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I Paesi Bassi hanno restituito 119 Bronzi del Benin alla Nigeria
Beni culturali
di redazione
Un nuovo capitolo nel lungo dibattito sulla restituzione del patrimonio artistico e culturale saccheggiato durante l’epoca coloniale: i Paesi Bassi hanno ufficialmente riconsegnato alla Nigeria 119 manufatti appartenenti al Regno del Benin. Si tratta dei famosissimi “Bronzi del Benin”, placche e sculture di metallo, ottone o bronzo che rappresentano uno degli esempi più raffinati di arte del Regno Edo e che furono trafugati dalle truppe britanniche durante il saccheggio del Palazzo Reale di Benin City nel 1897. Circa 200 pezzi furono portati al British Museum di Londra, mentre il resto fu diviso tra vari musei europei e disperso nel mercato dell’arte. Oggi questi manufatti si trovano in oltre 160 musei di tutto il mondo e collezioni ancora cospicue si trovano in particolare negli Stati Uniti e in Germania.
Il movimento globale per la restituzione
La restituzione promossa dai Paesi Bassi si inserisce in un più ampio processo di revisione dei beni culturali sottratti con la forza, riaffermando l’importanza dell’arte come memoria identitaria e strumento di riconciliazione storica. Tuttavia, per quanto lodevoli, queste operazioni rischiano di oscurare il fatto che i meccanismi di prevaricazione ed egemonia su base geografica restano ancora attivi, seppur in forme meno manifeste rispetto all’epoca coloniale.
Il trasferimento ufficiale è stato salutato da una cerimonia al Wereldmuseum di Leida, dove il ministro olandese della Cultura, Eppo Bruins, ha formalmente restituito 113 opere appartenenti alla collezione nazionale olandese fin dai primi anni del ‘900 e sei provenienti dal municipio di Rotterdam. «Con questo ritorno, stiamo contribuendo a riparare un’ingiustizia storica che si fa sentire ancora oggi», ha detto Bruins in una dichiarazione. «Il patrimonio è essenziale per raccontare e vivere la storia di un paese e di una comunità. I Bronzi del Benin sono quindi indispensabili per la Nigeria, è un bene che tornino».
Negli ultimi anni, diverse istituzioni hanno riconosciuto la necessità di restituire tali beni. Nel 2022, la Germania ha firmato un accordo per il ritorno di oltre mille bronzi alla Nigeria, mentre lo Smithsonian Institution negli Stati Uniti ha annunciato la restituzione di 29 opere. Nello stesso anno, il museo londinese Horniman ha consegnato alla Nigeria una parte della sua collezione di Bronzi. Tuttavia, il British Museum, che ne conserva circa 900 esemplari, è vincolato da una legge del 1963 che ne impedisce la cessione permanente, nonostante le pressioni da parte dell’opinione pubblica e del governo nigeriano.
Dove saranno esposti i Bronzi restituiti dai Paesi Bassi?
La restituzione delle opere dai Paesi Bassi apre ora una nuova discussione sulla loro futura collocazione. Al momento, è ancora in corso la decisione per definire tempi e modalità del trasferimento fisico e spetterà al governo nigeriano stabilire dove conservarle. La sede espositiva più probabile potrebbe essere il nuovo EMOWAA – Edo Museum of West African Art, che sorgerà a Benin City.
Presentato nel 2020, su progetto dell’archistar David Adjaye – autore tra l’altro del National Museum of African American History and Culture di Washington -, il museo dovrebbe aprire nel corso del 2025, per ospitare capolavori dell’arte dell’Africa occidentale e oggetti di rilevanza culturale legati alla storia del Benin, inclusi alcuni degli importanti bronzi.
Un passo in avanti, ma il dibattito continua
Pur mantenendo le sue posizioni sulle restituzioni – valga per tutti, il caso dei Marmi del Partenone -, il British Museum ha avviato una nuova iniziativa proprio con l’EMOWAA, la NCMM – National Commission for Museums and Monuments e con diverse istituzioni archeologiche come il Cambridge Archaeological Unit e Wessex Archaeology. Il progetto mira a formare una nuova generazione di archeologi nigeriani e a sviluppare linee guida per la tutela del patrimonio precoloniale in Nigeria.
La decisione del governo olandese segue le raccomandazioni della Commissione olandese per le collezioni coloniali, che nel 2023 ha condotto un’approfondita ricerca sulla provenienza di queste opere. Tale commissione ha già facilitato restituzioni significative: nel 2023, 478 oggetti sono stati restituiti a Indonesia e Sri Lanka, mentre nel settembre 2024, 288 manufatti sono tornati in Indonesia.
I Bronzi del Benin attualmente esposti al Wereldmuseum rimarranno lì visibili fino al 9 marzo, prima di essere imballati e inviati in Nigeria. Se questa tendenza dovesse continuare, il futuro dei musei occidentali potrebbe essere destinato a profonde trasformazioni, ridefinendo il concetto stesso di collezione e appartenenza.