12 aprile 2020

Pop Corn #1: la problematica modernità di Vivien Leigh in Via col Vento

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Per la prima puntata di Pop Corn, la nostra nuova rubrica di film, attrici e società, ricordiamo la straordinaria interpretazione di Vivien Leigh in Gone with the Wind, Via col Vento

Vivien Leigh in Via col Vento

Vivien Leigh (5 novembre 1913 – 8 luglio 1967). L’attrice è nata nella colonia britannica del Darjeeling, ma è cresciuta e ha vissuto gran parte della sua vita a Londra. Vivien Leigh ottenne la parte di Scarlett O’Hara (Rossella, nella versione italiana) da George Cukor, primo regista incaricato di girare Gone with the wind, distribuito in Italia nel 1949, con il titolo di Via col Vento. Ma Victor Fleming le mantenne il ruolo nonostante alcune voci rivelassero gli incontri serali tra Leigh e Cukor per definire il taglio della sua interpretazione.

Il film, nonostante le oggettive difficoltà avute nel corso delle riprese, tra cambi di regia e lungaggini di altra natura, ha riscosso un successo planetario, di cui in parte gode ancora oggi, ed è forse stato il primo prodotto hollywoodiano intessuto di gossip e star system.

La storia è ambientata in Georgia, nel Sud degli Stati Uniti, durante la guerra di secessione e, tra amori non corrisposti e altre vicissitudini, vede la protagonista, Scarlett O’Hara, alle prese con una tenuta di piantagioni di cotone interamente da gestire, sia durante la guerra, con la totale assenza degli uomini nell’occuparsi delle faccende quotidiane, sia nel periodo successivo al conflitto, tra recessione, lente riprese economiche e impegni fiscali da onorare.

Scarlett è molto bella e seducente, ha un carattere forte e competitivo e, quando prende le redini di Tara, la tenuta di famiglia, in seguito alla morte della madre e alla malattia invalidante del padre, diventa ossessiva nel volerla mantenere. Lavora in modo maniacale e costringe tutti a mantenere dei ritmi estenuanti per riuscire a malapena a sfamare la famiglia, dimenticandosi il vecchio tenore di vita.

O’Hara ha alcune delle caratteristiche delle donne moderne, rispetto a quelle degli anni Trenta. Innanzitutto lavora, e lo fa in modo compulsivo. Si sposa tre volte, corteggia un uomo che è sposato con la cugina e cerca di essere corrisposta anche quando la poverina muore. Infine tratta affari e lavora a contatto con altri uomini.

Spesso la pellicola fu criticata, all’interno degli Stati Uniti, per essere filo-sudista. Va ricordato, inoltre, che Hattie McDaniel si aggiudicò il premio oscar per il ruolo di attrice non protagonista, per la prima volta assegnato a un’attrice afroamericana, nonostante il tessuto sociale del film sia stato spesso accusato di razzismo.

Capita spesso, oggi, che alcuni cinema si rifiutino di riprogrammare nelle sale Via col Vento ma proprio in queste ultime settimane il film è stato inserito nel catalogo di Netflix.

È difficile schierarsi a favore o contro questo film, sarebbe come prendere posizione nei confronti del Colosseo: sono opere monumentali, con finalità profondamente intrinseche al momento in cui sono state progettate e che occupano, con grande maestosità, un posto importante nella documentazione storica di oggi.

Vivien Leigh, Gone with the wind, 1939 (Via col vento, distribuito in Italia nel 1949)
Regia di Victor Fleming
Produzione MGM
Dal romanzo Gone with the wind di Margaret Mitchell

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