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Sotto un cielo grigio o rischiarato dal sole, da piazze e strade fino a stazioni e porti, tutta l’Italia si è mobilitata per chiedere il cessate il fuoco in Palestina e manifestare solidarietà alla popolazione di Gaza. Le iniziative si sono svolte in più di 75 città, riempiendo i centri urbani di cortei e sit-in, con un’ampia partecipazione di studenti, giovanissimi e rappresentanti della società civile. Lo sciopero generale del 22 settembre, promosso dai sindacati di base Usb, Cub e Adl, ha trovato l’adesione di centinaia di organizzazioni, dai collettivi studenteschi a quelli dei precari, da Non una di meno ad Anpi, Arci, Medici senza Frontiere, Emergency e molte altre realtà associative.
Nonostante alcuni isolati episodi di conflitto, la mobilitazione ha testimoniato una partecipazione senza precedenti – almeno negli ultimi anni e questo è un dato di cui la politica dovrà tenere conto –, diffusa, trasversale e con una presenza significativa di giovani e giovanissimi, a conferma di una sensibilità crescente rispetto al tema della guerra e delle responsabilità dei governi.
Numerosissime le adesioni anche dal mondo della cultura. A Torino hanno partecipato la Fondazione Merz e il PAV – Parco Arte Vivente, a Milano la Fondazione Arnaldo Pomodoro, BASE, MARE e Careof, a Catania la Fondazione Oelle. A queste si sono aggiunte anche realtà indipendenti come il gruppo AWI – Art Workers Italia e AlbumArte a Roma. Non sono mancate le riviste, come Rolling Stone Italia e Inside Art, oltre a librerie e case editrici, come Minimum Fax, Hopefulmonster Editore e Postmedia books.
Alla partecipazione del mondo dell’arte e della cultura si aggiunge anche l’iniziativa di Ad Artem che, in occasione della mobilitazione del 22 settembre, ha scelto di devolvere a sostegno di Gaza – attraverso Caritas Jerusalem, Pro Terra Sancta e Gazzella Onlus – il ricavato delle visite guidate vendute il 22 e il 23 settembre, comprese quelle già in programma e le prenotazioni private effettuate in queste ore. «La cultura non è mai neutrale – ha dichiarato l’associazione – e anche attraverso piccoli gesti quotidiani possiamo scegliere da che parte stare».
Di seguito alcune immagini dai cortei di Napoli, Roma e Milano, raccolte dai nostri collaboratori sul posto.





























