27 agosto 2020

Sufficiente, da Scampia al Nastro d’Argento. L’intervista

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Sufficiente
Sufficiente

È possibile per un cortometraggio, un‘opera prima, essere un gioiello di redivivo neorealismo italiano contemporaneo? Assolutamente si. Questo infatti, è Sufficiente il corto per la regia di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco prodotto da Gianluca Arcopinto e Giulia D’amato tratto da un racconto di Rosario Esposito La Rossa premiato quest’anno col Nastro D’Argento, riconoscimento che dal 1946 la stampa italiana dà all’eccellenza del cinema italiano.
Un’opera già definita una “piccola gemma” lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia.
Un lavoro corale, qualcosa che non è possibile raccontare se non si racconta anche cosa vi sia dietro alla sua nascita. Assumendo prima di tutto questo lavoro il valore di una scommessa vinta contro l’impensabile attraverso la narrazione di un esame di terza media di un ragazzo pluriripetente, alle prese con le sue personali guerre ed la soglia da superare “sufficiente” che è base per un riscatto possibile.
Sufficiente nasce, infatti, dal progetto di un corso di produzione cinematografica diretto dal produttore Arcopinto e dal regista Vincenzo Marra presso la Scugnizzeria di Scampia, scuola di recitazione e straordinario centro di aggregazione e cultura creato tre anni fa con coraggio e determinazione da Stornaiuolo e La Rossa, suo marito, scrittore.
Qualcosa di incredibile in un territorio come Scampia dove la rassegnazione al “piattume”, come lo definisce Maddalena, sembrava essere l’unica modalità di vivere nel quartiere, soprattutto per i giovani.
“Tre anni fa io e Rosario trovammo dei locali grandi da risistemare come sede per la nostra associazione “Voci di Scampia” (in memoria di Antonio Landieri vittima innocente di camorra) e quando li vedemmo pensammo subito di provare a fare lì una grande scuola di recitazione. Cosi nacque la Scugnizzeria. All’inizio eravamo in sei allievi piu mia figlia che aveva tre mesi, ora abbiamo decine di iscritti ai corsi, dai 6 anni fino alle classi di adulti serali. Noi non vogliamo che i nostri figli facciano la fine dei genitori mi disse la mamma di un bimbo che è iscritto il cui padre è in carcere e non uscirà più”, mi dice Maddalena.
Sufficiente – prosegue Maddalena che incontro insieme ad Antonio Ruocco che ha firmato la regia con lei – è tratto da un racconto tratto da un libro di Rosario che si chiama Fiori d’agave.

Sufficiente, still da video
Sufficiente, still da video

È una storia vera? ”Purtroppo è una storia vera, e dico purtroppo perché certe cose vorresti sempre che non lo fossero”.
Gianluca Arcopinto, che è il produttore del cortometraggio e docente alla Scuola di Cinema di Roma, ha accettato la proposta di Maddalena creare un corso di produzione cinematografica alla Scugnizzeria.
Da li, incredibilmente, è partito un sogno perché il semplice lavoro di fine anno è stato ritenuto talmente valido che è stato selezionato subito nel 2019 al Festival di Venezia e, dopo soli 10 mesi, ha vinto il Nastro D’Argento!
Antonio Ruocco regista insieme a Maddalena Stornaiuolo arriva alla Scugnizzeria dopo esperienze sia di insegnamento di regia che di lavoro con una sua compagnia teatrale.
“Stimavo da tempo Gianluca Arcopinto e Vincenzo Marra – mi racconta Ruocco – Da tempo avrei voluto conoscerli e cosi, con il loro corso, anche per me Sufficiente è diventato un treno in corsa. Una meravigliosa creazione collettiva che da saggio finale è diventato un lavoro firmato da me e Maddalena”.
“Alessio Conte, il protagonista, mi ha colpito fin da subito. Aveva qualcosa di assolutamente particolare. La sceneggiatura (di Rosario Esposito La Rossa, Arcopinto e Marra, ndr) è stata parte fondante del lavoro e io dico sempre che la prima volta che l’ho letta è come se mi fossi sentito preso a schiaffi ed è cosi che, da regista, volevo si sentisse il pubblico”, dice Ruocco.
E se Antonio Ruocco nasce come regista, Maddalena Stornaiuolo ha iniziato invece come attrice prendendo al volo l’esperienza della regia come una ennesima sfida per mettersi alla prova .
Lo strumento del corto, poi, è difficilissimo.
“Si è complicato perché vorresti far vedere tutta la tua bravura a fare il cinema mettendoci tantissimo. In questo è stato fondamentale Gianluca Arcopinto condensando solo l’essenziale dicendoci che il cinema è fatto di una storia bella, girata bene, e che l’importante e che si faccia seguire, per cui deve essere fatto tutto in maniera semplice, senza virtuosismi. Soprattutto poi se è un’opera prima”.

