26 aprile 2021

Oscar 2021: trionfa Nomadland, mentre l’Italia rimane a bocca asciutta

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Attesissimo il ritorno in presenza per la cerimonia degli Oscar 2021, che premiano l'annunciato Nomadland. Poche soddisfazioni per l'Italia: Garrone e Pausini superati in volati

nomadland oscar 2021

Un film americano, girato da una regista cinese e con le musiche di un compositore italiano. Si tratta di Nomadland, di Chloé Zao, e le previsioni sono state confermate: come già annunciato da molti commentatori, già vincitore del Leone d’oro alla 77ma Mostra del Cinema di Venezia e del Golden Globe per il miglior film drammatico, ha trionfato anche nell’attesissima notte degli Oscar 2021 con tre statuette, miglior film, miglior regista e migliore attrice, con una Frances McDormand sempre più volto del cinema impegnato. Già premiata agli Oscar del 1997 e del 2017 come miglior attrice in Fargo e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, McDormand ha vinto anche il premio come migliore produttrice. Ma nonostante le musiche di Ludovico Einaudi, all’Italia la fortuna non ha arriso: le candidature per costumi, trucco e acconciatura di Pinocchio, di Matteo Garrone, e per la canzone originale di Laura Pausini per La vita davanti a sé, di Edoardo Ponti, sono rimaste tali. A superare negli ultimi metri la cantante italiana è stata la rapper H.E.R. per la traccia di Judah and the black messiah.

Bella soddisfazione per Anthony Hopkins, che vince il suo secondo Oscar come miglior attore, con The Father, dell’esordiente Florian Zeller. Per Hopkins è il secondo premio nella categoria, dopo l’iconico Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti, di Jonathan Demme, nel 1992. Miglior attore non protagonista è stato Daniel Kaluuya, per la sua interpretazione del leader delle Black Panther in Judah and the black messiah. Oscar come attrice non protagonista alla settantatreenne coreana Youn Yuh-Jung, co-protagonista di Minari, interessante film di Lee Isaac Chung, già vincitore al Sundance Film Festival 2020.

Nell’anno segnato dalla pandemia, gli Oscar in presenza “diffusa”, con i candidati in collegamento da tutto il mondo – che hanno potuto contare sulla regia d’eccezione di un ispiratissimo Steven Soderbergh – hanno confermato il trend delle piattaforme streaming, con l’aura di Netflix che aleggiava tra un annuncio e l’altro. Miglior documentario a My octopus teacher, miglior montaggio e production desgin a Mank di David Fincher, Migliori costumi e Miglior trucco a Ma Rainey’s Black Bottom, di George C. Wolfe, che supera in volata il Pinocchio di Garrone. Tutti e tre i titoli vincitori sono stati distribuiti sulla nota piattaforma. Accontentata anche Amazon Prime Video, con due Oscar al suono e al montaggio per Sound of metal, di Darius Marder.

Miglior film d’animazione e colonna sonora – composta da Trent Reznor, Jon Batiste e Atticus Ros – a Soul, di Pete Docter e targato Pixar. Miglior sceneggiatura originale a Promising young woman, di Emerald Fennell.

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