21 ottobre 2002

fino al 31.X.2002 Hard Candy Bologna, Mondo Bizzarro Gallery

 
Un'arte rivale di quella ufficiale, eppure anch'essa con i propri critici, le proprie gallerie, i propri appassionati e collezionisti. Un'arte di nicchia? Semmai il contrario, almeno a giudicare dalle presenze alle inaugurazioni della galleria più originale della città felsinea...

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Ma allora in cosa consiste l’alternativa offerta da movimenti che portano i nomi di New Art, Pop Surrealism, Photorealism, Uncommercial Art, Post-pop? Forse solo nel fatto di esser riusciti dove molta arte contemporanea ha fallito: scrollarsi di dosso quell’alone di sacralità sposando la causa delle espressioni più popolari della creatività, come il graffitismo, l’illustrazione, i cartoons e la tv e offrendo opere a costi accessibili, soprattutto attraverso le edizioni numerate.Hard Candy
Ma poi, è proprio così vero che l’arte di celebrati artisti come Mark Ryden, Kozik, Shag, Clayton Brothers, ecc., rappresentatissima sul web e su periodici specializzati, fatica a trovare punti di contatto con l’arte che definiremmo ortodossa, proprio in tempi in cui il dogma è ‘contaminazione ad ogni costo’? La storia dovrebbe farci riflettere e caso mai indurci ad interrogarci sull’opportunità di deviazioni concettuali che la critica ha imposto per nomi quali Jim Nutt, Lichtenstein, Basquiat, Haring, Donald Baechler, Pettibon o Barry McGee. L’arte non annoia e non si nasconde, mai; la critica, talvolta, sì.
La collettiva bolognese presenta una selezione di artisti dalla Merry Karnowsky Gallery di L.A.: Todd e Kathy Schorr, Camille Rose Garcia, Alex Gross, Toshio Kent Williams, Dean Karr, Trevor Brown, Keiti Ota condividono l’origine giapponese e quasi tutti sono alla loro prima esibizione in Italia.
Le opere in mostra sono tutti multipli, serigrafie, litografie o gicleé print, particolare tecnica di stampa che esalta la qualità pittorica dei cromatismi, riuscendo ad imitare l’effetto originario dell’opera unica. Sul mercato americano, il progressivo sviluppo delle tecniche di riproduzione dell’immagine, ha favorito la rinascita del mercato del multiplo, tanto vituperato da Sgarbi, che consente di acquisire edizioni limitate e numerate delle opere più significative di autori di spicco.
Surrealismo, erotismo, pop ed ironia: gli ingredienti di questa pittura sono molti e selezionati per preservare sempre una spiccata originalità, quasi un marchio distintivo di ciascun artista.
Il divertimento e le suggestioni fantastiche sono assicurate, ma l’esposizione esalta soprattutto il rigore e l’espressività degli impianti di Keit Ota, il magnetismo cromatico del delirante universo retrò di Alex Gross, il circo freak e kitsch di Todd Schorr, che sembra contaminare l’immaginario ultramondano di Bosch con i personaggi dei cartoons.
Vale una regola: si astengano i reazionari, caldeggiata è la visita per chi abbia voglia di stimoli nuovi e per chi sia disposto a mettere in discussione anche i valori ed i canoni estetici più consolidati.

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juxtapoz.com/html/homeframe.html
fkozik.com
shag-art.com
claytonbrothers.com
toddschorr.com
alexgross.com/index.html
garytaxali.com
ausgangart.com
coopstuff.com
markryden.com

alfredo sigolo


‘Hard Candy: selected works from the Merry Karnowsky gallery’
Dal 5.X.2002 al 31.X.2002. Bologna, Mondo Bizzarro Gallery, via Alessandrini 7(zona cetro-universitaria). Ingresso: libero. Orari: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Chiuso domenica e lunedì.
Tel/fax: 051243438 E–mail: gallery@mondobizzarro.net


[exibart]

2 Commenti

  1. Alfredo, ti faccio i miei complimenti per l’argomento che tratti in questo pezzo. Oltre al fatto che considero Mondo Bizzarro una galleria che offre numerosi input creativi, credo sia giunta l’ora che il pubblico dell’arte venga a conoscenza di forme di creatività alternative, che pur essendo tenute spesso ai margini, soprattutto nei paesi europei, rappresentano la contemporaneità in maniera schietta e altamente comunicativa.

  2. oltre alla galleria la libreria mondo bizzarro è l’unico forse punto in italia dove trovare rarissimo materiale trash e “cose dall’altro mondo”. complimenti al bravo alessandro papa che coltiva bene la sue passioni “folli”.

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