Tobias Zielony, Scampia
Tobias Zielony, Scampia

Sufficiente, Scampia, e il riscatto

Io sono nata a Scampia – prosegue Maddalena – nelle Vele. In quella celeste. Quando io ero piccola era un mondo assurdo assurdo, abbiamo vissuto gli anni più brutti. Quelli della faida, la guerra di camorra. Poi non so, vuoi i riflettori che si sono accesi su questo quartiere, vuoi comunque le forze dell’ordine e anche la grande attività dell’associazionismo con la confluenza di varie situazioni, molto è migliorato di ciò che non andava. Sicuramente la situazione non è stata risolta per carità ma, certamente, le piazze di spaccio a cielo aperto di una volta non le vedi, i morti ammazzati per strada ogni tre giorni non li vedi. Tanti spazi sono stati riqualificati. Penso alla piazza Giovanni Paolo II, per esempio, quella dei grandi eventi. Una piazza che praticamente prima non esisteva perché era una distesa enorme, un cantiere abbandonato, mentre ora è presidiata dal Centro Territoriale Mammut”.
Insomma il valore più grande di Sufficiente è l’essere prova tangibile che qualcosa di Bello accade anche dove sembra impossibile. “Assolutamente si – risponde Maddalena – Bisogna solo rimboccarsi le maniche e sudare probabilmente molto di più di chi abita altrove ma è bello quando puoi dirti che stai operando un cambiamento insieme a tante altre persone e che c’è anche la tua goccia in tutto questo”.
Mi raccontano che i ragazzi della Scugnizzeria sono orgogliosissimi, anche perché poi fanno tutti parte del cortometraggio. “Il bello – dice Maddalena – è vedere nei loro occhi che “si può fare”. Prima c’era il piattume. Come dire: noi abitiamo qui e non c’è niente, nessuna occasione se non andiamo via”.
Sufficiente – aggiunge Antonio Ruocco – ha avuto un impatto fortissimo sul territorio ma la cosa bella è stata quella di non voler geolocalizzare il lavoro. Anche alla Mostra di Venezia ne è stato ribadito il valore universale”.
Per Maddalena, infatti, è vero che c’è un linguaggio che parte dalla periferia che abitiamo ma è vero anche che se questa opera fosse in un’altra lingua, potrebbe rappresentare la periferia difficile di qualunque altro posto nel mondo. “A me piacerebbe – prosegue – che ognuno guardandolo vi si identificasse per la spinta che cerca di dare questa storia. Per la voglia di riscatto che vuole comunicare. La frase che colpisce sempre è il senso della parola “sufficiente”.
Siamo abituati a pensare che sufficiente sia un giudizio basso, come dice Alessio, il protagonista, ai professori che l’ascoltano. In questa storia il senso cambia. Sufficiente non è un voto basso.
Può significare, invece, fare quel passo in più. Lo scatto in avanti che finora magari non si era riusciti a fare. Una base di partenza.
“Se mi chiedi cosa mi lascia dentro tutto questo – conclude Antonio Ruocco – dico che io sono fermamente convinto che non manca in giro chi è capace di unirsi per fare qualcosa di bello e di valore. A volte manca solo chi ti dà una opportunità. Sufficiente è la prova che se ti danno una opportunità e credi fermamente alle cose che fai, i sogni possono diventare realtà”.

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