07 ottobre 2020

Dai borghi ai fari, per un turismo sostenibile. Ecco il progetto Valore Paese Italia

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Una grande piattaforma per valorizzare tutti gli immobili pubblici di interesse storico artistico, dai Siti Unesco ai fari, pasando per le case cantoniere: al via il progetto Valore Paese Italia

Mibact, Agenzia del demanio, Enit – Agenzia Nazionale del Turimo e Difesa Servizi, società del Ministero della Difesa. Ma anche i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, Ferrovie dello Stato, Fondazione FS, Invitalia, Istituto per il Credito Sportivo, ANAS e ANCI – Associazione Comune Italiani. È un super conglomerato di istituzioni pubbliche e private a comporre il parterre di Valore Paese Italia, progetto nazionale di promozione del turismo sostenibile, presentato oggi. Un progetto trasversale e integrato, che riguarda la valorizzazione di quell’amplissimo patrimonio pubblico di immobili di interesse storico-artistico e paesaggistico che, troppo spesso, giace in stato di semiabbandono. Ma che, nell’epoca del Covid-19, può tornare utile per riscoprire un nuovo tipo di turismo e, magari, dare uno slancio all’economia di aree considerate marginali, fino a ora.

«Il progetto Valore Paese Italia accomuna in un unico, potente strumento tutte le iniziative condotte finora per rendere disponibile il demanio pubblico inutilizzato al necessario sviluppo del turismo diffuso, consapevole della immensa ricchezza dei nostri territori e capace di apprezzare luoghi, paesaggi e siti culturali poco conosciuti», ha spiegato il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che in questi giorni si è anche impegnato nella riproposizione della “norma salva centri storici”,  che prevede che chi affitta più di quattro case verrà trattato fiscalmente come un’impresa.

Dai borghi ai fari: i progetti di Valore Paese Italia

Valore Paese Italia si configurerà quindi come una piattaforma in cui far confluire tutti i progetti già avviati e altri da avviare relativi al turismo lento, sostenibile e diffuso, a partire dalla rete dei borghi ma coinvolgendo anche altri immobili di grande suggestione, come le case cantoniere e gli osservatori metereologici. Tra i progetti già esistenti, il percorso relativo ai Fari, mentre in cantiere una nuova rete dedicata ai centri sportivi. «Abbiamo messo a gara 19 fari di proprietà della Marina Militare, contrattualizzati 14 e aperti 5, con un investimento medio dei partner privati di un milione a faro», ha commentato Fausto Recchia, amministratore delegato di Difesa Servizi Spa, intervenuto durante la presentazione.

«Dimore, case cantoniere, ferrovie storiche, fari, torri, edifici costieri, cammini e percorsi, possono e devono costituire le infrastrutture del turismo di domani. Quando, finita l’emergenza, i flussi turistici dall’estero torneranno più impetuosi che mai nel nostro Paese, dobbiamo trovarci pronti ad attuare quello che con il Piano Strategico del Turismo abbiamo indicato: la promozione di quelle realtà straordinarie che rendono l’Italia forte e conosciuta nel mondo e di cui il territorio è ricco. Chi verrà nel nostro Paese vorrà vivere un’autentica esperienza di vita italiana, apprezzando la nostra cucina, visitando i nostri musei, passeggiando per i nostri borghi. Un turismo diverso da quello finora conosciuto, davvero sostenibile e in grado di portare crescita armoniosa alle comunità. Con Valore Paese Italia ci prepariamo al turismo di domani», ha concluso Franceschini.

«Questo difficile periodo ci ha portato a una riflessione ancora più visionaria di quello che dovrà essere il modello economico e di sviluppo per il turismo del nostro Paese», ha commentato il sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Lorenza Bonaccorsi. «Il nostro è un territorio fragile, che fatica a reggere l’impatto dei grandi flussi. Non dobbiamo inseguire modelli altri, ma costruire un turismo che tenga conto delle nostre caratteristiche».

Altri 20 milioni per i musei privati

Oltre al turismo sostenibile e alla mobilità dolce, continua la maratona del Mibact per venire incontro alle esigenze dei settori della cultura, devastati dal Covid-19. Oggi è stato firmato anche il decreto con cui è stata incrementata di ulteriori 20 milioni di euro la quota di partenza di 50 milioni di euro delle risorse del fondo emergenza imprese e istituzioni culturali, istituito dal Decreto Legge Rilancio, destinate con DM del 26 giugno 2020 al ristoro per i mancati introiti da bigliettazione dei musei e dei luoghi della cultura non statali.

«In questo modo, si potranno sostenere quasi integralmente le esigenze manifestate e permettere a queste istituzioni culturali di poter proseguire nella loro fondamentale attività», ha detto Franceschini.

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