05 novembre 2022

Il Mediterraneo protagonista della 28ma edizione del MedFilm Festival

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A Roma torna il MedFilm Festival, dieci giorni dedicati all’ambiente cinematografico dell’area del Mediterraneo, tra proiezioni, incontri, meeting e masterclass

Ta farda, Ali Asgari

Dal 3 al 13 novembre, la 28ma edizione di MedFilm Festival sarà accolta dal Cinema Savoy, dal MACRO, dalla Casa delle Letterature e su ITsART, piattaforma streaming dedicata all’arte e alla cultura italiana, promossa dal Ministero della Cultura. Parteciperà anche Rai Movie a cui dedicherà un servizio in “MovieMag”. Rai Cultura con il proprio magazine di informazione cinematografica, si occuperà delle interviste e approfondimenti sugli ospiti e film presenti al Festival.

Sono otto i film, in rappresentanza di sette Paesi, che parteciperanno al Concorso Ufficiale – Premio Amore & Psiche, che vede in giuria Alberto Anile, Marco Delogu, Veronica Raimo, Bebe Richerme e Roberta Torre. Questa selezione sarà incentrata su tematiche salienti che rimandano ai giorni nostri, all’interno di tabù e viaggiando tra zone complesse del nostro presente. Burning Days di Emin Alper, un thriller ambientato in Anatolia e Ashkal di Youssef Chebbi, film caratterizzato da scene violente negli edifici abbandonati di Tunisi, ruotano entrambi sulla nozione di potere, riferendosi alla sua ambiguità e alle conseguenze ricadenti sugli individui. Ma il potere può però anche essere uno strumento di rivincita, personale e politica, come si può vedere in La Dernière Reine di Adila Bendimerad e Damien Ounouri, raccontata dal punto di vista femminile in un’Algeria del 1500. Appassionante e toccante è la storia di Fereshteh, protagonista del film Ta Farda di Ali Asgari, si vede costretta a nascondere il figlio illegittimo dalla famiglia e sfuggire alle regole di una società ipocrita.

Burning Days, Emin Alper

Zaynê Akyol, regista di Rojek, sfida l’impossibile portando alla luce, tramite il suo documentario, una cruda rappresentazione dei combattenti dell’Isis e della loro follia. Tra fatica e sfruttamento, si intravede la giovinezza, l’umanità delle relazioni umane con dialoghi che si fanno spazio nei rami del frutteto, Under the Fig Trees (candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero per la Tunisia) è il film della regista Erige Sehiri, che parte da un drammatico fatto di cronaca di cui il finale non sarà mai rivelato. You Have to Come and See it di Jonas Trueba e Le Bleu du Caftan (candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero per il Marocco) di Maryam Touzani, trattano d’amore, dei dubbi e delle domande delle coppie, le scelte del cuore che davanti alle tensioni della vita, scoprono la cura dell’altro e l’amore.

Ashkal, Youssef Chebbi

Da 14 Paesi dell’area euromediterranea, sono 15 i film in gara al Concorso Internazionale Cortometraggi – Premio Methexis e Premio Cervantes Roma. Tra i concorrenti spiccano 48 Sa’at di Azadeh Moussavi (regista del documentario Finding Farideh candidato all’Oscar), L’Arche di Amira Loudah, By the Sea di Wisam Al Jafari, Jeans di Mohamed Bouhari, L’Arrivèe du soleil votre signe di Lisa Giacchero e anche l’Italia in gara con Resti di Federico Fadiga.

La selezione del Fuori Concorso vede l’apertura con due film che hanno vinto le edizioni dei MedWIps-MedFilm Works in Progress passate: From Cairo, documentario di Hala Galal e Fragments from Heaven di Adnane Baraka, entrambe storie affascinanti e travolgenti. Un altro ritorno importante è quello di Soudade Kaadan con Nezouh, un elogio alla vita e alla resistenza nelle macerie di Damasco, poi ancora Rosa Rosae. La guerra civil di Carlos Saura, Angle mort di Lofty Achour, Do Flowers Bloom After the Spring? Del collettivo Mouatheqat, Frères con la regia di Ugo Simon e in ultimo Quo Vadis, Aida? Di Jasmila Žbanić, film vincitore del Premio LUX del Pubblico 2022, in collaborazione con MedFilm Festival, volta a sostenere e sensibilizzare sulle varie diversità culturali in Europa e promuovere sentimenti comuni come i diritti civili e umani.

Perle, sezione dedicata al cinema italiano indipendente, vede come protagonisti tra documentari che si interrogano sul senso del partire e restare, un coinvolgente musical che tratta del diritto di cittadinanza con la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze del Centro Interculturale Officine Gomitoli. Completano il programma del cinema italiano, cinque cortometraggi che riflettono sul futuro, tra utopia e distopia, ossessione create dai cambiamenti sociali e scoperte di desideri e pulsioni. Chi non potrà prendere parte al Festival, potrà comunque vivere le emozioni della sezione Perle su ITsART, con contenuti disponibili in esclusiva gratuita.

Nella sezione Voci dal Carcere, realizzata in collaborazione con Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP) e con il Commissario straordinario del Governo per il recupero e la valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S.Stefano-Ventotene, David Sassoli, vediamo protagonisti i ragazzi della Casa Circondariale di Chieti con il corto La parola agli imputati, Bellum di e con Giovanni Cukon, Viva è il grido lanciato dalle detenute della Casa di reclusione femminile di Trani, 29000 giorni di Massimo Montaldi, Un anno di attività in tempo di pandemia e Profughi da tre soldi di Sandro Baldacci e Da Babele alla Città Celeste di Sauro Vannicola e Agostino Nalon.

Tra i tanti progetti ci sarà anche la possibilità di attendere a due Master presenziati uno da Francesca Calvelli e l’altro da Lubna Azabal e vari interventi da altri personaggi di rilievo nell’ambito cinematografico. Per concludere, l’Archivio Medfilm Festival sarà ospitato nello spazio della mediateca della Biblioteca Diso del Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali – ISO, Università La Sapienza di Roma, uno spazio reale e virtuale di incontro tra la memoria dei paesi del Mediterraneo e le nuove generazioni.

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