13 gennaio 2020

A nove mesi dall’incendio, Notre Dame ancora a rischio

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Sono passati nove mesi dal tragico incendio a Notre Dame ma la Cattedrale rimane ancora a forte rischio crolli. E i lavori inizieranno non prima del 2021

Per la prima volta dal 1789, anno della Rivoluzione Francese, nella Cattedrale di Notre Dame non si è tenuta alcuna cerimonia in occasione delle festività natalizie. A nove mesi dall’incendio avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 aprile 2019, l’iconico edificio monumentale è ancora a rischio di crollo: a lanciare l’allarme è stato il Generale Jean-Louis Georgelin, gran cancelliere dell’Ordine della Legion d’onore e cancelliere dell’Ordine nazionale al merito, incaricato di sovrintendere alla ricostruzione di Notre Dame.

Georgelin ha spiegato che la Cattedrale di Notre Dame deve subire una delicata operazione per rimuovere le impalcature che, deformandosi per le alte temperature raggiunte dall’incendio, si sono fuse attorno alla guglia. «La cattedrale è ancora in uno stato di pericolo. C’è un passo da fare, estremamente importante, che è quello di rimuovere le impalcature», ha dichiarato Georgelin all’emittente francese CNews.

Georgelin ha quindi descritto i lavori di restauro e consolidamento della Cattedrale come «una sfida immensa», specificando che le condizioni delle volte non sono completamente note e non si può garantire sulla loro tenuta. Tuttavia, ha affermato che le prime osservazioni sullo stato attuale dell’edificio sono «rassicuranti». Ma il rettore di Notre Dame, monsignor Patrick Chauvet, ha affermato che la cattedrale è così fragile che c’è «una probabilità del 50% che la struttura non possa essere salvata se l’impalcatura dovesse cadere sulle volte di pietra indebolite dall’incendio. Sarà fuori pericolo solo quando toglieremo le impalcature rimanenti».

A novembre, l’arcivescovo di Parigi, monsignor Michel Aupetit, ha spiegato che i lavori sulla Cattedrale sono ancora in fase di analisi e che la valutazione finale del danno dovrebbe essere completata questa primavera. Anche Aupetit ha confermato che l’operazione di rimuovere 500 tonnellate di impalcature è delicata. In sostanza, si dovrà circondare la struttura con una seconda impalcatura e, da qui, gli operai specializzati potranno calarsi e tagliare la vecchia struttura. Successivamente la volta potrà essere esaminata pietra per pietra, per sapere quali dovranno essere sostituite. Solo allora si saprà quanto costeranno le riparazioni e quanto tempo ci vorrà. Una volta nota l’entità del danno, i lavori potrebbero iniziare nel 2021.

Georgelin fu incaricato di supervisionare il restauro di Notre Dame dal presidente francese, Emmanuel Macron che, poco dopo l’incendio, disse che la cattedrale sarebbe stata ricostruita entro cinque anni. Gli esperti misero subito in dubbio questa stima, considerata troppo ottimistica. Peraltro, Georgelin è sempre stato pessimista sulla possibilità di ricostruire la struttura in legno del tetto, conosciuta come la foresta.

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