14 luglio 2004

fino al 18.VII.2004 Teatro della memoria Castel San Pietro Terme (bo), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea

 
Geografie emotive, paesaggi reali o immaginari, luoghi alienati o inaccessibili per comporre un suggestivo e delicato Teatro della memoria. E’ la seconda “attitudine” presentata da Lorenzo Bruni…

di

Critica in opera è un progetto ideato e seguito con profondo amore e dedizione da Mauro Manara per la Galleria Comunale di Castel San Pietro Terme, luogo che grazie alla sua preziosa attività nel corso degli ultimi venti anni si è consolidato come uno spazio interessantissimo, non solo per il territorio bolognese. All’interno di Critica in opera il progetto Attitudini, presentato dal critico e curatore Lorenzo Bruni, intende analizzare attraverso un ciclo di tre mostre diverse forme di approccio tra l’Io (artista) e il Mondo (realtà esterna).
Se Il silenzio sul mare, primo appuntamento che ha avuto come protagonisti Margherita Morgantin, Monika Stemmer ed Italo Zuffi, disegnava un’area emotiva in cui si intrecciavano e coesistevano impulsi e sentimenti contrastanti, per il Teatro della memoria la tensione comune che sottende i lavori di Marine Hugonnier, Ian Kiaer, Ra di Martino, Aleksandra Mir ed Anri Sala appronta un nuovo scenario percorso da ritmi distesi e da toni pacati.
Aleksandra Mir stil da video
Ed un titolo così evocativo come Teatro della memoria esemplifica efficacemente la struttura poetica della mostra: che cos’è la memoria se non una forma originaria e personale di riappropriazione del reale? Il Teatro della memoria intende offrire dunque la visione di diverse trame esperienziali intessute a partire dalla ricostruzione di azioni, pensieri e sentimenti; tali “costruzioni” manifestano così l’identità soggettiva che le ha generate ed invitano parallelamente i fruitori/spettatori ad assumere in merito un proprio punto di vista, ad acquistare “un nuovo senso di presenza”, come scrive il curatore Lorenzo Bruni.
Nel video Missing landscape lo sguardo di Anri Sala (Tirana, 1974) -registrando esclusivamente una particolare prospettiva della realtà- imposta la visione secondo un punto di vista ben saldo, eppure il viavai di bambini intenti a giocare a calcetto ci comunica di continuo la presenza di un fuori, di un qualcosa che esiste al di là delYang Fudong-liulan nostro sguardo, al di là dunque di una visione prestabilita. L’idea di confine, pur con diverse sfumature, caratterizza anche il video Ariana di Marine Hugonnier (Francia, 1969): l’artista attraverso una narrazione delicata conduce un’indagine sul rapporto tra l’individuo e lo spazio seguendo le alterazioni politiche e psicologiche di un territorio problematico come l’Afghanistan, elavandolo a metafora di un mondo resosi sempre più difficile da esperire perché costretto entro barriere che attestano una crescente mancanza di libertà. Per Aleksandra Mir (Lubiana, 1967) la geografia diviene invece immaginaria e trasfigura il paesaggio reale in territorio lunare. La visione di Ian Kiaer (Londra, 1971) destruttura il paesaggio per ricomporlo secondo un’analisi personale, inedita e spiazzante, i due interventi presentati dall’artista risultano come complementari: la levità di Brueghel project studio è perfettamente bilanciata dai corpi opachi di Ledoux proposal. Not 360 di Ra di Martino (Roma, 1975), proiettato nel cortile interno della Galleria, restitusce una visione vorticosa in cui tuttavia è l’immobilità dello scenario che vince su ogni ipotesi narrativa, isolata in un’ iterazione delirante.

francesca pagliuca
mostra vista il 20 giugno 2004


Critica in opera n.31- Teatro della memoria, Wild eyed boy from freecloud
MARINE HUGONNIER – IAN KIAER – RA DI MARTINO – ALEKSANDRA MIR – ANRI SALA. A cura di Lorenzo Bruni.
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Castel San Pietro Terme (BO)
Via Matteotti 79 (40024)
+39 0516954124 (info)
orario: mart_ven 16_19 / sab 16_19 e 21_24 dom 10_12 e 16_19
biglietti: ingresso libero
Real window, sgurdi narrati, serata video: sabato 10 luglio alle ore 21
In catalogo una conversazione fra Lorenzo Bruni e Stefano Chiodi,
e un testo di Pier Luigi Tazzi sulla narrazione video


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui