19 aprile 2002

12-13.IV, 14-21.IV, 22-28.VII.2002 I buoni e i cattivi mostra itinerante: Bologna, Pieve di Cento, Volterra

 
Due spettacoli tratti da Shakespeare, un regista, due compagnie teatrali molto diverse. Da qui le fotografie di Stefano Vaja, tra paradosso e poesia, tra immagine di teatro e denuncia sociale...

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Dopo l’esposizione a Parma, città natale dell’autore, si avvia a compiere le ultime tappe del proprio itinerario espositivo – partito a gennaio – la mostra fotografica I buoni e i cattivi di Stefano Vaja. Si tratta delle immagini di due spettacoli teatrali messi in scena dal regista Armando Punzo nell’estate del 2001, uno è Amleto, l’altro Nihil, Nulla, tratto dall’Hamletmaschine di Müller: entrambi sono dunque nati letterariamente dal noto dramma di Shakespeare. C’è tuttavia un elemento che rende le immagini di questa mostra qualcosa di ben diverso da semplici foto di teatro. Punzo infatti da tredici anni anima una straordinaria esperienza, quella della Compagnia teatrale della Fortezza, costituita dai detenuti del carcere di Volterra, i cui risultati si sono rivelati altissimi non solo dal punto di vista sociale, ma anche da quello artistico; ciononostante, la particolare condizione umana di questi attori continua a imporsi come un fattore ineludibile per la coscienza dello spettatore. Quello che ha voluto fare Vaja, da sempre impegnato nei temi sociali sull’esempio di Uliano Lucas, è stato affiancare le immagini dei due spettacoli sottolineandone provocatoriamente le antinomie. In un bianco e nero sgranato, nella tradizione della fotografia di teatro, sono riprese le scarne scene di Nihil, Nulla, presentato alla Biennale di Venezia. Con la pellicola a colori è stato riprodotto l’eccezionale effetto cromatico dell’allestimento di Amleto nel cortile del carcere toscano, composto di prato e fiori finti, animali veri e una quinta di casette nordiche. All’indistinto della scena veneziana si contrappone la netta divisione spaziale, mediante sbarre, tra la fila degli spettatori e il giardino artificiale dove si svolge lo spettacolo di Volterra; all’espressione alienata dei protagonisti sulla prima scena, risponde la forte carica di umanità che si sprigiona dai volti dei detenuti-attori. Ne nasce così una situazione inaspettatamente paradossale, nel capovolgersi della contrapposizione tra le due realtà, sottolineata anche dall’originale disposizione delle foto su una serie di paraventi. L’autore vuole dunque affermare che «la realtà è più complessa e più ambigua», nonostante la Società tenda a semplificarla: «fermo restando la gravità degli atti criminosi commessi, sbaglia la Società nel suo complesso a ritenersi priva di colpe, innocente. In questi spettacoli l’ambiguità è spinta ancora oltre, i detenuti sembrano paradossalmente più buoni o meno cattivi dei “bravi” ragazzi. Quali sono i buoni e quali i cattivi?»


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www.compagniadellafortezza.org

Daniele De Luigi



“I buoni e i cattivi”
Ingresso: gratuito
Catalogo: 3 €
E–mail: inimperfettostato@libero.it
12 e 13 aprile, Bologna, Museo della Sanità e dell’Assistenza;
Dal 14 al 21 aprile, Pieve di Cento, Sala Partecipanza;
Dal 22 al 28 luglio, Volterra, Festival Volterrateatro


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