07 giugno 2006

fino al 28.VII.2006 Andrea Fogli – Isole Bologna, Otto Gallery

 
Un alternanza di fasi ascensionali e metaforiche discese nell’Ade. Un viaggio in una terra di mezzo, in cui dimensioni tra loro antitetiche giungono infine ad una conciliazione...

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Le vie percorse dall’immaginario sono imprevedibili, cosicché Gilbert Durand, nel suo Les structures anthropologiques de l’Imaginaire (1963), arrivava ad avvalorare positivamente addirittura il concetto di abisso. Questo, se tramutato in intima e calda cavità, può infatti configurarsi come una meta da raggiungere, un ritorno al ventre materno e alla quiete prenatale, mentre l’inevitabile caduta viene convertita in lenta e piacevole discesa.
Andrea Fogli (Roma, 1959) é un artista che riesce a muoversi con estrema agilità negli interstizi dell’immaginario, conciliando egregiamente profondità abissali a improvvise fasi ascensionali. Il suo fare artistico tende ad un ricongiungimento dei contrari, e ciò é evidente nell’ultima delle tre sale espositive. Qui, quattro eterei disegni di boschi, quasi dei giardini edenici, si contrappongono ad una scultura in cera nera, che, incassata in una parete, apre un varco verso oscuri e misteriosi paesaggi sotterranei. Se i disegni si configurano come luoghi dell’intimità, lo stesso vale per questa pseudo caverna, che l’artista descrive come un “ritorno all’origine, una discesa di Orfeo nell’Ade; é la tensione verso un luogo non sottomesso al delirio del mondo”. Ecco che due soggetti apparentemente inconciliabili, l’Ade e il giardino edenico, scoprono di avere un punto in comune, il poter essere entrambi luoghi di intimo raccoglimento. Una pacifica convivenza può quindi avere inizio.
L’artista approda a queste riconciliazioni in maniera del tutto spontanea, mentre la sua principale aspirazione é quella di dar forma ad immagini e sensazioni che giacciono nella propria interiorità. Indubbiamente un buoAndrea Fogli - Isola Ipogea - 2006 - scultura in cera - cm63x63x13 n metodo per raggiungere tale scopo é quello di redigere un diario, fatto solo di immagini. Tra il 2000 e il 2006 sono stati così realizzati trecentosessantacinque disegni, ognuno rinviante a un giorno dell’anno solare. Questa serie, intitolata Diario delle ombre, sarà esposta nel mese di luglio al MARTA di Herford, il prestigioso museo progettato da Frank O’Gehry e diretto da Jan Hoet, mentre la Otto Gallery di Bologna ne propone un estratto di sedici lavori. Paesaggi di pura fantasia che lentamente emergono dall’intensa attività introspettiva dell’artista, tra continue manipolazioni e aggiustamenti, sovrapponendo, aggiungendo o togliendo particolari. Un modo plastico e viscerale di plasmare le forme che é rinvenibile pure nella serie delle Isole. Ieratiche sculture in cera gialla che, come delle vere isole, invitano l’osservatore a esplorarne i più reconditi meandri, alternando cavità a promontori, zone frastagliate a placide distese rocciose.
Come ha sottolineato Jan Hoet “il mondo di Andrea Fogli é un regno di mezzo, in cui interno e esterno, sogno e realtà, vicinanza e lontananza confluiscono gli uni negli altri”. Un continuo altalenare tra due dimensioni parallele.

enzo lauria
mostra visitata il 25 maggio 2006


Dal 24 maggio al 28 luglio 2006 – Andrea Fogli – Isole
Otto Gallery, Bologna, Via D’Azeglio 55 (40123) – Ingresso libero
INFO: tel. +39 0516449845, fax. +39 0513393794
info@otto-gallery.itwww.otto-gallery.it
ORARI: dal lunedì al venerdì 10:30-13:00 e 16:00-20:00
sabato e domenica su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono)


[exibart]

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