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Arriva alla terza edizione di MIMA – Milano Indie Movie Awards, un’iniziativa di Cinebaloss che sostiene «gli indipendenti, cercando di dare voce a registe e registi con idee importanti». Con una novità, già a partire dal calendario: la data da segnare in agenda nel 2025 non è più invernale, la premiazione si svolgerà nel pieno dell’estate meneghina, il prossimo 29 giugno. Dove? Al Teatro Alfredo Chiesa, nella tipica cornice del Naviglio Pavese. I protagonisti: come sempre, i cortometraggi indipendenti, senza limite di tema, stile e provenienza. «Il cortometraggio come forma d’arte è bistrattato, come non avesse un’anima propria», dichiarano gli organizzatori di MIMA. «Per noi ha invece un valore assoluto, spesso è l’unica forma d’arte cinematografica rimasta. I bei film, i cortometraggi meritevoli, devono avere dei riconoscimenti».
Tutto pronto, quindi, per l’edizione 2025, la numero tre di MIMA. «Abbiamo deciso di unire prodotti bizzarri e poveri», spiega il direttore artistico Luigi Di Felice, «con altri più strutturati o patinati in modo da evidenziare il comun denominatore che li accomuna: quella volontà di dire dantesca che deve essere sempre ben presente a chi è vocato a ogni tipo di arte. Cerchiamo a nostro modo di celebrare la vocazione più che il mercato, in modo da rimarcare ciò che i più attenti già sanno: senza la prima non esisterebbe il secondo».
Lo scorso anno, a trionfare alla seconda edizione, una serie eterogenea di corti internazionali – tutti realizzati con un budget inferiore a $ 10.000. Tra le varie categorie anche il Miglior Film (ScAM POETRY di Carlo Piscicelli – Italia), il Miglior Film Internazionale (Was That a Yes? di Ray MacDonnacha – Irlanda), il Miglior Film Europeo (La chanson di Riccardo Bernasconi, Francesca Reverdito – Svizzera), il Miglior Cortometraggio Micro (Es Navidad di Rubén Pascual Tardío – Spagna) e il Miglior Film Drammatico (La Fosa Cubital di Jared Jacobsen e Lorena Diaz – Messico).
«La libertà d’arte contro l’egemonia delle burocrazie in una serie di proiezioni che inneschino l’iniziativa di chi si fa arti-ficiere», si legge nella dichiarazione d’intenti. «Questa è la Casa degli Indipendenti, signore e signori! Entrate! È possibile parlare di cose belle e brutte, di odori e onori, di deliberato o improvvisato. Nella Casa degli Indipendenti, l’importante è che ci mostriate di cosa sono fatti i sogni, gli incubi o (se proprio non ci riuscite) le cattive digestioni. “Le cinema est mort! Viva il cinema!”, che significa che il cinema sei tu che lo fai da solo, il cinema siamo noi che ne parliamo».
Non solo. A corredo dell’iniziativa di MIMA, i titoli dei vari vincitori verranno inclusi nell’archivio internazionale www.shortmoviedatabase.com. Manca pochissimo alla terza edizione.