14 aprile 2016

Fino al 17.IV.2016 Atelier Pozzati Autostazione, Bologna

 

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Come precedentemente annunciato torniamo a visitare “Atelier Pozzati”, la mostra organizzata da Caravan SetUp, l’Associazione nata da SetUp contemporary art fair, che ha luogo ogni anno a Bologna come binario autonomo e dal piglio sperimentale rispetto alla consolidata ArteFiera. Un impegno notevole da parte della giovane Associazione, che per la cura di Antonio Grulli ha aperto una mostra che è un omaggio a Concetto Pozzati e anche molto di piú. Perché Pozzati in realtà non è solo un Artista, che con la creazione della Fondazione dedicata alla propria opera ha azionato un dispositivo di ricognizione globale su di un lavoro iniziato in giovanissima età (Pozzati ha appena compiuto ottant’anni); è stato anche un oculato politico, assessore alla cultura del Comune di Bologna e promotore del progetto che ha portato alla nascita del MamBo, e un docente, nell’Accademia di Belle Arti di Bologna, capace di lasciare un segno indelebile nella formazione dei suoi allievi, mai diventati “pozzatini”, perché dallo stesso Pozzati tenuti lontani dalla tentazione di emulare il Maestro, al contrario di quanto si è spesso verificato, e si verifica, in molti altri “laboratori” delle accademie. 
Da ricordare, in sintonia con quanto appena detto, il metodo didattico di Pozzati, che nell’ambito del laboratorio ha sempre dedicato una parte delle ore a lezioni teoriche, insegnando agli studenti che la pratica del pittore è sempre, anche, pratica critica, attivazione di una indagine dello sguardo dentro e fuori dai materiali, e di una visione del mondo. E di concerto, rammento gli interventi pubblici di Pozzati, artista per il quale a essere sempre, comunque, fondante l’analisi del senso, è l’opera, non le parole spese attorno ad essa e il racconto che su di essa spesso la critica conduce, ignorando il corpo dell’opera. Oggi la mostra bolognese rende omaggio a questo patrimonio ricco e sfaccettato, e alla capacità di Pozzati di comprendere le dinamiche dei differenti linguaggi dell’arte contemporanea. 
Eva Marisaldi, Democratic Psychedelia, 2007
lego, lampada, software, computer, servomotori, corde da chitarra, cm 50x50x60, Copyright © Rosy Dennetta
Cosí in mostra sfilano davanti ai nostri occhi negli spazi dell’Autostazione opere di differenti matrici culturali e realizzate con differenti strumenti creativi, ma tutte, di artisti che furono allievi di Pozzati. L’opera ironica e straordinaria, come sempre, di Bertozzi e Casoni, che hanno portato la ceramica a vette espressive di rara intensità; la stampa di volti accesi di sentimento, di Cuoghi Corsello; il video di Maurizio Finotto, che unisce pezzi di film storici in cui si racconta di arte e di artisti, e così facendo Finotto parla di arte e di artisti; le installazione di Sergia Avveduti, mistione di materiali e tecniche diversi che lavorano alla costruzione di spazi diversi; Christian Chironi, con un video esilarante in cui l’autore fermo ai semafori non lava vetri ma mostra foto di arte contemporanea; i disegni di Omar Galliani, l’artista che ha creato un immaginario e ha portato nel mondo il grande disegno italiano…E poi una grande opera di Concetto, dove in forma di disegno, di pittura e di memoria appaiono su pannelli di legno citazioni dai suoi grandi amori pittorici. Gli amori di un “pirata” che ha insegnato a generazioni di giovani non ancora artisti cosa possa significare guardare e vedere.  
Eleonora Frattarolo
mostra visitata l’11 marzo

Dall’11 marzo al 17 aprile 2016
Atelier Pozzati, Caravan SetUp
Autostazione
Piazza XX Settembre 6, Bologna
Orari: dal venerdì alla domenica 15.30 – 19.30 e su appuntamento
Info: 339 329 0120

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