22 febbraio 2025

Famiglia, amore e desiderio alla Berlinale 2025, aspettando la premiazione

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In attesa della cerimonia di premiazione della Berlinale 2025, abbiamo assistito alla presentazione di tre film del festival: ecco gli spunti raccolti, tra famiglia, amore e desiderio

Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani
Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani

In attesa della premiazione di stasera abbiamo assistito alla presentazione e proiezione di altri film nel cartellone della 75ma edizione della Berlinale, in calendario dal 13 al 23 febbraio 2025. Il primo, opera del regista coreano Hong Sangsoo, noto al grande pubblico per aver diretto Virgin Stripped Bare by Her Bachelors (2000), Woman on the Beach (2006) e In Another Country (2012). Alla Berlinale 2025 ha portato il cast del suo ultimo film What Does that Nature Say to You ambientato quasi interamente durante un pranzo di famiglia.

Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani
Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani

Il secondo è il film francese La cache, tratto dal libro di Christophe Boltanski (anche lui presente alla conferenza stampa), in Italia edito da Sellerio.

Ci hanno colpito le parole della protagonista femminile, l’attrice francese Dominque Reymond che, in risposta a una domanda apparentemente non inerente di uno spettatore – «Per lei e il suo personaggio che cos’è l’amore?» – ha formulato una delle osservazioni più interessanti che abbiamo mai sentito sulle età e i cambiamenti delle donne, è stato un momento genuino e di grande pathos, al punto che l’attrice si è commossa delle sue stesse parole.

Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani
Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani

«Per molto tempo, l’amore è stato qualcosa legato all’idea di seduzione, all’attrazione fisica, al desiderio dell’altro. Soprattutto quando sei un attore, cerchi sempre di essere qualcuno che l’altro vorrebbe vedere. Hai dei modelli in testa, uno dopo l’altro. In un certo senso, la vita dipende dal desiderio dell’altro. E questo, alla fine, ti toglie una parte di libertà», ha raccontato Reymond.

Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani
Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani

«Non sei più libera come quando avevi 12 o 13 anni. Dopo i 14, entri in una fase in cui non appartieni più completamente a te stesso, perché, volente o nolente, diventi un oggetto di desiderio. È quello che la società ci mostra. Le persone non ti guardano negli occhi, guardano più in basso, diciamo. Lo impari molto rapidamente. E allora costruisci una personalità che corrisponda a quel desiderio, che dura per un certo tempo. E poi, a un certo punto, tutto questo finisce. Ed è fantastico quando finisce. È quello che sto vivendo io, ed è quello che vive anche la nonna nel film. Non fai più parte di quella narrazione. E finalmente puoi ritrovarti. È qualcosa di enorme, ma è una verità profonda per me. All’improvviso, torni a essere ciò che eri prima: un essere umano libero. Né uomo né donna, né ragazzo, né ragazza. Solo un essere umano. Fino ai 13 anni hai questa sensazione fortissima: non hai paura di nulla, vuoi conquistare il mondo intero. Il vero amore è quello che costruisci con il tempo, come un maglione che lavori a maglia con i tuoi amici, con la tua famiglia, con i bambini di tutto il mondo. Amiamo tutti i bambini del mondo e ogni bambino che soffre è come se fosse il nostro stesso bambino. Questo è il vero amore» (Lasciamo ai lettori più curiosi la possibilità di ascoltarle guardandola mentre le pronuncia – 4:23).

Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani
Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani

Il terzo è un film americano che ha alcuni produttori italiani. L’opera si chiama Lurker ed è stata girata in California da Alex Russell. Tra i produttori figurano vari italiani, tra cui Francesco Melzi D’Eril, Gabriele Moratti, Marco Colombo e la MEMO Films di Milano. Il film porta a riflettere su desiderio e ossessione, ma anche chi si occupa di fotografia e ha una “musa” ne rimarrà piuttosto destabilizzato. Lo stile del racconto è intrigante e molto godibile e vedendo gli attori e il regista interagire si avvertiva una grande complicità.

Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani
Berlinale 2025, ph. Francesca Magnani

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