Duchamp, Re-made in Italy
Così s’intitola la mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Concentrata sul periodo (1964 e 1965) che il padre dell’Arte Concettuale trascorse in Italia. Il tempo giusto per chiarirsi l’antipatia verso il Futurismo, dopo che aveva già liquidato il Cubismo. Ma Duchamp era uno che si annoiava in fretta delle cose. Volubile, insofferente? No, semplicemente uno che guardava avanti. E che ha insegnato molto a chi è venuto dopo. Come racconta questa mostra
Questa nostra vita instabile
Dei suoi spazi non facili ha fatto la cornice critica di un’indagine espressa attraverso delle mostre. Questa volta il focus proposto dalla Strozzina di Firenze è sui “Territori instabili” svelati attraverso i “confini e l’identità nell’arte contemporanea”. A dargli corpo sono dodici artisti. Che ci parlano delle condizioni della vita attuale. Delle ferite fisiche a quelle psicologiche, della fatica di esserne cittadini
Maschio è bello?
Fino al 2 gennaio, il museo d’Orsay espone il nudo maschile attraverso 186 opere dall'Ottocento ad oggi in una grande mostra. Dove si affronta un tema che sembra avere la valenza del gesto eroico. Perché il nudo nell'arte impersona l'ideale classico, l'eroicità o il desiderio. Ma questo corpo senza veli, icona gay che sembrava non scioccare più, risveglia invece schiette emozioni
Per fortuna che a volte ritornano!
Dopo 25 anni, Maurizio Mochetti ripropone parte di un lavoro presentato nel 1988 alla Biennale di Venezia. Nozze d’argento con il progetto, vintage d’autore? Qualunque ipotesi è legittima e sposta di poco la faccenda. Perché l’unica cosa che conta è la tenuta del lavoro. Che è indiscutibile. Mochetti è un artista che non invecchia, né passa di moda. Guardare per credere, alla galleria Giacomo Guidi di Roma
Alla faccia del ‘900
Dopo la fotografia, pittori e scultori inventano un altro volto. Antiestetico e scomposto. Poi, dopo due guerre mondiali, l’olocausto e la bomba atomica, l’umanità perde la bella faccia e il ritratto diventa mostruoso. Specchio di inquietudini complesse, come testimonia l’imperdibile mostra di 80 ritratti moderni da Matisse a Bacon provenienti dal Centre Pompidou di Parigi. Di scena per la prima volta in Italia, a Palazzo Reale
Alla faccia del ‘900
Dopo la fotografia, pittori e scultori inventano un altro volto. Antiestetico e scomposto. Poi, dopo due guerre mondiali, l’olocausto e la bomba atomica, l’umanità perde la bella faccia e il ritratto diventa mostruoso. Specchio di inquietudini complesse, come testimonia l’imperdibile mostra di 80 ritratti moderni da Matisse a Bacon provenienti dal Centre Pompidou di Parigi. Di scena per la prima volta in Italia, a Palazzo Reale
Napoli Torino andata e ritorno
Per dieci giorni, fino al 14 ottobre, Napoli e Torino duettano interrogandosi sullo scenario artistico nazionale. E stavolta ad ospitare NA.TO è Castel Sant’Elmo di Napoli. Dove l’esposizione che è stata di scena a novembre scorso presso l’Ex Manifattura Tabacchi di Torino, approda con alcune novità. E la stessa voglia di guardare in faccia le cose
L’altra metà del cielo. Giovane
Capita spesso di imbattersi nelle mostre di "genere", con risultati altalenanti. Questa volta, la sintetica ma accurata selezione di quattro giovani artiste italiane appare riuscita. Merito del loro lavoro, asciutto e senza cedimenti al "femminile". E merito anche di uno spazio, carico di storia ma capace di accogliere la creatività contemporanea. In una città che tutela la sua "grande bellezza" guardando al presente
Tutto il mondo in un clic. A Parigi
Per due mesi, 400 immagini dal mondo sbarcano a Photoquai, la biennale che in sole quattro edizioni è diventata un appuntamento irrinunciabile della capitale francese. 40 fotografi provenienti da 29 Paesi non europei. Il filo conduttore? Una geografia umana resa in una moltitudine di identità diverse e lontana dai cliché commerciali. E non mancano programmi di residenze e la foto contemporanea colombiana. Fino al 17 novembre












