23 febbraio 2017

Fino al 17.IV.2017 Jonas Burgert. Scandagliodipendenza MAMbo, Bologna

 

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Ripartire dalla pittura. Per un museo che si occupa di arti visive, qual è il MAMbo, questa mostra appena inaugurata sembra da leggersi come una volontà precisa di riprendere un discorso lasciato in sospeso, un ricominciare dopo aver ceduto alle regole del mercato e alle lusinghe di una mostra dal botteghino facile. Intendiamoci, “Davide Bowie Is” non vuole essere qui liquidata semplicemente come una delle tante mostre Blockbuster che sviliscono la nostra scena culturale, ma, anzi, se ne riconosce il valore e la bellezza per quanto si fatica a coglierne il senso all’interno di un’attività museale qual è stata quella del Museo d’Arte moderna del capoluogo emiliano fino ad oggi.
Ad ogni modo, archiviata definitivamente l’esperienza della grande retrospettiva su Bowie, l’importante vetrina di Arte Fiera è stata l’occasione per riconciliarsi con la sua vocazione di spazio di ricerca e sperimentazione delle arti visive e a tornare a guardare alla pittura, forma d’arte per eccellenza, ospitando la prima grande retrospettiva dedicata in Italia all’artista berlinese Jonas Burgert. Una piacevole scoperta. Classe 1969, Jonas Burgert è un autore raffinato, capace di un lirismo pittorico come pochi altri artisti della sua generazione. 
Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza, vista della mostra
Negli spazi della Sala delle Ciminiere dell’Ex Forno del Pane, sono trentotto le opere presenti, quasi tutte composizioni di grandi dimensioni al limite del monumentale. I soggetti scelti dall’artista tedesco sono spesso di ardua lettura, confusi e persi in composizioni serrate e affollate, al limite tra l’onirico e il grottesco; quella di Burgert la si potrebbe quasi definire una pittura barocca – in relazione all’accezione architettonica più che pittorica – per la quantità di dettagli che la sommergono e la impreziosiscono. Il riferimento alla tradizione gotica e nord europea, a Bosch e a Bruegel in particolare, è quanto mai evidente. Ma Burgert va oltre. In questo suo miscuglio di soggetti, egli si muove tra passato e presente, combina il vicino e l’autoctono con l’esotico e il lontano, il piacevole e il deforme, accosta l’uomo all’animale, in un racconto sincronico che si risolve in tele che sembrano quasi degli scatti d’autore, delle tranche de vie bloccate in un attimo preciso. In scena è l’esistenza umana scandagliata in ogni suo tempo, luogo e aspetto – da cui il titolo della mostra, “Scandagliodipendenza” -, mettendo in risalto quell’inesauribile bisogno dell’uomo di dare un senso, una direzione alla propria esistenza. Un mondo caotico, fatto di animali esotici, saltimbanchi, scheletri e bambini fermi lì in posa che di volta in volta ci emozionano, spaventano, seducono in un gioco di rimandi e particolari che ci conduce verso una dimensione altra dello spirito. Personaggi che cercano lo sguardo dello spettatore, lo invitano a perdersi in quella scena. Una pittura iperrealista dai toni acidi e fluorescenti, che a tratti l’autore liquefà e porta verso l’astrazione raggiungendo il punto più alto della sua pratica.  
Leonardo Regano
mostra visitata il 6 febbraio
Dal 26 gennaio al 17 aprile 2017
Jonas Burgert. Scandagliodipendenza
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 
40121 Bologna
Orari: martedì, mercoledì, domenica e festivi h 10.00 – 18.00; giovedì, venerdì e sabata h. 10.00 – 19.00; chiuso il lunedì
Info: www.mambo-bologna.org; tel. 051 6496611; mail. info@mambo-bologna.org

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