culturale, che per ora però non è stata né smentita né confermata dall’ente direttamente interessato: il MIBACT.
La notizia, infatti, parla della riapertura dei musei, il prossimo 18 maggio. Insieme ai musei, inoltre, riapriranno le biblioteche e gli archivi. Ma ovviamente, come in tutte le storie che si rispettino, c’è lo sceriffo che invita alla calma: «Non dovrà essere un liberi tutti», attacca il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Vero o no, il 18 maggio potrebbe essere una data decisamente importante, e che dovrebbe essere – in caso positivo – comunicata al più presto. Almeno per dare modo ai musei italiani di potersi organizzare in una ripresa che non sarà facile.

musei riapertura - Il Ministro Dario Franceschini
Il Ministro Dario Franceschini

Nessuna conferma ufficiale 

Su un altro quotidiano, Repubblica, di nuovo il Ministro Dario Franceschini, ha parlato di maggio come del mese in cui potrà avvenire la riapertura anche “quei musei e siti archeologici in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico”.
Eppure, sempre per fare le pulci, visto che di fake news ne abbiamo lette parecchie in queste settimane, anche sulla stampa più “autorevole”, è bene precisare che dal MIBACT sulla questione vige ancora il riserbo più assoluto, e in linea generale sui nostri musei e sulla cultura in generale regna ancora l’incertezza più totale, nonostante Franceschini – ancora dalle pagine di Repubblica – ricordi che nessun artista sarà lasciato solo e che “Siamo partiti con le prime risorse straordinarie proprio dai più indifesi, quelli con i redditi più bassi”. Aggiornamenti in corso, stavolta è proprio il caso di dirlo. Da rimandare, forse, alla lettura delle nuove ordinanze per la fase 2. Ma anche questa operazione è ancora senza data.

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